Kracauer, Siegfried
Lorenzo Dorelli
Sociologo, teorico del cinema e scrittore tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Francoforte sul Meno l'8 ottobre 1889 e morto a New York il 26 novembre 1966. [...] si indirizzarono verso la sociologia e la filosofia. Conobbe Th.W. Adorno, con il quale approfondì la sua conoscenza di I. Kant, e più tardi strinse amicizia con E. Bloch e Walter Benjamin. Nel 1921 stese la sua prima monografia, su Simmel (di ...
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Complessità sociale
Niklas Luhmann
Storia del concetto di complessità
Il concetto di complessità designa la possibilità di descrivere l'unità (di un sistema, di un ambiente, del mondo, ecc.) ricorrendo [...] una volta nel concetto di 'mondo perfetto' "où il y ait la plus grande variété avec le plus grand ordre". Kant e i post-kantiani tradurranno "variété" con "molteplicità" e le condizioni dell'ordine cosmologico relative alla natura composita delle ...
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Gastronomia
Eva Barlösius
La gastronomia è il complesso delle regole e delle usanze relative all'arte culinaria, che nella preparazione dei cibi privilegia l'aspetto del godimento dei sensi rispetto [...] con quelle dell'olfatto e del gusto. Nelle teorie dei sensi - elaborate da alcuni autori, fra cui soprattutto I. Kant -, cui si è soliti fare riferimento per individuare gli aspetti culturali e sociali di tali percezioni (Plessner 1980; Barlösius ...
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Sociologo e uomo politico romeno, nato a Bilca (Cernăuţi) il 14 settembre 1882. È stato il teorico della Guardia di ferro, l'autore di una filosofia sociale fondata sulla disamina del sistema (inteso come [...] (La teoria della comunità umana), 1941. Ha tradotto per la prima volta integralmente in romeno alcune fondamentali opere di Kant. Nel 1936 fondò la rivista Çnsemnări sociologice (Notazioni sociologiche) che diresse sino al 1941.
Bibl.: L. Topa, La ...
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Cultura
Francesco Remotti
Concezioni diverse di 'cultura'
È un dato acquisito e sotto gli occhi di tutti il fatto che esistono due concezioni fondamentalmente diverse di 'cultura': una classica e tradizionale, [...] di vita, esposta nel Discours de la méthode (1637); così come è il caso della "cultura della ragione", teorizzata da Immanuel Kant nella Kritik der reinen Vernunft (1781) come un esercizio il cui scopo è l'ordine e il benessere della repubblica delle ...
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Burocrazia
Martin Albrow
Lineamenti generali del fenomeno
Definizioni classiche
Affermare che la burocrazia è antica quanto la storia umana significa soltanto fare della vuota retorica. Affermare invece [...] interno di un'immagine complessiva del progresso umano.
Hegel e lo Stato razionale
Nel pensiero del grande predecessore di Hegel, Kant, la ragione diveniva non solo il tema centrale della filosofia, ma anche la verità eterna e divina e il fondamento ...
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Modernità
David Frisby
Sebbene il concetto di m. abbia fatto la sua prima comparsa nel discorso sociologico solo alla fine del 19° sec., lo studio delle caratteristiche della struttura e dei processi [...] era stato messo in luce già in precedenza da alcuni pensatori all'interno della tradizione filosofica tedesca, in particolare da I. Kant, G.W.F. Hegel e Nietzsche, ma sono stati M. Horkheimer e Th.W. Adorno nella Dialektik der Aufklärung (1947; trad ...
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SOCIOLOGIA DELLA LETTERATURA
Romolo Runcini
. Una disciplina critica nuova, come la s. della l., incontra le prime difficoltà nella stessa definizione del suo statuto epistemologico. Essendo nuova, [...] una critica letteraria come discipline autonome - e ciò sarà possibile solo dopo la Critica del giudizio di Kant - si possono ravvisare le istanze di sistemazione dell'opera letteraria essenzialmente caratterizzata dall'individualità e totalità dell ...
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proprietà Diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico.
Antropologia
La nozione di p., così [...] ), ispirati dal giusnaturalismo moderno (basti pensare alle dottrine giuridico-filosofiche di Grozio, Hobbes, Locke e dello stesso Kant), ne proclamavano il carattere prestatuale, sacro e inviolabile: lo Stato, cioè, non creava la p. privata, ma ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] , nega per ciò stesso la stabilità oggettiva della p., e apre la via al nuovo concetto di Io trascendentale avanzato da Kant ed elaborato dai postkantiani. Le caratteristiche di ‘dignità’ e di ‘insostituibilità’ della p. in quanto p. umana sono state ...
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kantiano
agg. – 1. Relativo al filosofo ted. Immanuel Kant (1724-1804), alle sue dottrine, ai suoi principî e indirizzi: gli scritti k.; la morale k.; il metodo kantiano. 2. Fautore, seguace, continuatore o studioso di Kant e delle sue dottrine:...
postkantiano
agg. [comp. di post- e del nome del filosofo ted. I. Kant (v. kantiano)]. – Che è posteriore alla filosofia, alle dottrine e ai principî di Kant: filosofia, critica p.; come sost., filosofo che, venuto poco dopo Kant, ne continua...