Sceneggiatore, regista e produttore cinematografico statunitense (Wilkes-Barre, Pennsylvania, 1909 - New York 1993). Dopo aver scritto numerose sceneggiature, tra cui Manhattan melodrama (1934) e Fury (1936), passò alla regia con Dragonwyck (Il castello di D., 1946). Ha poi diretto numerosi film, con raffinata abilità e, talvolta, disincantata ironia, tra cui ricordiamo: The ghost and Mrs. Muir (1947); ...
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Darnell, Linda (propr. Monetta Eloyse)
Anton Giulio Mancino
Attrice cinematografica statunitense, nata a Dallas il 16 ottobre 1923 e morta a Chicago il 10 aprile 1965. Dotata di una bellezza conturbante [...] (1948; Infedelmente tua) di Preston Sturges, e A letter to three wives (1948; Lettera a tre mogli) di JosephLeoMankiewicz. Nel film di Ford, interpretando la messicana Chihuahua, la D. rivela, attraverso l'attaccamento morboso al medico ubriacone ...
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All about Eve
Claudio G. Fava
(USA 1950, Eva contro Eva, bianco e nero, 138m); regia: JosephLeoMankiewicz; produzione: Darryl F. Zanuck per 20th Century-Fox; soggetto: dal racconto The Wisdom of Eve [...] dello spettacolo, e in particolare di quello del teatro, è impossibile non far riferimento a questo film di JosephLeoMankiewicz. Che è ormai diventato un classico (vinse anche sei Oscar, fra cui miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura ...
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Commedia
Guido Fink
La commedia cinematografica
Definizioni e caratteri generali
Per una definizione di c., uno dei generi più frequentati dal cinema, si potrebbe risalire ad Aristotele, o almeno a [...] autori come Lubitsch, Clair, P. Sturges, La Cava, Leo McCarey, dimostrarono di sapersi perfettamente 'raccapezzare' in quel ' le sue origini europee più 'americano') come Joseph L. Mankiewicz che, per taluni aspetti, di Lubitsch può considerarsi ...
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Sceneggiatore
Giuliana Muscio
Lo sceneggiatore è colui che scrive la sceneggiatura di un film, o alcune sue parti, da solo o in collaborazione. Nel cinema statunitense di solito viene scelto dal produttore, [...] Wilder, John Huston, Delmer Daves e Joseph L. Mankiewicz passarono invece alla regia.
La reazione collettiva , Steno e Mario Monicelli, Vittorio Metz e Marcello Marchesi, Leo Benvenuti e Piero De Bernardi (continuato negli anni successivi da Stefano ...
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Spionaggio, film di
Mario Sesti
Genere cinematografico di grande popolarità la cui derivazione dall'omonimo letterario ‒ contemporaneo alla formazione della letteratura di massa ‒ è stata progressivamente [...] Douglas e My son, John (1952; L'amore più grande) di Leo McCarey. La sua più tarda ed esplicita elaborazione è nel notevole The Manchurian di fine scrittura e cultura non convenzionale come Joseph L. Mankiewicz si deve invece Five fingers (1952; ...
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Maccartismo
Guido Fink
Con il termine maccartismo, a volte sostituito dalla locuzione 'caccia alle streghe' per gli evidenti rimandi alla psicosi che qualche secolo prima aveva agitato l'America puritana [...] avvisaglie delle 'purghe', quando Cecil B. DeMille, Leo McCarey e altri registi di destra cercarono, al momento senza riuscirvi, di strappare la direzione del Director's Guild al regista Joseph L. Mankiewicz, e più tardi gli attacchi al drammaturgo A ...
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Kerr, Deborah
Federica Pescatori
Nome d'arte di Deborah Jane Kerr Trimmer, attrice cinematografica scozzese, nata a Helensburgh (Glasgow) il 30 settembre 1921. Figura dal fascino sofisticato, basato [...] LeRoy, nei drammi storici Julius Caesar (1953; Giulio Cesare) di Joseph L. Mankiewicz, con Marlon Brando, e Young Bess (1953; La regina An affair to remember (Un amore splendido) di Leo McCarey, nel quale emerge, pienamente caratterizzata, la sua ...
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Brazzi, Rossano
Morando Morandini
Attore cinematografico e teatrale, nato a Bologna il 18 settembre 1916 e morto a Roma il 24 dicembre 1994. Interprete medio ma di eclettico e scrupoloso professionismo, [...] interpretazioni di rilievo, quella dell'aristocratico russo vile e venale Leo Kovalenski, in Noi vivi ‒ Addio, Kira (1942), The barefoot contessa (1954; La contessa scalza) di Joseph L. Mankiewicz, dove B. è un conte italiano impotente che uccide ...
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Costantino dopo i Lumière
L’imperatore cristiano nel cinema e nella televisione
Federico Ruozzi
Fin dalle origini del cinema, gli sceneggiatori hanno attinto dai racconti biblici soggetti che sono diventati [...] americano, come Ben-Hur di William Wyler o Cleopatra di JosephMankiewicz. Ma la povertà di mezzi che caratterizza il genere si può ritrovare anche nell’articolo uscito a firma di Leo Pestelli, critico cinematografico de La Stampa:
Purtroppo siamo ...
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