Governo, forme di
Nicola Matteucci
Premessa
Sin dal suo primo manifestarsi il pensiero politico ha costruito grandi tipologie per mezzo delle quali classificare le unità politiche esistenti: dato che [...] dai giureconsulti, ma respinge quello di civitas, intraducibile nell'inglese city, perché questa è una comunità subordinata. Jean-JacquesRousseau (1712-1778) fu tentato di mettere come sottotitolo al suo Contrat social: Essai sur la forme de la ...
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Gruppi di interesse e di pressione
Domenico Fisichella
Introduzione
Nel linguaggio delle scienze sociali è possibile individuare due accezioni fondamentali della parola 'gruppo'. Per la prima, di carattere [...] "volontà di tutti" mentre l'altro insiste sulla nozione di "volontà generale", Emmanuel-Joseph Sieyès e Jean-JacquesRousseau hanno una posizione centrale in questo filone, assai influente soprattutto nell'evoluzione delle democrazie politiche nell ...
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Tecnopolitica
Stefano Rodotà
La politica mediatica
Il rapporto tra la politica e la tecnica non può essere descritto solo in termini strumentali, come se la tecnica si limitasse a mettere a disposizione [...] . E la voce dei cittadini si fa sentire in forme impensabili in passato.
Nel Contrat social (1762), Jean-JacquesRousseau, criticando la democrazia rappresentativa, scriveva: «il popolo inglese pensa di essere libero; si sbaglia di grosso, perché ...
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Nazione
Francesco Tuccari
Lo spirito di un popolo
Le nazioni sono forme particolari di comunità, che hanno iniziato a svilupparsi in modo compiuto soltanto tra il 18° e il 19° secolo, nell’epoca delle [...] napoleonica.
A sua volta, la cultura romantica, in polemica con il cosmopolitismo illuministico, iniziò a elaborare – da Jean-JacquesRousseau a Johann Gottfried Herder, da Johann Gottlieb Fichte a Giuseppe Mazzini – un’ampia riflessione sull’idea di ...
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conservatorismo
Stefano De Luca
In polemica con le utopie e in difesa della tradizione
Nato dopo la Rivoluzione francese ‒ e in polemica con essa ‒ il conservatorismo ha raggiunto le sue formulazioni [...] conservatore è l'idea secondo cui i mali della condizione umana dipendono esclusivamente da ragioni politiche e sociali. È Jean-JacquesRousseau il pensatore che ha espresso nel modo più chiaro tale concetto: l'uomo è naturalmente buono e diviene ...
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sovranità
Marzia Ponso
Il supremo potere
Il termine sovranità ha due significati: considerando una comunità al suo interno, è sovrano il potere sommo, ossia superiore a ogni altro in un determinato [...] diritto di ribellione in caso di violazione dei diritti.
La teoria repubblicana della volontà generale, formulata da Jean-JacquesRousseau, propone una concezione più astratta e formale della sovranità: essa diviene governo del popolo e delle leggi ...
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MAISTRE, Joseph de
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Chambéry, in Savoia, il 1 apr. 1753.
La famiglia, emigrata da Nizza, era di modeste origini. Le prime notizie archivistiche risalgono all'inizio del XVII [...] parti eguali. Il terzo dei figli di Jean, Michel, trisavolo del M., si . 13-27), che - orecchiando moderatamente Rousseau - sosteneva l'origine contrattualistica della società uccisione del loro ultimo gran maestro Jacques de Molay per ordine del re ...
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Enciclopedia delle Scienze Sociali I Supplemento (2001)
Comunitarismo
Valentina Pazé
Il nome e l'idea
Se si consultano le principali opere enciclopediche italiane e straniere risalenti ad appena qualche anno fa, ci si accorge che la voce Comunitarismo non [...] 'famiglie' (come ancora accadeva fino a Jean Bodin) è Thomas Hobbes, non a caso Contro Hobbes, Locke e gli illuministi, prima Rousseau - per certi versi - quindi Hegel e 'influenza di pensatori cattolici come Jacques Maritain, Emmanuel Mounier, Simone ...
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