Genere musicale sorto negli USA intorno all’inizio del 20° sec., frutto di un lungo processo di sincretismo tra forme musicali occidentali e poetiche africane, che risalivano alla memoria culturale degli [...] si sviluppa una dialettica tra scrittura e improvvisazione destinata a diventare un’altra caratteristica saliente e duratura del jazz. F. Henderson è il primo caporchestra a sancire l’evoluzione dal j. tradizionale alla cosiddetta era dello swing ...
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Batterista jazz afroamericano (Pittsburgh, Pennsylvania, 1919 - New York 1990). Attivo dal 1939, considerato tra i più importanti batteristi con K. Clarke e M. Roach, è stato tra i fondatori dello stile [...] hard bop con cui si è affermato dalla metà degli anni Cinquanta ...
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Titolo di un disco (1960) del sassofonista O. Coleman passato a indicare uno stile di jazz caratterizzato dalla ricerca di un’estrema libertà armonica e ritmica – data dall’improvvisazione individuale [...] e/o collettiva – e dal rifiuto di schemi formali precostituiti. Il f. si distinse per una forte componente di protesta sociale e politica (A. Ayler, C. Taylor, D. Cherry). In seguito gli elementi trasgressivi ...
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MODERN JAZZ QUARTET
Antonio Lanza
Quartetto statunitense di jazz, fondato nel 1951 dal pianista J. Lewis (n. 1920), dal vibrafonista M. Jackson (n. 1923), dal contrabbassista R. Brown (n. 1926) e dal [...] l'incisione di qualche disco (per es. nel 1982, nel 1984 e nel 1985) o per concerti di particolare rilievo. Il jazz colto e raffinato propugnato dal MJQ costituisce un unicum nella storia della musica afro-americana.
Bibl.: N. Hentoff, J. Lewis, New ...
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Città degli USA (311.853 ab. nel 2008), in Louisiana, estesa sul delta del Mississippi e lungo le sue rive, a 90 km dal Golfo del Messico. La città si è sviluppata tra la sponda sinistra del fiume (dal [...] a Baton Rouge).
Tra la fine del 19° e l’inizio del 20° sec. N. è stata la ‘culla’ della musica jazz: la locuzione stile N. viene infatti usata per designare le prime realizzazioni collettive e poi individuali di questo genere, nato sotto gli stimoli ...
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Trombettista, flicornista e musicista jazz italiano (n. Berchidda, Olbia, 1961). Diplomatosi presso il Conservatorio di Cagliari nel 1984, si è affermato rapidamente come uno dei più importanti nomi del [...] Quartet (sede di sperimentazioni elettroniche). Il suo stile intriso di atmosfere malinconiche e notturne deve molto a grandi maestri del jazz quali C. Baker, G. Evans e M. Davis; tuttavia nel corso degli anni si è emancipato da questi modelli che ...
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Chitarrista di jazz italiano (Milano 1926 - ivi 2021). Esordì come contrabbassista, sia in complessi di jazz che in orchestre di musica leggera (C. Zeme, G. Kramer, ecc.). Dalla fine degli anni Cinquanta [...] ha portato a collaborare con la RAI e con altre importanti istituzioni. Negli ultimi anni ha realizzato album quali Di jazz in Cerri...di Cerri in jazz (1999); In punta di Cerri (2000); Ieri e oggi (2004); Take the a Train (2006) con G. Basso; Bossa ...
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Lockwood, Didier. – Violinista jazz francese (Calais 1956 - Parigi 2018). Artista versatile, ha contaminato generi e stili diversi, quali musica classica, fusion elettrico, acustico e jazz manouche, divenendo [...] cita qui il concerto Les mouettes, con E. Chestakov, 2005) e da film, realizzando spettacoli lirici (tra i quali occorre citare Le jazz et la Diva, con C. Casadesus, 2006) e collaborando con artisti quali M. Davis, H. Hancock e C. Baglioni. Nel 2001 ...
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Pianista e compositore di jazz italiano (n. Merano 1941). Docente di jazz presso il Conservatorio di Trento (dal 1993), è artista prolifico: nella sua attività ha all’attivo più di duecento dischi, pubblicati [...] , componente negli anni Sessanta dei gruppi guidati da Nunzio Rotondo e da Gato Barbieri, ha fatto poi parte del complesso di jazz-rock Perigeo (1972-77). Dal 1978 si dedica in prevalenza alla formula del piano solo, per la quale elabora un originale ...
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Pianista e compositore di jazz italiano (n. Roma 1949). Figlio d'arte, ha debuttato sulla scena jazzistica romana verso la fine degli anni Sessanta. Ha suonato, con propri gruppi, nei principali paesi [...] USA, ha partecipato ai festival più prestigiosi (Umbria Jazz, Berlino, Madrid, Copenaghen) e collaborato con musicisti vinto il Django d'Or come miglior musicista europeo e nel 2005 il Guinness Jazz Festival di Cork, in Irlanda, gli ha assegnato il ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).