Variante stilistica del jazz, inizialmente nota come jazz-rock. Si è affermata all’inizio degli anni 1970 in seguito alle sperimentazioni di M. Davis e dei suoi seguaci (J. McLaughlin, C. Corea ecc.) con [...] gli strumenti elettrici e i ritmi binari del rock e del rhythm and blues. Nel corso di quel decennio e poi del successivo ha continuato a fare proseliti e ha allargato le sue proposte di contaminazione ...
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Pianista e compositore di jazz afroamericano (Pittsburgh 1921 - Los Angeles 1977). Autodidatta dallo straordinario talento naturale, si mise in luce nel 1947 con Ch. Parker, esibendosi in seguito prevalentemente [...] in trio. Estraneo ai mutamenti che interessarono il jazz negli anni Cinquanta e Sessanta, G. diede vita a uno stile pianistico del tutto originale. Improvvisatore dallo swing trascinante e dall'inesauribile fantasia, ebbe subito un grande successo di ...
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Cantante jazz afroamericana (Newark, New Jersey, 1924 - Hidden Hills, California, 1990). Dopo aver esordito nella orchestra di E. Hines (1943) e di B. Eckstine (1944), entrò in contatto con gli innovatori [...] in pochi anni un successo internazionale di critica e di pubblico che la impose come la cantante più significativa del jazz moderno, insieme a B. Holiday ed E. Fitzgerald, per l'eccezionale estensione della voce e il perfetto controllo di essa ...
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Pianista e compositrice di jazz afroamericana (Pittsburgh 1910 - Durham, Carolina del Nord, 1981). Attiva fin dal 1926 nell'orchestra di John Williams, suo primo marito, passò poi con Andy Kirk (1929-41) [...] secondo marito. Apprezzata come arrangiatrice, collaborò con B. Goodman, D. Ellington e L. Armstrong. Aperta alle esperienze del free jazz, suonò anche in duo con il pianista C. P. Taylor (1977). Tra le sue numerose composizioni si ricorda Signs of ...
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Pianista jazz (Orange 1962 - New York 1999). Figlio del chitarrista jazz Tony Petrucciani, si affermò nel 1977, suonando con C. Terry e K. Clarke e in seguito con L. Konitz. Trasferitosi in California [...] nel 1981, collaborò con artisti come C. Lloyd, D. Gillespie, B. Evans, B. Hart, J. Hall, W. Shorter, S. Gadd, A. Holzman. Colpito da una malformazione ossea congenita, affinò la capacità di dominare la ...
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Musicista statunitense di jazz (Filadelfia 1927 - Malibù, California, 1991). Dopo aver suonato con J. Teagarden e con l'orchestra di S. Kenton, si affermò nella big band di W. Herman. La sonorità suadente [...] di registrazioni, si è esibito prevalentemente alla testa di proprî quartetti. Improvvisatore delicato e veemente allo stesso tempo, dotato di rara e profonda musicalità, G. può essere considerato uno dei massimi solisti espressi dal jazz moderno. ...
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Musicista jazz statunitense (Hamlet, Carolina del Nord, 1926 - New York 1967). Dopo aver collaborato, negli anni Cinquanta, con jazzisti come M. Davis e T. Mon, nel 1961 diede vita a un quartetto col quale [...] maniera decisiva all'evoluzione del moderno linguaggio jazzistico. Dall'iniziale adozione degli stilemi esecutivi proprî dell'hard bop approdò, nell'ultima parte della sua vita, alla formulazione di una personale poetica anticipatrice del free jazz. ...
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Chitarrista di jazz statunitense (n. Baltimora 1951). Si mise in luce alla fine degli anni Settanta suonando, tra l'altro, con C. Haden e C. Bley. Ha elaborato in seguito uno stile molto personale e innovativo [...] P. Motian e, successivamente, alla testa di suoi gruppi. Nel 2005 ha vinto il Grammy Award nella categoria Best Contemporary Jazz Album con Unspeak able. La sua discografia comprende, tra gli altri, gli album: Good dog, happy man (1999); Blues dream ...
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Pianista e compositore di jazz statunitense (Bloomington, Indiana, 1899 - Rancho Mirage, California, 1981). Iniziata l'attività professionale alla fine del primo conflitto mondiale, si mise in luce negli [...] ricordiamo Riverboat shuffle, Stardust, Georgia on my mind, Lazy river, The nearness of you, Skylark. Negli della maturità C. si allontanò progressivamente dal mondo del jazz per avvicinarsi a quello del cinema per il quale fu compositore e attore. ...
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Musicista jazz afroamericano (Filadelfia 1938 - ivi 2020). Pianista e compositore, ha esordito nel 1959 nel Jazztet di B. Golson, entrando l'anno dopo nel quartetto di J. W. Coltrane, col quale avrebbe [...] partecipato all'esplorazione del jazz modale, profondamente radicatosi nel suo stile pianistico. Dal 1966 ha guidato varie formazioni strumentali, che hanno sempre rappresentato una precisa estensione della sua visione pianistica, al tempo stesso ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).