LEVIN, Harry
Critico americano, nato a Minneapolis, Minn., il 18 luglio 1912. Ha studiato presso le università di Harvard e di Syracuse; nella prima è dal 1954 professore di letteratura inglese e comparata. [...] quella francese.
Esordì con Broken Column: a study in romantic Hellenism (Cambridge, Mass., 1931), cui fecero seguito: James Joyce: a critical introduction (New York 1941); Toward Stendhal (ivi 1945); Toward Balzac (ivi 1947); Overreacher: a study of ...
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Caporossi, Patrizia. – Filosofa e storica delle donne italiana (n. Cupra Marittima 1951). Laureata in Filosofia all'Università La Sapienza di Roma (1975), addottorata in Filosofia e teoria delle scienze [...] delle donne. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Tina Modotti (1998); Seminare per fare politica (2000); Joyce Lussu e la passione politica (2002); Joyce Lussu e la storia (2003); Il giardino filosofico (2005); Il dono della libertà femminile (2006 ...
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Compositore italiano, nato a Oneglia il 24 ottobre 1925. Nato in una famiglia di musicisti, iniziò i suoi studi col padre organista, e li proseguì al conservatorio di Milano con G.C. Paribeni e G.F. Ghedini, [...] a volte anche provocatoria, le più diverse sollecitazioni di carattere formale, l'arte di B. (Nones, 1954; Omaggio a Joyce, 1958; Tempi concertati, 1963; Quaderni III, 1965) ha manifestato così una propria e originale coerenza di trapassi, con il ...
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Scrittore austriaco, nato a Vienna il 1° novembre 1886, morto a New Haven (Stati Uniti) il 30 maggio 1951. Figlio di un industriale tessile viennese, e lui stesso direttore di una fabbrica tessile, nel [...] fra arte e scienza, da cui nacque - al crocevia di influenze diverse stilistiche e ideologiche, su cui primeggiano Joyce e Gide - la nuova forma polistorica del romanzo, narrazione abbondantemente farcita e inframezzata da analisi, discussioni, versi ...
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Poeta e romanziere francese (Saint-Gervais-la-Forêt, Loir-et-Cher, 1861 - Parigi 1949). Tra i più attivi esponenti del simbolismo e ammiratore di R. Wagner, fondò nel 1885 la Revue wagnérienne; fondò poi [...] Le mystère du dieu mort et ressuscité (1924); i saggi raccolti in Le monologue intérieur, son apparition, ses origines, sa place dans l'oeuvre de J. Joyce et dans le roman contemporain (1931). Nella seconda guerra mondiale simpatizzò per la Germania. ...
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Evoluzione in provetta
Susanne Brakmann
(Max-Planck-Institut für Biophysikalische Chemie Gottinga, Germania)
Manfred Eigen
(Max-Planck-Institut für Biophysikalische Chemie Gottinga, Germania)
L'evoluzione [...] ENNS, R.H., RANGNEKAR, S.S. (1976) On the theory of selection of coupled macromolecular systems. Bull. Math. Biol., 38, 15-28.
JOYCE, G.F. (1989) Building the RNA world: evolution of catalytic RNA in the laboratory. In Molecular biology of RNA.- UCLA ...
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PASINETTI, Pier Maria
Vincenzo Caporale
PASINETTI, Pier Maria. – Secondo di due figli, nacque a Venezia il 24 giugno 1913, da Carlo, medico primario all’ospedale civile di Venezia e libero docente all’Università [...] la morte della madre avvenuta nel 1928. Fu più volte a Dublino per studiare e fare ricerche sulla figura di Joyce.
Durante gli anni universitari fu tra gli animatori, assieme ad altri studenti veneziani, della rivista Ventuno, che ebbe nel fratello ...
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IRLANDA (XIX, p. 544; App. II, 11, p. 64; III, 1, p. 894)
Giorgio Spinelli
Alfredo Breccia-Giuliano Caroli
Carla De Petris
La popolazione irlandese nel periodo 1961-71 è aumentata del 5,7%, passando [...] di un'autonoma identità nazionale. Nel 1932 muore Lady A. Gregory, nel 1935 G. Russell, nel 1939 W. B. Yeats e nel 1941 J. Joyce; già nel 1927 J. Stephens aveva cessato di scrivere per ragioni di salute e nel 1928 S. O'Casey aveva lasciato l'I. in ...
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VISIVA, Poesia
Italo Mussa
La p. v. è un fenomeno artistico che dagli anni Cinquanta si è sviluppato nel clima rovente della neo-avanguardia europea. Storicamente, fa parte di quella complessa rivisitazione [...] Coup de dés di Mallarmé, le "parolibere" e "tipografiche" futuriste; ma anche il linguaggio ermetico e ricco di riferimenti di Joyce e per quanto riguarda la cultura contemporanea, gli scritti di J. Derrida, M. Foucault, A. Robbe-Grillet, R. Barhes ...
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Espressione con la quale si suole indicare l’opera di un gruppo di romanzieri francesi emersi negli anni 1950. Elementi comuni sono il rifiuto del romanzo tradizionale e il deciso orientamento antinaturalistico, [...] che una scuola letteraria chiaramente identificabile il n., che si rifà per certi aspetti alle esperienze di M. Proust, F. Kafka, J. Joyce e S. Beckett e alla riflessione di M. Blanchot e G. Bataille, è un indirizzo di ricerca che dalla seconda metà ...
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joyciano
〈ǧoisi̯a-〉 (meno com. joiceiano) agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce allo scrittore irland. James Joyce (1882-1941), alla sua opera e al suo stile: la tecnica narrativa j.; lo sperimentalismo j.; come sost., seguace, imitatore,...
quark
〈ku̯òok〉 s. ingl. [formato da qu[estion m]ark «punto interrogativo» e fig. «cosa ignota o inconoscibile», e usato come parola di significato indeterminato da J. Joyce nella frase three quarks for Muster Mark del romanzo (1939) Finnegans...