Scrittore tedesco (Altona 1799 - Jena 1851); professore di letteratura all'università di Jena (1829). Abile improvvisatore, creò opere gradevoli, anche se superficiali: Erzählungen des deutschen Improvisators [...] (1824), Scherben (1830), Album heiterer und komischer Dichtungen (1850). Anche la sua narrativa (Novellen, 1836, ecc.) è solo un documento della vita dell'epoca in chiave umoristica ...
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Scrittrice tedesca (Danzica 1766 - Jena 1838), madre di Arthur; intraprese molti viaggi in Europa. Si stabilì da ultimo a Weimar formando intorno a sé un circolo frequentato anche da Goethe. Scrisse alcuni [...] romanzi (Gabriele, 1819-20; Sidonia, 1827) e libri di viaggio ...
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Scrittrice tedesca (Bückeburg 1873 - Jena 1956). Acquistò presto fama per le sue ballate, dal piglio drammatico, che si ispirano in genere ai miti eroici del passato (Balladen und Lieder, 1902; Neue Balladen [...] und Lieder, 1907). Ma anche nei romanzi e nelle novelle (Bauernstolz, 1901; Der hof am Brink, 1906; Auge um Auge, 1933; Das Kind am Fenster, 1938; Schuld, 1940) si ritrova lo stesso gusto storico, lo stesso ...
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Scrittrice tedesca (Rudolstadt 1763 - Jena 1847); nata von Lengefeld, sposò in seconde nozze Wilhelm von Wolzogen, che fu chiamato a Weimar come ciambellano del duca Carlo Augusto. Qui la casa dei W. fu [...] punto d'incontro per personalità quali Goethe e Schiller (di quest'ultimo fu peraltro cognata). La sua attività di scrittrice ebbe inizio col romanzo, in parte autobiografico, Agnes von Lilien (2 voll., ...
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Scrittore tedesco (Jena 1735 - Weimar 1787). Sul modello del Don Chisciotte, in opposizione al romanzo sentimentale di origine inglese, scrisse il romanzo epistolare Grandison der Zweite (3 voll., 1760-62), [...] poi rifatto col titolo Der deutsche Grandison (2 voll., 1781-82), prototipo del romanzo comico-satirico in Germania, con buoni effetti caricaturali. Meno felice l'altro romanzo satirico, in avversione ...
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Poeta tedesco (Striegau, Slesia, 1695 - Jena 1723). Studiò medicina a Wittenberg (1715) e a Lipsia (1717), ma insofferente alla disciplina non riu scì a completare la sua formazione. In totale opposizione [...] rispetto al mondo contemporaneo, una sua poesia, che celebrava la pace di Passarowitz e il principe Eugenio (1718), sembrò per un momento dischiudergli la strada del poeta di corte, ma non gli riuscì di ...
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Filologo classico tedesco (Oberndorf, Palatinato, 1883 - Jena 1965); prof. all'univ. di Jena. Si è occupato soprattutto della lingua e retorica latina con studî sui grammatici latini (Remmio Palemone, [...] 1922; e Carisio, 1925), sui Commentarii di Cesare (1939), poi sull'Apocolocintosi di Seneca (1943), su Virgilio, Catullo e Cornelio Celso (1948). Tra i suoi scritti: Probleme der stoischen Sprachlehre ...
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Scrittore tedesco (castello di Wallerstein, Nordlingen, 1744 - Jena 1834). Per 10 anni militare di carriera, nel 1774 assunse l'incarico di precettore alla corte di Weimar. Conosciuto Goethe l'anno successivo, [...] in cui contemporaneamente operavano i più elevati spiriti tedeschi, amico in particolare di Goethe e di Herder; visse a Jena dal 1805 sino alla morte. Mediocre poeta (Hymnen, Elegien, Lebensblüten in Distichen furono raccolte postume nel 1835), fu ...
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Scrittore (Osnabrück 1720 - ivi 1794). Studiò diritto a Jena e Gottinga; nel 1742 entrò nella vita pubblica della sua città, giungendo alle più alte cariche. Legato da grande amore alla propria terra, [...] mosse di qui per studiarne le tradizioni, in primo luogo nelle istituzioni giuridiche del passato (Osnabrückische Geschichten, 2 voll., 1768). Nel 1766 aveva fondato i Wöchentliche Osnabrückische Intelligenzblätter, ...
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Poeta tedesco (Amburgo 1708 - ivi 1754). Studiò diritto a Jena e negli anni 1726-29 fu segretario dell'ambasciatore danese a Londra, ove ebbe possibilità di approfondire la conoscenza della lingua e della [...] letteratura inglese. Fondò in Germania la tradizione della poesia anacreontica, richiamandosi a modelli inglesi oltre che alla poésie fugitive francese. Scrisse: Versuch einiger Gedichte (1729), composizioni ...
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vetro
vétro s. m. [lat. vĭtrum, di origine ignota]. – 1. a. Sostanza minerale artificiale, amorfa, largamente usata nei campi più diversi per la sua modellabilità allo stato fuso, tenacità, durezza, resistenza alla corrosione, trasparenza,...
antidalemismo
s. m. La contrapposizione alla linea politica di Massimo D’Alema. ◆ Sotto il tendone del Palaterme si respira umidità e antidalemismo. Il premier non c’è. In compenso ha inviato Marco Minniti, che ascolta impassibile la relazione...