Pianista inglese (Londra 1919 - New York 2011) naturalizzato statunitense nel 1956; divenuto cieco poche settimane dopo la nascita, frequentò la scuola per ciechi di Linden Lodge e si dedicò allo studio [...] era già uno dei più apprezzati pianisti inglesi di jazz: molto versatile, acquistò notevole fama anche come fisarmonicista e suo quintetto, con il quale si fece diffusore del cool jazz di L. Tristano, raggiungendo una grande notorietà durante gli ...
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Conduttore, autore radiotelevisivo e musicista italiano (n. Foggia 1937). Raggiunta la notorietà con il programma radiofonico Alto gradimento (1970), ha poi creato in televisione spettacoli originali quali [...] L'altra domenica (1976-79), Quelli della notte (1985) e Indietro tutta (1987). Come musicista ha coltivato swing, jazz e blues, spesso riarrangiando secondo questi stili brani della canzone italiana e napoletana.
Vita e attività
Dopo un esordio come ...
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Cantante e compositore brasiliano (n. Tijuca, Rio de Janeiro, 1942). Cresciuto nello stato di Minas Gerais, ha proiettato la cultura folclorica e barocca dei suoi luoghi d'origine in uno stile di canzone [...] assai sofisticato, in cui l'influenza dei Beatles, del jazz, di H. Villa-Lobos si stempera in un melos evocativo e spesso incurante delle divisioni metriche. Tra i suoi lavori si ricordano: Milton Nascimento (1967); Milagre dos peixes (1973); ...
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Gruppo musicale italiano composto da P. Servillo (voce), M. Ciaramella (batteria) e F. Mesolella (chitarra). Formatosi nel 1980, in breve il gruppo si è imposto come una delle band rock più originali del [...] panorama italiano. Tuttavia, con il tempo hanno preferito sonorità jazz e pop a quelle rock degli esordi, incontrando il favore del grande pubblico; a segnare la svolta è stato l’album Bellosguardo (1992). Da allora hanno conquistato la critica con ...
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Gruppo musicale britannico formatosi nel 1992 su iniziativa di Jason (o Jay) Kay (n. 1969), frontman e voce del gruppo insieme al tastierista T. Smith (1970-2017). Nel corso della loro carriera tranne [...] Kay i membri sono cambiati. Appartenente al genere acid jazz, durante gli anni la loro musica si è mossa sempre di più verso il funk, il soul e la disco music. I loro testi sono spesso orientati a tematiche ambientaliste. Con il primo album ...
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Nome d'arte del direttore d'orchestra Angelo Cinico (Crescentino 1901 - Roma 1983). Entrato nel 1930 nell'orchestra di P. Barzizza, diede in seguito vita a una propria formazione orchestrale caratterizzatasi [...] per uno stile fedele al genere melodico italiano, sia pure influenzato dal jazz e dalla canzone americana. Molto popolare durante gli anni Quaranta, più volte direttore, nel decennio successivo, dell'orchestra del Festival di Sanremo, A. abbandonò ...
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Strumento a pizzico, del tipo chitarra, di origine probabilmente portoghese. Ha da 5 a 9 corde, un manico senza tastiera, cassa a forma di tamburo, piano armonico di pergamena, privo di fondo. Negli Stati [...] Uniti, nel periodo fra le guerre, era usato specialmente nelle jazz-band. ...
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Compositore e cantante di musica leggera (n. Asti 1937). Autore di canzoni di successo alla fine degli anni Sessanta (Azzurro, Genova per noi, Insieme a te non ci sto più, Onda su onda, ecc.), si è imposto [...] primo album fu Paolo Conte (1974). Dal 1987 arriva anche il successo internazionale e la partecipazione a numerosi festival jazz in cui è apprezzato ospite. Tra gli altri album: Aguaplano (1987), Una faccia in prestito (1995), Elegia (2004), Psiche ...
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Musicista austriaco (Vienna 1930 - Weissenbach am Attersee, Austria Superiore, 2000). Allievo di B. Seidlhofer e J. Marx, vinse nel 1946 il primo premio al Concorso pianistico di Ginevra, iniziando da [...] allora una applaudita attività internazionale di concertista di pianoforte. Svolse anche attività di pianista jazz e di compositore. ...
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Canto di origine popolare afro-americana su temi evangelici sviluppatosi in America nel 19° secolo. Praticato dai grandi cori di chiesa, cominciò a essere codificato tra gli anni 1920 e 1940, in uno stile [...] che fondeva le tecniche del blues a elementi di derivazione jazz. A differenza del genere affine dello spiritual, il g. è caratterizzato da un testo di carattere soggettivo, dall’accompagnamento di strumenti e da una consistente intensità ritmica. ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).