vajrayāna Termine (in sanscrito «veicolo adamantino» o «della folgore») generalmente usato come equivalente di buddhismo tantrico, in quanto questo costituirebbe un ‘terzo veicolo’ capace di proporre una [...] via diretta alla liberazione (➔ tantrismo). In Tibet, dove fu introdotto dal monaco indiano Padmasaṃbhava, è detto anche lamaismo. Introdotto dapprima in Cina da Vajrabodhi (719), venne poi importato in Giappone da Kōbō Daishi (774-835) nella scuola ...
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Nome con il quale si suole indicare la più antica religione del Tibet, complesso di credenze animistiche anteriori all’introduzione nell’8° sec. d.C. del buddhismo, che da esso venne influenzato.
Oggi [...] i Bon-po, o seguaci del B., si trovano in gruppi isolati soprattutto nel Tibet orientale, ma le loro credenze e i loro testi sono in massima parte una derivazione secondaria, ricalcata sulle dottrine del buddhismo tibetano o lamaismo. ...
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(tibetano Bod) Regione storico-geografica (1,5 milioni di km2 ca.) dell’Asia centrale, politicamente appartenente per la quasi totalità alla Cina e in piccola parte, nella sezione sud-occidentale, all’India [...] dei due processi e la risoluzione di tutta la realtà nello śūnya.
Accanto alla via dei tantra resta la base mahāyānica del lamaismo, cioè la via graduale verso la liberazione che si intraprende con il voto del Risveglio (byang chub sdom) proprio dell ...
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. Le origini. - La vita civile degli Arî insediati nel Pengiab e nell'alta valle del Gange verso il 1000 a. C. si accentra nel villaggio, dove i sacerdoti o brahmani, gelosi custodi del "sapere" (veda), [...] l'architettura gli edifici sacri, i conventi, gli stūpa, che i Tibetani chiamano chorten (v. tibet; sul pantheon del lamaismo, v. lamaismo).
Cina. - Non si conosce la data esatta dell'introduzione del buddhismo in Cina, ma è probabile che risalga ai ...
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svastica Segno simbolico di significato discusso, attestato in civiltà diverse sin dall’età litica (Sudan occidentale, Guinea superiore ecc.), nell’area indo-mediterranea antica e nell’Europa barbarica. [...] Tibet la s. (gyuṅ druṅ) acquista rilievo simbolico-religioso fondamentale: nella forma indiana fa parte del patrimonio simbolico del lamaismo, ma nella forma opposta (con gli uncini volti in senso antiorario) è il segno base di qualificazione del Bon ...
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. Forse "il Signore dallo sguardo benigno", più noto e popolare nel Tibet col nome di Padmapāṇi (tib. phyag na pad ma) "che tiene in mano un fior di loto", divide con Mañiuśrī il primato fra i Bodhisattva. [...] sono altrettante personificazioni della potenza creatrice del dio. Oggi A. è il patrono della chiesa buddhista tibetana (v. lamaismo) adorato e invocato con la famosa giaculatoria: Ommani padme huí "Salve, gioiello nel loto! Amen!", la sola preghiera ...
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FRANCESCO ORAZIO da Pennabilli
Clemente da Terzorio
Nacque (1680) in Pennabilli nelle Marche dalla famiglia, oggi estinta, dei conti Olivieri. Indirizzato agli studî delle lettere, volle entrare fra [...] (Śākya- Muni); Larn-rim-Cembò, cioè Le tre grandi vie che portano alla perfezione, uno dei libri santi del lamaismo; Sozor-Tharbé-dó, ossia la Regola per uscire dalla molteplicità delle trasmigrazioni; Chiap-su-Drovà, cioè A chi si abbia ...
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TEOCRAZIA
Antonio FALCHI
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Questo termine, usato per primo da Flavio Giuseppe (C. Apion, II, 16) e forse da lui foggiato, sul modulo di "aristocrazia", "democrazia" e simili, denota, come l'etimo indica [...] si possono trovare nel Tibet, ove il potere politico spetta al Dalai Lama, manifestazione terrena di un bodhisattva (v. lamaismo), nella Cina imperiale, nel Giappone e nell'Egitto faraonico, dove il sovrano è considerato come "figlio" della divinità ...
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La presenza vitale della dottrina del Buddha, in Asia e nel resto del mondo, è tutt'oggi imponente. Di fede buddhista è la grande maggioranza della popolazione in alcuni paesi dell'Asia sud-orientale, [...] stia rapidamente declinando proprio in quelle regioni nelle quali in antico era più largamente diffusa (come, per es., il lamaismo in Mongolia), nel 1962 il Thera V. S. Nayaka ha potuto visitare diversi centri buddhisti ancora in attività. In ...
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VESTI (franc. vêtements, habits; sp. trajes; ted. Kleider; ingl. clothes)
George MONTANDON
Raffaele CORSO
Luigi GIAMBENE
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Alle voci abbigliamento e moda è trattata, nel suo insieme, l'evoluzione [...] .
Nell'Oriente, specie nei paesi mongolici, il colore privilegiato è il giallo, che distingue nel lamaismo i monaci della setta Dge lugs pa (vedi lamaismo, XX, p. 399) e nella Cina rappresentava il colore imperiale (altri colori, il cremisi, il ...
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lamaismo
s. m. [der. di lama3]. – Il buddismo tibetano, caratterizzato da elementi superstiziosi e magici che si collegano a riti e credenze della religione tibetana primitiva, e dalle pratiche dello yoga indiano; ha ancora oggi conventi e...