ANCESCHI, Luciano
Niva Lorenzini
Nacque a Milano il 20 febbraio 1911 da Giovanni, industriale, e Agar Zambonini, casalinga, secondo di quattro fratelli (Luigi, Mario, Anna Maria). Il 5 settembre 1938 [...] , a cura di R. Barilli et al., Studi di estetica, s. 3, XXV (1997), 1 (n. monografico); I. Zaffagnini, A. lettore di Kant , ibid., pp. 189-201; L. A. tra filosofia e letteratura, Bologna 1997; Attualità di L. A. (dieci anni dopo: 1995-2005), Studi ...
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Filosofo del diritto (Alsfeld, Assia, 1856 - Wernigerode, Sassonia, 1938). Conseguita la libera docenza in diritto romano presso l'università di Lipsia nel 1880, fu professore straordinario a Marburgo [...] , S. si propose infatti il compito di far valere anche nell'ambito della comprensione del diritto la tendenza a ritornare a Kant. A tale scopo egli concepì il disegno di una dottrina che vedeva nella moralità il compimento ultimo del diritto e che ...
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Storica della filosofia (San Lazzaro di Savena 1908 - Bologna 1990); prof. all'Univ. Cattolica di Milano (1951-78), dove ha insegnato successivamente storia della filosofia medievale, storia della filosofia [...] , 1973; Studî di filosofia medievale, 2 voll., 1978) e del pensiero moderno e contemporaneo (La filosofia di E. Husserl, 1939; Introduzione allo studio di Kant, 1945). Alcune prospettive teoretiche generali negli Elementi di filosofia (1941-50). ...
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La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del [...] ’idea di ‘ragione’, concependo invece l’i. come facoltà delle categorie che il pensiero impone a priori all’esperienza. Per Kant l’i. resta la più alta funzione teoretica, ma ciò non toglie che esso risulti essenzialmente limitato nella sua attività ...
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tesi Proposizione di argomento filosofico, teologico, scientifico, o attinente a un problema di critica letteraria o artistica, che si enuncia e si discute per dimostrarne la verità contro altre proposizioni [...] con il binomio della t. e dell’antitesi è invece il concetto della sintesi (➔). Solo quando (principalmente in I. Kant) il binomio della t. e dell’antitesi si presenta nell’aspetto dell’antinomia (➔) sorge il problema del superamento di quest ...
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Filosofo (n. Edimburgo 1856 - m. presso Selkirk 1931), prof. (1891-1919) di logica e metafisica all'univ. di Edimburgo. In polemica con le tendenze predominanti nel pensiero inglese del tempo, specie con [...] H. Lotze, lo sfociare, da ultimo, della sua riflessione in una forma di teismo. Opere principali: The development from Kant to Hegel (1882); Scottish philosophy (1885); Hegelianism and personality (1887); Two lectures on theism (1897); Man's place in ...
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Filosofo tedesco (Berlino 1882 - Gottinga 1927), fondatore della Neufriessche Schule, cioè della scuola filosofica mirante alla continuazione e all'approfondimento dell'interpretazione psicologistica del [...] (1932); Beiträge zur Philosophie der Logik und Mathematik (1959); Fortschritte und Rückschritte der Philosophie. Von Hume und Kant bis Hegel und Fries (1962). N. rivolse soprattutto la sua attenzione ai problemi filosofici dell'etica, del diritto ...
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In senso generico, lo studio del metodo su cui deve essere fondata una determinata scienza o disciplina; con senso più concreto, il complesso dei fondamenti teorici sui quali un metodo è costruito. In [...] nel corso della ricerca. Un uso del termine con questo particolare significato può essere, per es., rintracciato nell’opera di I. Kant, in cui si considera la m. come una premessa alla filosofia che ha il compito di enunciarne i criteri generali.
D ...
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virtù
Anna Lisa Schino
La condizione di perfezione morale
Il concetto di virtù (e del suo opposto, il vizio) costituisce uno dei nodi centrali nella riflessione sull’etica. Variamente interpretata, [...] che precede ogni riflessione razionale.
A questa concezione di virtù naturale, tuttavia, lo stesso Rousseau, poi seguito da Immanuel Kant, contrappone una nozione di virtù come tensione e sforzo: non c’è felicità senza coraggio, né virtù senza lotta ...
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Filosofo tedesco (Messkirch, Baden, 1889 - Friburgo 1976). Compì gli studi universitari a Friburgo in Brisgovia, dove conseguì la laurea in filosofia nel 1913 con una tesi su Die Lehre vom Urteil in Psychologismus, [...] di E. Husserl e come professore ordinario, e nel 1929 pubblicò la prolusione Was ist Metaphysik?; nello stesso anno comparvero Kant und das Problem der Metaphysik e lo scritto Vom Wesen des Grundes. Nel 1933 fu eletto rettore dell'università di ...
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kantiano
agg. – 1. Relativo al filosofo ted. Immanuel Kant (1724-1804), alle sue dottrine, ai suoi principî e indirizzi: gli scritti k.; la morale k.; il metodo kantiano. 2. Fautore, seguace, continuatore o studioso di Kant e delle sue dottrine:...
postkantiano
agg. [comp. di post- e del nome del filosofo ted. I. Kant (v. kantiano)]. – Che è posteriore alla filosofia, alle dottrine e ai principî di Kant: filosofia, critica p.; come sost., filosofo che, venuto poco dopo Kant, ne continua...