Pittrice statunitense (n. Somerville 1942). In un linguaggio tendenzialmente non figurativo ha realizzato opere di un intenso cromatismo utilizzando diverse tecniche, dalla pittura all'incisione, all'uso [...] Stati Uniti e in Germania) o Knowledge: an ongoing fresco project (DC Moore gallery di New York, 1999) o la retrospettiva Joyce Kozloff: exterior and interior cartographies (Purnell Center for the Arts, Carnegie Mellon University, Pittsburgh, 2006). ...
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Letterato e storico dell'arte francese (Parigi 1876 - ivi 1943). Collaboratore di numerosi periodici, in partic. (1904-43) della Revue des Deux Mondes; conservatore, dal 1912, del Museo André a Chaalis [...] (Oise); amico di artisti e letterati (fra gli altri R. Rolland e J. Joyce). Prese parte attiva alla prima guerra mondiale (Chroniques du temps de la guerre, 1919; La bataille de Verdun, 1920). Tra i suoi saggi di critica letteraria sono specialmente ...
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Espressionismo
JJolanda Nigro Covre
Gianfranco Contini
Ugo Duse
di Jolanda Nigro Covre, Gianfranco Contini, Ugo Duse
ESPRESSIONISMO
Espressionismo artistico
di Jolanda Nigro Cove
sommario: 1. Uso [...] che l'iperbole ne vada riconosciuta nell' Ulysses di James Joyce (scritto dal 1914 al 1921, pubblicato per intero nel 1922 sua natura, in cui parvero congiunti Rabelais (o Folengo), Joyce e Carlo Porta, ma l'involontaria connivenza con gli squas- ...
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Fotografa tedesca naturalizzata francese (Berlino 1912 - Parigi 2000). Dopo avere studiato sociologia in Germania, si trasferì a Parigi (1933), dove si laureò alla Sorbona con una tesi sulla fotografia [...] sperimentando nuove tecniche, diversi scrittori (F. Mauriac, Colette, J.-P. Sartre, A. Gide, L. Aragon, A. Malraux, J. Joyce, G. B. Shaw, V. Woolf, ecc.). Rifugiatasi in Argentina nel 1940, realizzò servizi sui paesi latino-americani.Tornata a Parigi ...
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Fotografa statunitense (Springfield, Ohio, 1898 - Monson, Maine, 1991), famosa ritrattista. Dopo la prima guerra mondiale visse a New York, dove ebbe contatti con M. Duchamp e Man-Ray. Trasferitasi in [...] alla fotografia. Nel 1925 A., aperto un proprio studio, si dedicò ai ritratti: noti quelli di A. Gide, J. Cocteau, J. Joyce, M. Laurencin, A. Maurois. Nel 1926 espose alla galleria Au sacre du printemps e conobbe E. Atget, le cui opere ebbero su ...
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Pittore (Lipsia 1884 - New York 1950). Studiò a Weimar, Parigi, Berlino, dove espose (1950) col gruppo della Secessione. Abbandonata la Germania nel 1937, fu successivamente a Parigi, Amsterdam (dal 1938) [...] formazione fu il contatto coi Fauves, dai quali derivò la violenza del colore e la deformazione espressionista dei corpi. Volle rendere in pittura i miti sociali del mondo moderno, ispirandosi spesso all'opera di letterati quali Joyce e Dos Passos. ...
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VISIVA, Poesia
Italo Mussa
La p. v. è un fenomeno artistico che dagli anni Cinquanta si è sviluppato nel clima rovente della neo-avanguardia europea. Storicamente, fa parte di quella complessa rivisitazione [...] Coup de dés di Mallarmé, le "parolibere" e "tipografiche" futuriste; ma anche il linguaggio ermetico e ricco di riferimenti di Joyce e per quanto riguarda la cultura contemporanea, gli scritti di J. Derrida, M. Foucault, A. Robbe-Grillet, R. Barhes ...
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(gr. Τηλέμαχος, lat. Telemăchus) Personaggio d'origine poetica, secondo Omero unico figlio di Ulisse e di Penelope.
Durante la lunga assenza paterna si trova, giovinetto inerme, alle prese coi Proci che [...] nel suo romanzo Les aventures de Télémaque (1699), col proposito d'instillare ai lettori l'amore della giustizia e della virtù. Nell'Ulisse, J. Joyce ricalca la traccia del poema omerico e raffigura Telemaco nel giovane intellettuale Stephen Dedalus. ...
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Festa, Tano
Simona Ciofetta
Festa, Tano (propr. Gaetano)
Pittore, nato a Roma il 2 novembre 1938, morto ivi il 9 gennaio 1988. Si formò presso l'Istituto d'arte di Roma, diplomandosi in fotografia artistica [...] fatte di pennellate veloci, alla serie Coriandoli o alle opere degli anni Ottanta, dense di riferimenti non solo figurali (A James Joyce, Omaggio a Munch, del 1984; L'entrata di Cristo a Bruxelles, del 1985; Don Chisciotte, Dal giudizio universale, I ...
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Ferdinando Scianna
Fotografia
Non si può pretendere di aver visto veramente qualcosa se non lo si è fotografato
(Émile Zola)
L'occhio del secolo
di Ferdinando Scianna
25 gennaio
Al Palazzo dell'Arengario [...] collegio di preti, dove non ha mai superato gli esami di licenza, gli aveva fatto scoprire scrittori come Rimbaud, Proust, Joyce, Freud e Romain Rolland, attraverso il quale ebbe il primo contatto intellettuale con l'induismo che lo ha poi portato ...
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joyciano
〈ǧoisi̯a-〉 (meno com. joiceiano) agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce allo scrittore irland. James Joyce (1882-1941), alla sua opera e al suo stile: la tecnica narrativa j.; lo sperimentalismo j.; come sost., seguace, imitatore,...
quark
〈ku̯òok〉 s. ingl. [formato da qu[estion m]ark «punto interrogativo» e fig. «cosa ignota o inconoscibile», e usato come parola di significato indeterminato da J. Joyce nella frase three quarks for Muster Mark del romanzo (1939) Finnegans...