Sylvester
Vittorio Martinelli
(Germania 1923, 1924, bianco e nero, 66m a 18 fps); regia: Lupu Pick; produzione: Rex Film; sceneggiatura: Carl Mayer; fotografia: Karl Hasselmann, Guido Seeber; scenografia: [...] (NJ) 1947 (trad. it. Milano 1954).
L.H. Eisner, L'écran démoniaque, Paris 1952 (trad. it. Roma 1955).
C. Vincent, Il 'Kammerspiel', in "Bianco e nero", n. 6, giugno 1953.
Sceneggiatura: Sylvester, ein Lichtspiel, Potsdam 1924 (trad. it. a cura di P ...
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Galeen, Henrik
Giovanni Spagnoletti
Attore, sceneggiatore e regista cinematografico tedesco, nato a Berlino il 7 gennaio 1881 e morto a Randolph, Orange County (Vermont) il 30 luglio 1949. La sua figura [...] presto quasi dimenticate, si ritrovano più o meno tutti i generi del cinema di Weimar: da Stadt in Sicht (1923), Kammerspiel di cui fu regista e co-sceneggiatore, ad adattamenti di temi popolari ebraici ‒ Judith Trachtenberg. Die Tragödie einer Jüdin ...
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Nome d'arte di Maximilian Goldmann, regista austriaco (Baden, presso Vienna, 1873 - New York 1943) naturalizzato statunitense nel 1940. Dominatore e riformatore della scena teatrale europea, grazie al [...] girevoli, ecc. Ritiratosi O. Brahm, dal 1905 al 1932 R. diresse il Deutsches Theater (e poi via via il Kammerspiel, il Grosses Schauspielhaus, la Volksbühne, il Theater in der Josephstadt di Vienna, ecc.), affermandosi come uno dei maggiori registi ...
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Kettelhut, Erich
Alessandro Cappabianca
Scenografo tedesco, nato a Berlino il 1° novembre 1893 e morto ad Amburgo il 13 marzo 1979. Faceva parte della triade di grandi scenografi di formazione espressionista [...] alla temperie espressionista in senso stretto quanto all'universo umiliato del silenzio piccolo-borghese, proprio del Kammerspiel del grande sceneggiatore Carl Mayer. Tuttavia la scala ‒ luogo simbolico tipico della 'fotogenia dell'anima', regno ...
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Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta [...] , sul tema dell’inscindibile rapporto tra l’uomo e la sua ‘divisa’, che segnò l’apogeo e la conclusione del Kammerspiel. Murnau nel 1927 si trasferì negli Stati Uniti, dove realizzò Aurora (1927) e Tabu (1931, in collaborazione con il documentarista ...
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Italia
Guido Fink
Marco Pistoia
Bruno Roberti
Cinematografia
Dalle origini agli anni Venti del Novecento
Durante le feste di Pasqua del 1897 un fotografo francese, Henri Le Lieure, aprì con il socio [...] tra gli altri, da Stanno tutti bene (1990) e Una pura formalità (1994), sapiente esercizio di stile, d'atmosfera Kammerspiel. Ma l'autore di maggiore rilevanza emerso nella fase contemporanea è Gianni Amelio, la cui esperienza è maturata prima con la ...
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Dulac, Germaine
Bruno Di Marino
Nome d'arte di Charlotte Elisabeth Germaine Saisset-Schneider, regista, produttrice e teorica cinematografica francese, nata ad Amiens il 17 novembre 1882 e morta a Parigi [...] : La souriante madame Beudet (1923). Ispirato alla coeva pièce teatrale di D. Amiel e A. Obey, questo intenso Kammerspiel affronta, in chiave quasi femminista, il tema del rapporto di coppia, raccontando di una vita coniugale regolata dalla noia e ...
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Der letzte Mann
Hubert Niogret
(Germania 1924, L'ultima risata o L'ultimo uomo, bianco e nero, 90m a 20 pfs); regia: Friedrich Wilhelm Murnau; produzione: Erich Pommer per UFA; sceneggiatura: Carl Mayer; [...] letzte Mann, realizzato dieci anni più tardi, non è soltanto un film che si ricollega al realismo del Kammerspiel, ma supera completamente anche questa seconda etichetta, arrivando ad assumere un valore simbolico. Molti suoi elementi espressionisti ...
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Grune, Karl
Giovanni Spagnoletti
Attore e regista teatrale e cinematografico tedesco, nato a Vienna il 22 gennaio 1890 e morto a Bournemouth (Inghilterra) il 2 ottobre 1962. Attento e sagace osservatore [...] (in Arabella, 1924, il mondo circense è narrato dalla prospettiva di un cavallo) legata a un certo engagement. Tra Kammerspiel e mélo si colloca Eifersucht (1925; Gelosia), opera di confezione accurata ma statica, mentre Die Brüder Schellenberg (1926 ...
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Grémillon, Jean
Bruno Roberti
Regista cinematografico francese, nato a Bayeux (Calvados) il 3 ottobre 1901 e morto a Parigi il 26 novembre 1959. Considerato un cineasta maudit, rimase in ombra, senza [...] poi Jacques Feyder a proporre a G. un soggetto da lui scritto. Ne risultò Gardiens de phare (1929), quasi un Kammerspiel in cui il regista elabora un'epica del quotidiano, rinchiudendo in uno spazio soffocante, tragico, isolato, in balìa della furia ...
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