Il vocativo è un elemento nominale (1) o più raramente pronominale (2) che serve a richiamare l’attenzione di un destinatario rivolgendogli la parola, e a identificarlo selezionandolo fra diversi possibili [...] al sostrato dialettale. Nel discorso familiare rivolto ai bambini (Sorrento 1949; Savoia 1984; ➔ baby talk) 1989)
(11) Ci sto – disse Ettore – non ho paura di te, ladrodi biciclette (Benni 19887: 55).
Nell’➔italiano standard il vocativo è espresso ...
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Per comprendere il nesso tra storia della lingua e storia della Chiesa è sufficiente ricordare i caratteri cruciali delle cosiddette religioni abramitiche, le religioni, cioè, che vedono nelle vicende [...] 29) nell’accezione dantesca di «ladro, assalitore» (Inf. XIX, 50); ancora, per descrivere la testa di Lazzaro avvolta nelle bende dopo e duratura. La catechizzazione dei bambini non sempre si associò all’insegnamento di lettura e scrittura, ma impose ...
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In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] di vista morfologico: vari nomi di agente hanno infatti una struttura inanalizzabile: medico, poeta, astronauta, informatico, ladro questo inconveniente ci ha impedito di andare al mare
(22) [abbiamo avuto un bambino bellissimo]: una gioia così ...
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La formazione delle parole riguarda l’insieme dei meccanismi e dei procedimenti di cui una lingua si serve per costruire parole (dette più tecnicamente lessemi), e permette quindi il continuo arricchimento [...] che per esprimere il significato di «persona che ruba» in italiano esiste già la parola ladro, che dunque occupa lo spazio bambini nativi o da parlanti stranieri durante il processo di apprendimento di una lingua (scrivante o speditore per mittente di ...
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s. m. (f. -a) e agg. [lat. amicus, affine ad amare] (pl. m. -ci). – 1. s. m. Chi è legato ad altri da vincoli di amicizia: avere, trovare, perdere, farsi un a.; a. intimo, a. d’infanzia; l’a. del cuore, quello cui si è più intimamente legati...
prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o tra le braccia, in modo da tenerla in una...