Musicista e compositore russo (Saratov 1934 - Amburgo 1998). Dopo i primi studî a Vienna (1946-48), si formò al conservatorio di Mosca (1953-58), dove insegnò strumentazione dal 1962. Partito da posizioni [...] seriali, per giungere nel decennio successivo a una sintesi di stile e di linguaggi aperta a influenze estranee (jazz, forme antiche, la polifonia, Mahler, il corale russo, i Minnesänger). In seguito, influenzato dagli ultimi esiti di Šostakovič ...
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Batterista e capo di orchestra, statunitense (Chicago 1909 - New York 1973). Affermatosi nel 1935 con B. Goodman, nella cui orchestra coltivò da precursore il ruolo solistico della batteria, diresse poi [...] quali arrise un grande successo di pubblico. La tecnica innovativa di cui era in possesso ne ha fatto un maestro tuttora considerato un punto di riferimento; la sua popolarità ha contribuito sensibilmente alla diffusione di massa del jazz classico. ...
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Direttore della fotografia italiano (Roma 1923 - ivi 2021). Già fotografo di scena, poi assistente di C. Renoir; dopo la guerra e la prigionia, fu operatore alla macchina in Senso di L. Visconti, per il [...] bianco e nero come del colore, si è affermato anche a livello internazionale, collaborando con B. Fosse (All that jazz, 1980), F. Zinnemann (Five days one summer, 1982), T. Gilliam (Adventures of baron Munchausen, 1989), M. Nichols (Regarding Henry ...
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Regista cinematografico statunitense (Chicago 1927 - Washington 1987). Dopo un'attività di ballerino e coreografo passò nel 1962 alla regia teatrale; nel cinema ha esordito con Sweet Charity (1969), gradevole [...] ascendenze scenografiche di tipo espressionista. Ha quindi rievocato in Lenny (1973) la figura di un attore (Lenny Bruce), non rinunciando a una certa polemica sociale; ha poi diretto All that jazz (Lo spettacolo comincia, 1979) e Star 80 (1983). ...
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Nome d'arte dello xilofonista e vibrafonista statunitense Kenneth Norville (Beardstown, Illinois, 1908 - Santa Monica 1999). Dopo studî pianistici si trasferì a Chicago per suonare con l'orchestra di P. [...] curiosità jazzistica alla piena dignità solistica e aprendo la strada all'affermazione del vibrafono. Con B. Goodman e W. Herman negli anni Quaranta, fu anche leader di incisioni con esponenti del jazz moderno (Ch. Parker, D. Gillespie, Ch. Mingus). ...
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Contrabbassista statunitense (Newark 1936 - New York 1961). Nonostante la morte prematura in un incidente d'auto, si affermò come caposcuola di uno stile che nell'equilibrio tra i ruoli d'accompagnamento [...] impeccabile e sostenuta da un autentico afflato melodico, poi divenuta canonica. La sua maggiore eredità resta legata al lirismo del trio di B. Evans, di cui fu alter ego a pieno titolo, e alla mossa informalità del free jazz di O. Coleman. ...
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Quartetto d’archi fondato nel 1973 dal violinista D. Harrington (con J. Sherba, H. Dutt e J. Jeanrenaud, poi sostituita da J. Culp e successivamente da J. Zeigler). Il gruppo è noto per la vastità del [...] che va dalla musica del Novecento (da B. Bartok ad A. Webern), a quella contemporanea e minimalista (da J. Cage a S. Reich), alle composizioni scritte appositamente per il K. da autori come P. Glass, oltre a riproporre riletture jazz e rock. ...
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Pianista cinese (n. Shenyang 1982). Conclusi gli studi musicali al Curtis institute di Philadelphia, ha debuttato nel 1999 al Ravinia festival di Chicago esibendosi in un concerto di Čajkovsky che ha riscosso [...] , nel suo repertorio accanto alla musica colta occidentale vi sono costanti confronti con la tradizione musicale cinese e con il jazz. Il pianista si è esibito nei più prestigiosi teatri mondiali, dalla Carnagie hall di New York alla Philharmonie di ...
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Sassofonista statunitense (Chicago 1927 - New York 2020). Dal fondamentale incontro, a metà degli anni Quaranta, con L. Tristano, del quale assorbì l'estetica e i nodi teorici, nacque il suo stile caratterizzato [...] contrappuntistica e politonale, dalla tendenza all'astrazione. Notevoli le sue ripetute collaborazioni col sassofonista Warne Marsh (anche lui discepolo di Tristano), con G. Mulligan, G. Evans e, in generale, con i maggiori stilisti del jazz bianco. ...
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North, Alex
Marta Tedeschini Lalli
Compositore statunitense, di origine russa, nato a Chester (Pennsylvania) il 4 dicembre 1910 e morto a Los Angeles l'8 settembre 1991. Unico musicista ad aver mai [...] di A streetcar named desire (1951; Un tram che si chiama desiderio) di Elia Kazan, una delle prime partiture jazz per il cinema, propose un linguaggio musicale innovativo, nel quale integrò stili ed elementi di diversa origine, costituendo un punto ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).