Scrittore francese (Parigi 1672 - ivi 1731). Iniziò la sua attività letteraria con opere per musica (L'Europe galante, 1697, ecc.); più tardi compose Odes (1709), Fables (1719) e tragedie (fra cui notevole [...] anciens et des modernes", di cui aprì la seconda fase, pubblicando (1713) una Iliade la corruption du goût. LaM.-H. replicò con le Réflexions sur la critique (1715) e la discussione si estese con l'intervento di altri letterati. LaM.-H. sosteneva la ...
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Scrittrice italiana (Napoli 1897 - Roma 1981). Sin dai suoi primi libri (Vita in villa, 1961, nuova ed. accr. 1968; Le educande di Poggio Gherardo, 1963, nuova ed. 1972, col titolo Le educande) laM. rivela [...] (1970) sembra allargare i suoi orizzonti con ritratti di personaggi passati dell'arte e della letteratura, in cui la partecipazione affettiva è tale da recuperare quanto di vitale e autentico sopravviva al tempo materiale. Suggestivo il suo carteggio ...
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maqā´ma Nella letteratura araba, bozzetto, episodio realistico raccontato in prosa rimata. Il contenuto (un’avventura, un monologo, una discussione letteraria) passa spesso in secondo piano per dare maggiore [...] rilievo alla forma linguistica e lessicale, impreziosita di termini tecnici e retorici. Lam., nata nel 10° e 11° sec. e presente anche nei secoli successivi, ha raggiunto il suo apogeo con al-Hamadhānī e al-Ḥarīrī, considerati i maggiori autori di ...
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Scrittrice danese (Randers 1872 - Copenaghen 1950). Sposata in prime nozze con Sophus M. (v.) e (nel 1912) con C. E. Stangeland, pubblicò dal 1898 varî romanzi fra cui il più celebre e discusso è Den farlige [...] alder ("L'età pericolosa", 1910). In esso, come in tutta la sua narrativa, laM. tratta di problemi morali e sociali, soffermandosi specialmente, con spunti polemici, sul problema del matrimonio nell'epoca moderna. ...
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Poetessa (Lucca 1786 - Viareggio 1831). Un suo poema in ottave, Castruccio, fu premiato nel 1811 e una tragedia, Pirro, nel 1813 dall'accademia lucchese Napoleone, dove nel 1828 laM. lesse una memoria, [...] Dei moderni romanzi, nella quale, lodando Fénelon e Barthélemy, condannava i romanzieri del suo tempo, come Manzoni e Chateaubriand ...
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Trasformazione di un nome proprio, o più spesso di un cognome, mediante traduzione in altra lingua, per lo più mediante latinizzazione o grecizzazione (per es. Trapassi mutato in Metastasio ecc.). Lam. [...] fu frequente soprattutto tra gli umanisti o tra i membri di accademie ...
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Nella mitologia azteca, dea della Luna e inoltre delle messi e della fertilità. Importante laM. Itzacual, piramide a essa dedicata, a Teotihuacán. ...
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Poetessa (Roma forse 1679 - ivi 1745). Nata da una relazione extraconiugale, poi legittimata, di C. Maratti, sposò nel 1705 G. B. F. Zappi. Dama bellissima, coltivò anche la pittura, la musica, il canto. [...] questi: un tentativo di ratto del 1703 contro il quale ella fermamente resisté; l'amore per il marito; il dolore per la morte di questo e d'un figlio. Notevole nella lirica della Z. M. la forza morale e psicologica insolita nella poesia del tempo. ...
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Poeta (Napoli 1569 - ivi 1625). Avviato alla giurisprudenza, si diede invece alla poesia e con tale successo che, cacciato di casa dal padre per la sua vita sregolata, trovò subito mecenati tra letterati [...] segretario del duca, il poeta G. Murtola, sono testimonianza i sonetti ingiuriosi o "fischiate" indirizzati a quest'ultimo dal M. (La Murtoleide, pubbl. 1619), cui il Murtola rispose con le "risate" della Marineide. Sfuggito a un attentato da parte ...
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(gr. ῎Ολυμπος) Nome antico di varie montagne della Grecia, delle isole o dell’Asia Minore, derivato, sembra, da un vocabolo preellenico che avrebbe appunto il significato di «monte».
La più importante [...] il verde degli alberi contrasta con il bianco delle pareti calcaree. La parte culminante dell’Alto O. è quasi un altopiano con cime oltre 2600 m; la più alta di esse (2985 m) fu raggiunta la prima volta nel 1913.
L’O. nella mitologia greca dei tempi ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
la
là avv. [lat. ĭllāc ‹illàk›]. – 1. In quel luogo. Indica in genere luogo distante da chi parla e da chi ascolta (ma con minore determinatezza dell’avv. lì, con cui ha peraltro molti usi in comune), e si adopera con verbi di quiete e di...