propensione
Tiziana Assenza
La p. media (o marginale) è il rapporto tra il livello (o la sua variazione) di una data variabile macroeconomica e il livello (o la variazione) del PIL. Per es., la p. media [...] nel modello statico =c0YL. In questo caso, la p. marginale al consumo è c e quella media è
Secondo J.M. Keynes, il comportamento di consumo segue una «legge psicologica fondamentale» tale per cui 0<1. Il reddito a disposizione delle famiglie (Y ...
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REDDITI Politica dei
Giovanni Caravale
Definizione e obbiettivi della politica dei redditi. - Uno dei cambiamenti più rilevanti avvenuti nel mondo occidentale a partire dalla seconda guerra mondiale [...] come una manipolazione diretta di tali forze.
È ben noto che, sotto l'influenza della Teoria generale di J. M. Keynes, uno degli obiettivi principali della politica economica è divenuto quello di garantire, attraverso l'impiego di strumenti fiscali e ...
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KAHN, Richard Ferdinand
Economista inglese, nato il 10 agosto 1905. Fellow del King's College di Cambridge, quindi professore di economia nell'università di Cambridge, non ha circoscritto la sua attività [...] 1935) costituisce un rimarchevole apporto all'economia del benessere; a lui si deve la messa a punto del concetto keynesiano di preferenza per la liquidità ed un'esauriente trattazione della meccanica dei saggi di interesse. Nei suoi scritti più ...
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contabilita nazionale
Fedele De Novellis
contabilità nazionale Disciplina che si occupa della misurazione dei principali aggregati economici di un Paese. In particolare, all’interno del sistema dei [...] dimensione e in direzione opposta. Tali flussi sono descritti da un insieme di relazioni desunte dal corpus teorico keynesiano, ma progressivamente affinatesi nel corso del tempo per stratificazioni successive.
Il sistema dei conti n. è costruito a ...
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Teoria del consumo. - Il c. di una collettività viene usualmente definito come la parte del reddito nazionale non risparmiata.
Lo studio delle motivazioni che portano a consumare costituisce uno dei capitoli [...] = f(Y) si passa quindi da un caso di propensione media e marginale al c. costante al caso di entrambe decrescenti. Keynes sembra più favorevole ad accettare quest'ultima versione, sebbene, com'è stato fatto rilevare dal Di Nardi, una tale ipotesi non ...
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Fisica
È la grandezza cinematica che descrive la variazione della velocità di un punto P nel tempo. Detta v la velocità istantanea di P, si definisce il vettore a. a come la derivata temporale del vettore [...] economico, quali quelli proposti da P.A. Samuelson (1939) e J.R. Hicks (1950). I modelli d’impianto keynesiano generano fluttuazioni del reddito combinando l’azione del moltiplicatore e dell’acceleratore (il primo procede dall’investimento al reddito ...
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Giurista, filosofo e uomo politico italiano (Catania 1936 - San Giovanni La Punta 2013). Docente di Diritto privato e di Filosofia del diritto presso l'Università di Catania, membro del Consiglio superiore [...] di approcci e interessi, occorre almeno citare: Oltre lo Stato sociale: economia e politica nella crisi dello stato keynesiano (1980); I soggetti e le norme (1984); Dallo stato sociale allo stato immaginario. Critica della "Ragione funzionalista ...
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Occupazione e disoccupazione
Paolo Piacentini
Nino Galloni
Magda Franca Rabaglietti
(App. V, iii, p. 722; v. occupazione, XXV, p. 138; occupazione piena, App. II, ii, p. 433; disoccupazione, XIII, [...] neoclassica rinvierebbe, a questo punto, a una petizione di fiducia nei meccanismi compensativi. Un punto di vista keynesiano inviterebbe a dedicare maggiore attenzione alle interazioni fra i parametri rilevanti nella dinamica di una domanda autonoma ...
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Occupazione
Paolo Piacentini
Le indagini sulle forze di lavoro, la principale fonte statistica di rilevazione, classificano come occupato chi, nella settimana di riferimento, abbia lavorato almeno un'ora, [...] , delle politiche dal lato dell'offerta e delle flessibilità possono riportare d'attualità alcune interazioni di tipo keynesiano. Per es., una maggiore incertezza sulla continuità dell'o. e del reddito può portare ad atteggiamenti prudenziali ...
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Economista statunitense, nato a Pullman, Washington, il 13 febbraio 1926. Professore di Economia alla Northwestern University e alla Washington State University e anche presso varie università in Australia, [...] decisioni degli operatori.
Altre opere: Some theory of an ignorant monopolist, in Economic Journal, 1959, pp. 705-16; Keynes and the classics: a dynamical perspective, in Quarterly Journal of Economics, 1960, pp. 318-23; A reconsideration of the ...
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keynesiano
keyneṡiano agg. e s. m. (f. -a). – Relativo all’economista inglese J. M. Keynes ‹kèin∫› (1883-1946) e alle sue dottrine economiche; il termine è usato soprattutto con riferimento a quelle posizioni di politica economica che sostengono...
esogeneita
eṡogeneità s. f. [der. di esogeno, raccostato a sost. come omogeneità e eterogeneità, der. peraltro da agg. terminanti in -geneo]. – L’essere, il risultare esogeno. Si dice in partic., nel linguaggio econ., con riferimento a variabili...