Musicista jazz statunitense (Hamlet, Carolina del Nord, 1926 - New York 1967). Dopo aver collaborato, negli anni Cinquanta, con jazzisti come M. Davis e T. Mon, nel 1961 diede vita a un quartetto col quale si affermò come uno dei massimi talenti della musica afroamericana. Strumentista di eccezionali doti tecnico-espressive, sviluppò sia al sax tenore sia al soprano uno stile improvvisativo di grande ...
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JAZZ
Antonio Lanza
(XVIII, p. 662; App. III, I, p. 822)
Nel corso degli anni Cinquanta il quadro jazzistico internazionale era caratterizzato da una straordinaria pluralità di correnti e di stili, spesso [...] volta, i pianisti Jaki Byard (n. 1922) e Mal Waldron (n. 1925), e il batterista Dannie Richmond (1935-1988).
JohnColtrane, lasciato Davis, costituì nel 1960 il complesso più importante degli ultimi trent'anni: un quartetto formato dal pianista McCoy ...
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Davis, Miles
Ernesto Assante
Un genio nella storia del jazz
Figura centrale nella storia della musica jazz del 20° secolo, l'afroamericano Miles Davis ha realizzato coraggiose sperimentazioni, contribuendo [...] Davis vincere la tossicodipendenza da eroina e ritornare con un quintetto di cui fanno parte, tra gli altri, il sassofonista JohnColtrane e il contrabbassista Charles Mingus. Con la collaborazione di Evans sperimenta il suo suono con una big band in ...
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Narrare con i suoni
Rita Valentino Merletti
Angela Mazzoccoli
Tutto intorno a noi è musica
C'è la musica della natura e quella degli strumenti, la musica dell'allegria e quella della tristezza, la [...] la tromba di Louis Armstrong e di Miles Davis e il sax di JohnColtrane.
Nel canto jazz c'è poi un modo di usare la voce come assenza del suono, cioè al silenzio, come nel caso di John Cage, musicista statunitense che nel 1952 ha composto un brano ...
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(App. III, I, p. 540)
Compositore e direttore d'orchestra di jazz, statunitense, morto a New York il 24 maggio 1974. Con una formazione parzialmente rinnovata, nella quale rientrarono anche L. Brown (1960) [...] ); il secondo concerto sacro, tenuto (1968) nella chiesa di St John the Divine di New York; e la Latin American suite (1968). jazz più avanzato; parimenti fruttuosa la collaborazione con J. Coltrane e C. Hawkins, che ha portato alla registrazione di ...
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Pianista di jazz statunitense, nato a Plainfield (New Jersey) il 16 agosto 1929, morto a New York il 15 settembre 1980. Di famiglia borghese, rivelò fin dall'infanzia una spiccata propensione per la musica. [...] dei dischi più importanti del jazz moderno, manifesto del jazz modale, cui parteciparono il contraltista C. Adderley, il tenorista J. Coltrane, il bassista P. Chambers e il batterista J. Cobb.
Pur continuando a incidere con altri leaders - con Scott ...
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