Regista cinematografico (Lilla 1896 - Parigi 1967). Dotato di una tecnica notevolissima e di una vena di narratore popolare, diresse molti film, resi vivi da atmosfere e personaggi magistralmente scolpiti (tra cui la La bandera, 1935; Pépé Le Moko, 1936 e Un carnet de bal, 1937).
Opere
Il suo primo lungometraggio è del 1919, Haceldama; diresse quindi, con alterni risultati ma sempre con notevoli doti ...
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Commedia
Guido Fink
La commedia cinematografica
Definizioni e caratteri generali
Per una definizione di c., uno dei generi più frequentati dal cinema, si potrebbe risalire ad Aristotele, o almeno a [...] Trenta, si ebbe la grande stagione del 'realismo poetico' o 'melodramma realista', con le opere di Marcel Carné, JulienDuvivier o Jean Renoir che tante preziose lezioni impartirono al film noir americano e, come dimostra Ossessione (1943) di Luchino ...
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Francia
Paolo Marocco
Cinematografia
In F. nacque ufficialmente il cinema: il 28 dicembre 1895 i fratelli Louis e Auguste Lumière organizzarono al Grand Café di Parigi il primo spettacolo pubblico e [...] del Paese: il realismo poetico (v. Realismo). Registi di formazione e carattere eterogenei (Jean Renoir, Marcel Carné, JulienDuvivier) si ispirarono al Naturalismo incorniciandolo, sul versante drammatico, in cupe storie da cronaca nera, oppure, su ...
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Censura
Mino Argentieri
Giuliana Muscio
Parte introduttiva
di Mino Argentieri
In ogni parte del mondo, sin dalle prime apparizioni, il cinema ha suscitato timori a causa del potere di suggestione che [...] du boulanger (1938; La moglie del fornaio) di Marcel Pagnol, La fin du jour (1938; I prigionieri del sogno) di JulienDuvivier. Alcuni di questi film furono riammessi a prezzo di correzioni pattuite in un secondo momento. I freni si allentarono all ...
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Fascismo
Giovanni Gozzini
I rapporti tra fascismo e cinema
La questione dei rapporti tra f. e cinema si muove su un doppio terreno di analisi: quello dell'uso dei nuovi mezzi di comunicazione di massa [...] questo quadro plurale e sfaccettato che penetrò, a rimorchio del cinema francese di Marcel Carné, Jean Renoir e JulienDuvivier, una esplicita istanza realista e classista. "Vogliamo portare le nostre macchine da presa" ‒ scrivevano su "Cinema" nel ...
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Bergman, Ingmar (propr. Ernst Ingmar)
Giuseppe Gariazzo
Regista cinematografico e teatrale svedese, nato a Uppsala il 14 luglio 1918. Autore fortemente radicato nella cultura teatrale e letteraria del [...] di J.A. Strindberg), l'influenza formale del realismo poetico francese (con particolare riferimento al cinema di JulienDuvivier e Marcel Carné) e il naturalismo cinematografico della scuola svedese confluiscono nei primi film diretti da B., che ...
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Belgio
La prima proiezione in B. del cinematografo Lumière avvenne a Bruxelles il 1° marzo 1896, ma nel Paese non si sviluppò subito una produzione nazionale, sebbene le premesse scientifiche del cinema [...] film) e Madeleine Ozeray, che s'impose dapprima in teatro e recitò poi nei film di Pierre Chenal e di JulienDuvivier. Tra i più importanti sceneggiatori di nazionalità belga che si trasferirono in Francia sono da annoverare Charles Spaak e Albert ...
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Jouvet, Louis
Bruno Roberti
Attore e regista teatrale e cinematografico francese, nato a Crozon (Bretagna) il 24 dicembre 1887 e morto a Parigi il 16 agosto 1951. È stato uno dei più grandi e singolari [...] di recitazione; il vecchio attore Raphaël Saint-Clair che in La fin du jour (I prigionieri del sogno) di JulienDuvivier si intestardisce a non accettare il declino e continua a recitare pateticamente la parte del seduttore che lo ospita nella casa ...
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PHILIPE, Gerard
Monica Trecca
Philipe, Gérard (propr. Philip, Gérard)
Attore cinematografico e teatrale francese, nato a Cannes il 4 dicembre 1922 e morto a Parigi il 25 novembre 1959. Vero idolo del [...] di Monsieur Ripois) di René Clément; o l'incorreggibile conquistatore di Pot-Bouille (1957; Le donne degli altri) di JulienDuvivier; o il seduttore per eccellenza, annoiato e poi preda dell'amore, ossia Valmont nel suo penultimo film, Les liaisons ...
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Leigh, Vivien
Masolino d'Amico
Nome d'arte di Vivian Mary Hartley, attrice cinematografica e teatrale inglese, nata a Darjeeling (India) il 5 novembre 1913 e morta a Londra il 7 luglio 1967. Divenuta [...] di salute della L. minata da crisi depressive, e il risultato fu deludente. Ancora peggio andò Anna Karenina (1948) di JulienDuvivier, da L.N. Tolstoj, dove la L. fu inevitabilmente e sfavorevolmente paragonata a Greta Garbo, che l'aveva preceduta ...
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