Poeta satirico latino del sec. 2º a.C.. Appartenente al "circolo degli Scipioni", partecipò attivamente alla vita culturale dell'età degli Scipioni e dei Gracchi. Scrisse trenta libri di satire, di cui [...] (la data del 148 fornita da s. Girolamo si spiega forse con l'omonimia dei consoli), militò nella guerra Numantina (134-133), e visse della fazione antiscipionica, come Quinto Opimio, Lucio Aurelio Cotta, Scevola l'Augure, Quinto Metello Macedonico, ...
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Principe di Numidia (160 circa - 104 a. C.), figlio di Mastanabale; dallo zio Micipsa (rimasto dopo la morte dei fratelli unico re) ebbe parte del regno insieme con i figli di lui, Iempsale e Aderbale [...] , inviando una commissione senatoria presieduta da Lucio Opimio, che procedette alla spartizione del regno. La presto in lotta: Aderbale fu vinto e ucciso (112). Roma dichiarò guerra: L. C. Bestia, console nel 111, riuscì a ottenere la resa di ...
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Tribuno della plebe romano (154-121 a.C.), figlio di Tiberio Sempronio Gracco, console nel 177 e nel 163, e di Cornelia, figlia di Scipione l'Africano. Ideò leggi che miravano al ristabilimento della sovranità [...] la candidatura al terzo tribunato non fu rieletto. Intanto, salito al consolato Lucio Opimio, uno dei più risoluti capi dell'opposizione oligarchica, l'opera di G. ebbe a subire attacchi decisivi che culminarono nella dichiarazione degli indovini ...
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Pretore (n. 125 a. C.), distrusse Fregelle che si era ribellata; console (121), diresse con energia le operazioni che portarono alla strage di Gaio Gracco e dei suoi compagni; l'anno seguente fu accusato [...] della violazione delle leggi sulla provocazione al popolo, ma, difeso da Papirio Carbone, fu assolto; inviato (115) a capo di una commissione per regolare gli affari di Numidia, fu accusato di essersi ...
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spoglia
spòglia s. f. [lat. spŏlia, plur. del neutro spolium «spoglia»]. – 1. Elemento esterno che serve di rivestimento, di copertura e sim. (e che quindi si può togliere, cambiare, perdere, ecc.). In partic.: a. poet. Abito, veste: D’un...
libame
s. m. [dal lat. libamen (-mĭnis)], letter. – Ciò che si offre alle divinità nelle libagioni: l’are mie ... di sacre Opime dapi abbondano mai sempre, E di libami e di profumi (V. Monti); Ippolito è più puro del libame Sacro e dell’acqua...