Fondatore dell'Impero mongolo (forse 1167-1227). Il suo nome personale era Temujin, e G. khān è solo un titolo onorifico di incerto significato. Unificati i Mongoli, G. khān sconfisse i Jurcen (cin. Jin), [...] della Cina settentrionale, ma fu colto dalla morte mentre assediava la capitale del regno dei Tangut o Hsi Hsia. G. khān è passato alla storia come un grande distruttore, ma anche come un gran condottiero, come organizzatore e legislatore del mondo ...
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ū Principe mongolo (m. 1255). Nipote di Gengis Khān, fu a capo dei Mongoli che occuparono Riazan (1237), Vladimir (1238), Černigov (1239), Kiev (1240), penetrarono in Podolia e in Halicz-Volinia, investirono [...] d'assalto Sandomierz e Cracovia, lo vinsero e uccisero nella battaglia di Lignica in Slesia (1241). Tutti questi territorî divennero tributarî del khanato del Quipciāq o dell'Orda d'Oro (Russia meridionale) fondato da B., e durato sino al sec. 14º. ...
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Qubilay Khan
Gran khan dei mongoli e imperatore della Cina (n. 1215-m. 1294), nipote di Genghiz Khan. Incaricato nel 1251 da suo fratello Mangu, gran khan, di amministrare le province mongole della Cina [...] Cina meridionale. Alla morte di Mangu, nel 1259, l’unità dell’impero sembrò messa in pericolo dai vari pretendenti al khanato supremo, ma Q.K., respinti tali tentativi, rimase capo incontrastato dell’impero; spostò la capitale da Karakorum a Pechino ...
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Condottiero mongolo (m. 1266). Nipote di Gènghiz khān, successe (1257) al fratello Batu khān (m. 1255) alla testa del khanato dell'Orda d'oro. Convertitosi all'Islam, B. khān introdusse questa religione [...] tra i suoi sudditi. Fu per questo che si alleò con i Mamelucchi contro l'espansione di un altro condottiero mongolo, Hūlāgū ...
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Altan Khan
Capo militare mongolo (n. 1507-m. 1583). Prese parte attiva alla restaurazione della potenza gengizkhanide operata da Dayan Khan, guidando alcune delle campagne contro gli oirati e attaccando [...] più volte i confini cinesi. Alla morte di Dayan Khan (1543), a lui spettò il governo dei tumet e dell’Ala destra dei mongoli. Si stanziò a N-E dell’ansa del Fiume Giallo e fondò la capitale Kokekhota; continuò le incursioni in territorio cinese ...
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Karim Khan
Fondatore della dinastia Zand in Iran (n. 1705 ca.-m.1779). Di etnia lur, ufficiale nell’esercito di Nadir Shah, alla morte di questi, dopo una breve lotta per il potere, regnò sull’Iran per [...] circa un ventennio (1760-79), avendo Shiraz come sua capitale, senza tuttavia prendere il titolo di scià. Nonostante le numerose guerre sostenute, soprattutto contro i Qajar, K. è ricordato come uno dei ...
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aga khan
Titolo assunto, dal 19° sec., dal capo spirituale (imam) dei musulmani ismailiti del ramo nizarita. Il primo a.k., Hasan ‛Ali Shah, fu al servizio degli scià qajar in Persia, con i quali entrò [...] in conflitto. Trasferitosi in India, dove il movimento nizarita ha tuttora il suo centro, vi fu riconosciuto dal governo coloniale britannico. L’attuale a.k., Karim (n. 1936), è il quarto nella linea di ...
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GENGHIZ KHĀN
Titolo onorifico assunto nel 1206 da Temucin nel corso di un'assemblea tenuta dai capi tartari sotto la sua presidenza. Nato nel 1155 da un piccolo capo di tribù nomadi della Mongolia orientale, [...] G. rimase orfano a dodici anni. Riconquistato, dopo un'adolescenza travagliata, il potere paterno, grazie a una serie di guerre fortunate nel 1203 divenne signore della Mongolia orientale e dopo tre anni ...
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YA‛QŪB Khān
Emiro dell'Afghānistān, della dinastia Bārakzai, figlio di Shēr ‛Alī; nato nel 1849, morto a Dērā Dun, nel bacino medio dell'Indo, il 15 novembre 1923. Nel 1878, quando il padre dovette fuggire [...] dinnanzi all'avanzata britannica, egli assunse il potere, e, morto poco dopo Shēr ‛Alī, firmò un trattato di pace con l'Inghilterra, impegnandosi a ricevere a Kābul un residente mentre l'Inghilterra gli ...
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