Pittore (n. Mortara 1512 circa - m. 1583 circa); discepolo dapprima di Baldassare dei Cadighi, passò poi alla bottega di Gaudenzio Ferrari (1530); nel 1546 era a Milano. La sua attività si divide in tre [...] gaudenziano è più intenso (Martirio di s. Caterina, 1546-48, Milano, S. Nazaro Maggiore); nel secondo (1548-58) la sua personalità si delinea meglio, nei colori freddi, chiari e negli atteggiamenti graziosi (Battesimo, 1554, Milano, Brera); nell ...
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Pittore (Firenze 1476 - ivi 1555). Allievo di D. Ghirlandaio, di Bertoldo, di M. Albertinelli, amico di Michelangelo, risentì variamente di Leonardo (ritratto detto La monaca, Firenze, Uffizi) e di Raffaello, [...] nonché di Andrea del Sarto, sempre mantenendosi sulla linea di un eclettismo di tono minore, seppur non privo di finezze personali. Tra il 1527 e il 1530 fu a Bologna. Tra le sue opere: Madonna della palma ...
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Arte che usa il corpo come mezzo espressivo: quale oggetto su cui compiere operazioni o come soggetto che agisce in uno spazio e provoca eventi. Detta anche body art arte di comportamento, la b. si è diffusa [...] sostenuta dalla rivista di New York Avalanche, diretta da W. Sharp) all’Europa, attorno al 1968. I suoi più significativi esponenti sono: O. Mühl, Gilbert e George, U. Lüthi, B. Naumann, G. Brüs, H. Nitsch, K. La Rocca, G. Pane, V. Acconci ...
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Architetto messicano (Guadalajara 1902 - Città di Messico 1988). Laureatosi in ingegneria (1925), si dedicò all'architettura da autodidatta. Viaggiò in Spagna e in Francia (1924-26), esercitò poi la professione [...] Corbusier e l'International Style in genere. Icontatti con lo scultore M. Goeritz e l'influenza dell'architetto e pittore F. Bac lo orientarono alla progettazione del paesaggio. la sua impostazione pratica, che gli diede notorietà (nel 1980 ottenne ...
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Scultore e architetto (m. Milano 1526), attivo specialmente a Milano. La sua prima opera, datata 1495, è il sarcofago del vescovo D. Birago in S. Maria della Passione. Scultore e ingegnere della fabbrica [...] del duomo (1503), eseguì le statue di Giuda Maccabeo e della Maddalena, nell'abside. Scolpì (1519) il monumento funebre dell'arcivescovo Bagarotto, ora nel Castello Sforzesco. Lavorò nella certosa di Pavia ...
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Miniatore milanese (m. prima del 1486), fratello maggiore di Giovanni Ambrogio. Opere certe sono le miniature per la Vita di s. Giovachino e di s. Anna (1476), nella Biblioteca nazionale di Torino, il [...] messale (1476) della Madonna del Monte presso Varese, il libro delle ore dei Borromeo alla Biblioteca Ambrosiana di Milano (ritenuto opera giovanile). Aggiornato sulla pittura rinascimentale lombarda, ...
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Pittore e incisore (Venezia 1498 circa - ivi 1561), manierista. A Roma trasse incisioni da opere di Michelangelo, Raffaello, Giulio Romano, e in seguito dalle proprie invenzioni, seguendo la tradizione [...] di M. Raimondi. Abile decoratore (apparati trionfali per l'ingresso di Carlo V a Roma, 1536), dipinse a Firenze un'allegoria della battaglia di Montemurlo (Pitti); a Roma lavorò in S. Giovanni Decollato e (dopo il 1550), in S. Maria della Minerva; a ...
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Pittore (n. 1450 circa - m. Spoleto 1528). È incerta la sua origine e ignota la prima attività fino all'inizio del sec. 16º. Attivo in Umbria, fu seguace del Perugino, al cui influsso si aggiunse la conoscenza [...] di Antoniazzo Romano e Raffaello. La sua opera (Natività, prima del 1503, Berlino, Gemäldegalerie; Incoronazione della Vergine, 1511, Todi, Pinacoteca comunale; affreschi staccati della rocca di Spoleto, 1514-20, Spoleto, Pinacoteca comunale) ebbe ...
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Scultore (Cava dei Tirreni 1825 - Roma 1901). Allievo di C. Angelini, dalla cui arte si allontanò per ricercare effetti più drammatici. La tomba dell'arcivescovo Paglia (1854) nel duomo di Salerno è neoclassica, [...] ma già la precedente statuetta di Margherita (1852), ispirata al Faust di Goethe (Roma, Gall. d'arte moderna) e più ancora i successivi monumenti a M. d'Azeglio (1873) e al Duca di Genova (1877), ambedue a Torino, sono tipici esempî della scultura ...
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Architetto e scultore (n. presso Vallombrosa, Val di Sieve - m. Cracovia 1537). Chiamato in Polonia da Sigismondo I (1517), costruì nella cattedrale di Cracovia la cappella di S. Sigismondo, terminata [...] italiano in Polonia. Lavorò (1522-37) al palazzo reale, che dovette parzialmente riedificare in seguito a un incendio, e costruì (1524-30) la cappella sepolcrale. Gli vengono inoltre attribuite altre costruzioni a Cracovia, a Tarnów, a Wola. ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
la
là avv. [lat. ĭllāc ‹illàk›]. – 1. In quel luogo. Indica in genere luogo distante da chi parla e da chi ascolta (ma con minore determinatezza dell’avv. lì, con cui ha peraltro molti usi in comune), e si adopera con verbi di quiete e di...