Scrittore portoghese nato a Bilbao nel 1829 e morto nel 1912. Diresse per molti anni i Documentos inéditos dell'Academia das Sciencias. Lasciò scritti notevoli per qualità di stile e semplicità di forma, [...] che ancor più risaltano in un periodo quasi interamente dominato dall'imitazione di Hugo e di Lamartine. Il suo miglior lavoro è Paquita, che cominciò a pubblicare nel 1866 e al cui compimento dedicò quasi quarant'anni di accurato lavoro; è un poema ...
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SHINĀSĪ Ibrāhīm Efendī
Ettore Rossi
Letterato turco, uno dei più notevoli del periodo di rinnovamento del secolo XIX. Nacque nel 1826 a Costantinopoli; restò presto orfano del padre, ufficiale dell'esercito, [...] ; morì a Costantinopoli il 17 settembre 1871.
Tradusse dal francese in turco brani di Racine, Fénelon, La Fontaine e Lamartine, scrisse poesie con spirito nuovo e moderno (Dīwān, varie ristampe); si occupò di questioni linguistiche e attese molto a ...
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POMAIROLS, Charles de
Leonardo VITETTI
Poeta francese, nato il 23 gennaio 1843 a Villefranche-de-Rouergue (Aveyron), ivi morto il 25 gennaio 1916. Di vecchia nobiltà campagnola, vissuto a lungo nelle [...] di studî filosofici, dal dubbio giunse a una sana fiducia nella vita, attraverso l'amore della natura e dell'intimità familiare. Il Lamartine, cui dedicò un buon libro (L'étude de morale et d'esthétique, Parigi 1889), e il Vigny furono i suoi maestri ...
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"Donna di maschio sentire e di regia magnificenza" la chiamò il Tommaseo. Nacque il 27 giugno 1785, da Edoardo di Maulévrier, nel castello di Maulévrier (Vandea). Vide ghigliottinati dalla rivoluzione [...] piemontese Tancredi Falletti di Barolo, recandosi con lui a vivere in Torino. Donna colta, intelligente, fu amica del Lamartine; fu ammiratrice di Silvio Pellico e per lui, uscito dallo Spielberg, ebbe delicate premure: lo sovvenne di un'annua ...
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Scultore e pittore francese (Tolosa 1831 - Parigi 1900). Vincitore del premio di Roma (1859), ebbe grande successo durante il Secondo Impero. La sua sensibilità e abilità di modellato si espressero soprattutto [...] e in mossi e aggraziati nudi femminili (Ninfa cacciatrice, Diana, Donna con pavone). Più accademiche le opere monumentali (monumento a Lamartine a Mâcon, a Gambetta a Cahors, a Balzac a Parigi, ecc.). Dipinse il soffitto della Salle des Illustres del ...
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FOLLIERO DE LUNA, Aurelia
Valentina Coen
Nacque a Napoli nel 1827 dal cavalier Giovanni Folliero e da Cecilia De Luna, letterata di origine spagnola. Fu la madre a condurla nel 1837 a Parigi, dove la [...] incontrò uomini di cultura quali C. Botta, N. Tommaseo, T. Mamiani, F.-A.-R. de Chateaubriand, G. Rossini e A. Lamartine. Tornata a Napoli, sposò nel 1846 l'avvocato Giorgio Tommaso Cimino, autore drammatico, novelliere e poeta, che nel 1848 sarebbe ...
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THÉROIGNE de MÈRICOURT, Anne-Joseph Terwagne, detta
Walter Maturi
Eroina rivoluzionaria francese, nata a Marcourt (Lussemburgo belga) il 13 agosto 1762, morta a Parigi il 9 giugno 1817. Figlia d'un [...] una sua parente. Sedotta da un giovine signore delle rive del Reno, secondo la romanzesca leggenda raccolta e diffusa dal Lamartine, abbandonò la sua patria e si recò prima in Inghilterra, poi a Parigi. A Parigi capitò proprio all'esordire della ...
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Scrittore rumeno (Târgovişte 1802 - Bucarest 1872). Prese parte attiva ai moti valacchi del 1848, entrò nel governo provvisorio, poi andò in esilio. Rientrato in patria (1859) abbandonò, deluso, la politica. [...] , Curierul de ambe sexe (1836). Tradusse molto, fra l'altro da Dante, Ariosto, Tasso, Alfieri, ma soprattutto da Lamartine, che lasciò notevoli tracce nelle sue elegie, odi "bibliche", satire politiche, favole, epopee. Lasciò anche una "Grammatica ...
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PRATI (de' Prati), Giovanni
Umberto Bosco
Poeta, nato a Campomaggiore nelle Giudicarie (Trento), il 27 gennaio 1814; morto a Roma il 9 maggio 1884. Dasindo, che il P. soleva indicare come suo paese [...] che sarà sempre il principale difetto di gran parte della sua opera, e già vi svela, con le imitazioni di Lamartine e di Hugo, le sue predilezioni letterarie, Edmenegarda invece (1841) segna, con tutti i suoi difetti, una data importantissima nella ...
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Poeta (Senise 1821 - ivi 1859). Improvvisatore e avvocato, divise la sua breve vita tra la Lucania e Napoli. Un canto in ottave del 1842, Il menestrello, ebbe allora molta diffusione. Seguì nel 1848 l'Arpa [...] lucana, d'intonazione nettamente liberale, per la quale S. subì un processo conclusosi con un'assoluzione. La sua poesia (cfr. l'edizione dei Canti, 1896) riecheggia i più disparati poeti, da Monti a Leopardi, da Lamartine a Byron. ...
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morto
mòrto agg. e s. m. [part. pass. di morire; lat. mŏrtuus, part. pass. di mŏri «morire»]. – 1. agg. a. Di persona o di animale, che ha cessato di vivere: lo trovarono m.; seppellire i soldati m.; rimase m. sul terreno; Gesù m. o Cristo...