DOMENICO da Piacenza
A. Ascarelli
Attivo intorno alla metà del sec. XV, deve la sua importanza al primo trattato dell'arte coreografica di cui si abbia notizia, che reca il titolo De arte saltandi et [...] . Le combinazioni dei passi su ritmi estremamente variati con un effetto, come dice il Sachs, assimilabile a quello del "jazz moderno", creano le premesse per la nascita di un modello coreografico che indulge a volte ad embrioni di rappresentazione ...
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BRAGAGLIA, Anton Giulio
Sisto Sallusti
Nacque a Frosinone l'11 febbr. 1890 da Francesco, poeta vernacolo e direttore artistico della Cines, e da Maria Tassi. Dal padre, estroso e mordace, e dalla madre, [...] , Milano 1915; Territori tedeschi di Roma, Firenze 1918; La maschera mobile, Foligno 1926; Scultura vivente, Milano 1928; Jazz band, Milano 1929; Film sonoro, Milano 1929; Danze afroasiatiche, Roma 1935; La bella danzante, Roma 1935; Mastro ...
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CASELLA, Alfredo
Ariella Lanfranchi
Nacque a Torino il 25 luglio 1883 da Carlo e Maria Bordino. Negli anni trascorsi nella città natale (fino al 1896) non frequentò, neanche saltuariamente, scuole o [...] dalla versione per due pianoforti di Albéniz); Russian Lullaby di I. Berlin (1929, orchestrazione dall'originale per complesso jazz); Toccata, bourrée et gigue di D. Scarlatti (1932, per piccola orchestra); Sonata a tre, per flauto, violino e ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).