Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] : dal lessico di Papia ai trattati musicali di Guido d’Arezzo, alle nuove scuole di retorica che hanno un’adeguata espressione in Anselmo di Besate, fino a grandi temperamenti di teologi e di scrittori come Pier Damiani, LanfrancodiPavia, Anselmo d ...
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BACINI
A. Ghidoli
Il termine b., accompagnato talvolta dalle specificazioni ceramici o architettonici, è usato in Italia e all'estero - già nei secc. 18° e 19° (Passeri, 1758; Fortnum, 1870) - per indicare [...] ; F. Aguzzi, H. Blake, I bacini della facciata di S. LanfrancodiPavia, "Atti XI Convegno Internazionale della Ceramica, Albisola 1978", Savona 1982, pp. 317-326; M. Cortelazzo, Bacini di ceramica graffita del XIV secolo nel Piemonte occidentale, in ...
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PAVIA
A. Segagni Malacart
(lat. Ticinum; Papia nei docc. medievali)
Città della Lombardia, capoluogo di provincia, posta lungo il corso del fiume Ticino.Al nome lat. di Ticinum, derivato da quello del [...] di moduli tardoromanici ma anche la capacità di sperimentare varianti e risoluzioni diversificate si registrano nella chiesa vallombrosana di S. Lanfranco La struttura del S. Giovanni in Borgo diPavia e il problema delle coperture nell'architettura ...
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LONGOBARDI
E.A. Arslan
Popolazione germanica convenzionalmente accolta, sulla base della prevalente area di migrazione, nel novero dei Germani occidentali, insieme ad Alamanni, Bavari, Franchi.
Storia [...] Ottolenghi, Nota sulla chiesa di S. Maria in Pertica diPavia, Bollettino della Società pavese di storia patria, n.s di G. Trovabene, Modena 1984; F. Rebecchi, Il reimpiego di materiale antico nel duomo di Modena, in Lanfranco e Wiligelmo. Il Duomo di ...
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TETTO
A. Peroni
Copertura di un edificio in quanto protezione superiore esterna dalle intemperie. Nelle forme più complesse il t. può comunemente essere inteso come autonomo elemento strutturale, equivalente [...] 176; A. Peroni, La struttura del S. Giovanni in Borgo diPavia e il problema delle coperture nell'architettura romanica lombarda, Arte lombarda 14 , L'architetto Lanfranco e la struttura del duomo, in Lanfranco e Wiligelmo. Il duomo di Modena, Modena ...
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PROTIRO
F. Gandolfo
Il termine p. (dal gr. πϱόθυϱον) indica una struttura architettonica anteposta a un portale e dotata di vitalità funzionale autonoma nella copertura e nei sostegni.La forma più usuale [...] . Salvini, Il duomo diLanfranco, in Studi matildici, "Atti e Memorie del II Convegno di studi matildici, Modena-Reggio ; A. Peroni, Struttura e valori ottici nei portali romanici diPavia, in Festschrift für Wilhelm Messerer zum 60. Geburtstag, Köln ...
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CAPITELLO
C. Barsanti
Modulo architettonico fondamentale connesso con un sostegno (colonna, pilastro, lesena, anche eventualmente addossati a pareti, nel qual caso si ha un semicapitello) e con altre [...] Convegno per lo studio dell'arte nell'Alto Medioevo, Pavia 1950", a cura di E. Arslan, Torino [1953], pp. 297-300; -105; H.P. Autenrieth, Il colore dell'architettura, in Lanfranco e Wiligelmo. Il Duomo di Modena, cat., Modena 1984, pp. 241-263; A. ...
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CANTIERE
G. Binding
Termine originariamente indicante la grossa trave cui venivano appoggiati gli scafi in costruzione, utilizzato modernamente per definire l'area occupata da un edificio in fase di [...] nel sec. 10° sono attivi a Pavia vari artefici, tutti provenienti dalla valle di Intelvi, "quae dicitur Antelamo" (Galetti, Gestalt, a cura di F. Möbius, E. Schubert, Weimar 1984, pp. 246-272; Lanfranco e Wiligelmo. Il Duomo di Modena, cat., Modena ...
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CREMONA
G. Voltini
Città della Lombardia, capoluogo di provincia, presso la riva sinistra del Po.La scelta del sito destinato ad accogliere il centro urbano di C., dedotta colonia nel 218 a.C. dai Romani [...] (per es. il tiburio della chiesa di S. Michele a Pavia) almeno dal principio dell'11° secolo.Se 157; A.C. Quintavalle, L'officina della Riforma: Wiligelmo, Lanfranco, in Lanfranco e Wiligelmo. Il Duomo di Modena, cat., Modena 1984, pp. 765-834; M. ...
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REIMPIEGO
A. Esch
Il r. nel senso della riutilizzazione di vecchi e, per lo più, antichi pezzi (le c.d. spoglie) in un contesto nuovo, analogo o differente, ovvero in un nuovo ordine funzionale, è ravvisabile [...] però, i casi di r. di statue come simboli cittadini, figure di fontane, ecc. (il 'Regisole' a Pavia, 'Madonna Verona' 94; Lanfranco e Wiligelmo. Il Duomo di Modena, cat., Modena 1984; S. Settis, Tribuit sua marmora Roma. Sul reimpiego di sculture ...
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