Figlio (n. 1128 circa - m. 1180) secondogenito di Sobeslao I; tentò (1148 e 1161) di impadronirsi del governo, ma fu entrambe le volte sconfitto e imprigionato. Federico Barbarossa gli conferì (1173) la [...] Boemia in feudo, ma con il solo titolo di duca, in sostituzione dello spodestato Federico figlio di Ladislao II, al quale però la restituì nel 1177, spodestando a sua volta S.; quest'ultimo cercò di riconquistarla, ma fu sconfitto (1179) e, infine, ...
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Uomo politico e giurista ungherese (Verböc 1458 circa - Buda 1542); dopo essersi formato in Italia, occupò elevate cariche nella magistratura, ricevendo (1514) da Ladislao II di Boemia e Ungheria l'incarico [...] di redigere il codice del diritto consuetudinario noto come Tripartitum; diresse varie missioni diplomatiche per sollecitare aiuti contro i Turchi. Conte palatino di Ungheria (1525), dopo la sconfitta di Mohács (1526) aiutò G. Szapolyai a salire al ...
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Contadino russo (m. 1613) del villaggio di Domnino (Kostroma), salvò il primo zar Romanov, Michele Fëdorovič (eletto al trono nel 1613), deviando una banda polacco-lituana che intendeva uccidere Michele [...] e far salire sul trono il principe polacco Ladislao Vasa: S. non rivelò dove era nascosto lo zar e morì sotto le torture. Poeti e musicisti (M. I. Glinka, La vita per lo zar, 1836) si sono ispirati al suo atto eroico. ...
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Krėva Località della Bielorussia, nella provincia di Grodno. Vi fu siglato (1385) l’Krėvaatto di K. tra il granduca di Lituania Iagello e i rappresentanti della nobiltà polacca: Iagellone ricevette la [...] mano di Edwige e, con essa, la Corona polacca con il nome di Ladislao Iagello, impegnandosi a convertirsi al cristianesimo con tutto il suo popolo. L’atto segnò l’inizio dell’unione polacco-lituana, perfezionata con i successivi atti di unione. ...
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Figlia (n. 1300 circa - m. Buda 1380) del re di Polonia Ladislao Łokietek, sposò Carlo I d'Angiò, re d'Ungheria. Morto il marito, nel 1342 si recò a Napoli per difendere gli interessi al trono di suo figlio [...] Andrea, duca di Calabria, marito della regina Giovanna I. Dal 1370 alla morte governò la Polonia in nome del figlio Luigi il Grande, re di Ungheria e di Polonia. ...
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Maestro cantore e poeta (Sülzbach 1416 - ivi forse 1474). Fu in Norvegia nel 1450, servì varie corti, tra cui quelle di Alberto-Achille di Brandeburgo, di Ladislao d'Ungheria, dell'imperatore Federico [...] III e dell'elettore palatino Federico I; era sindaco del paese natio quando fu ucciso. Scrisse poesie religiose e narrative, una cronaca in versi, il "Libro dei Viennesi" (Buch von den Wienern, pubbl. 1843). ...
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Figlia postuma (n. 1345 - m. Angers 1404) di Carlo duca di Bretagna. Dal 1360 moglie di Luigi I d'Angiò, fratello di Carlo V di Francia e re titolare di Sicilia, ne appoggiò validamente le rivendicazioni, [...] e, alla sua morte (1384), sostenne quelle del proprio figlio Luigi II, procurandogli uomini e denari per la sua prima e infelice spedizione nel Napoletano, contro Ladislao di Durazzo. ...
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Gran voivoda di Bosnia (m. 1416). Salito al trono nel 1380, sin dall'inizio dovette muoversi fra i due pretendenti al trono di Ungheria, Sigismondo di Lussemburgo e Ladislao d'Angiò-Durazzo, e in un primo [...] tempo si appoggiò a quest'ultimo, ottenendo (1391) l'investitura a bano di Croazia e Dalmazia. Combatté poi contro i Serbi e contro i Turchi. ...
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Figlio (m. 1015) di Samuele, successe al padre, morto poco dopo la disfatta di Cimbalongu, ad opera di Bisanzio, nel sett. 1014 e rimase al potere sino al 1015. Fu assassinato dal cugino Giovanni Ladislao, [...] capo del partito che voleva la continuazione della guerra con i Bizantini, mentre G. stava svolgendo trattative di pace con l'imperatore Basilio II. ...
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Fratello (n. 1370 circa - m. 1452) di Ladislao Iagellone, dopo la morte di Vitoldo usurpò il granducato di Lituania e ruppe l'unione con la Polonia, cercando appoggi presso l'Ordine Teutonico e i potentati [...] ucraini. Battuto (1435) sul fiume Swięta, dovette cedere il potere al cugino Sigismondo. Poi (1442-52) fu principe di Volinia ...
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otto
òtto agg. num. card. [lat. ŏcto], invar. – 1. Numero intero che viene dopo il sette e precede il nove, e anche il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 8, nella numerazione romana VIII): otto metri di stoffa; un periodo di otto mesi;...