Bologna
Erminia Irace
Nelle Istorie fiorentine, B. è spesso ricordata quale rifugio dei fuorusciti della città toscana nei secoli 13°-15° (per es., Istorie fiorentine II viii e III xxvii-xxviii). Poiché [...] strade che le truppe imperiali potevano intraprendere nella loro discesa della penisola, alla volta di Roma. Se i lanzichenecchi avessero scelto il «cammino» bolognese, allora Firenze avrebbe dovuto prepararsi al peggio (la citazione in M. agli Otto ...
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LIPPOMANO, Girolamo
Giuseppe Gullino
Nacque a Venezia nel 1460, nella parrocchia di S. Fosca, dal patrizio Tommaso di Nicolò e da Paola Cappello di Vettore di Giorgio.
Il padre, personaggio di notevole [...] fra il 3 e il 4 febbraio un incendio devastò il loro palazzo veneziano a S. Fosca; tre mesi dopo i lanzichenecchi penetrarono nella città santa. Mentre suo figlio Pietro riusciva a riparare in Castel Sant'Angelo, il L. con l'ambasciatore veneziano ...
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MERCENARÎ
Piero PIERI
Paola ZANCAN
. Non vi fu presso i Greci un'unica parola che li designasse; ma furon detti μισϑωτόν, μισϑοϕόροι, o ἐπίκουρον, o ξένοι, o στρατιῶται milites, tradussero i Latini, [...] i mercenarî temporanei a sottostare a ufficiali di nomina regia: così le "bande" francesi del sec. XVI e i lanzichenecchi hanno il divieto di costituirsi in gruppi autonomi, simili a quelli del sec. XIV, e devono lasciarsi inquadrare da ufficiali ...
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È il Lario o Lacus comensis degli antichi: importante bacino lacustre della Lombardia; il terzo d'Italia per superficie (kmq. 145), essendo superato soltanto dal Lago Maggiore e dal Lago di Garda. La sua [...] il restante ducato, passò all'Impero e alla casa di Spagna.
Ancora un secolo di tranquillità, e poi le due scorrerie dei lanzichenecchi (1630) e dei Francesi di Rohan (1635). Dopo di che la storia non registra più alcun fatto particolare se non un ...
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MAZZOLA, Francesco, detto il Parmigianino
Valerio Da Gai
MAZZOLA (Mazzuoli), Francesco, detto il Parmigianino. – Figlio del pittore Filippo, nacque a Parma l’11 genn. 1503. Non è certa l’identità della [...] sensuale dei modelli correggeschi e dello stesso Raffaello.
Dal dettagliato resoconto che Vasari dà dell’occupazione dei lanzichenecchi, il M. non sembra avere corso pericoli reali, forse perché sotto la protezione dei filoimperiali Colonna. Ma ...
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DELLA TORRE, Niccolò
Gino Benzoni
Ultimogenito di Giovanni di Febo e di Caterina Lueger, nacque nel 1489.
Apparteneva al ramo goriziano della famiglia e va, perciò, preventivamente distinto (oltre che, [...] o dove, nel giugno, erano acquartierati 3.000 fanti "borgognoni" e spagnoli e s'attendeva l'arrivo di 4.000 lanzichenecchi. Grossi rischi corse, attorno al 20 giugno, quando, "attrovandosi" con 2.500 fanti nel "castello" di Möttling, 7.000 "cavalli ...
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Epidemie
J. Charles Sournia
Introduzione
Il termine 'epidemia' è antico, poiché ricorre spesso già negli scritti ippocratici dell'antica Grecia: conformemente alla sua etimologia, esso designa un flagello [...] ; i Francesi, chiamati in soccorso dai Catalani in rivolta contro il re di Spagna, seminarono la peste a Barcellona, i lanzichenecchi tedeschi al servizio del re di Spagna a Milano portarono con sé la morte (Manzoni ne ha fatto uno degli episodi ...
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COSTA, Lorenzo
Paola Tosetti Grandi
Nacque dal pittore Giovanni Battista e da una Bartolomea; la data 1460, che ne fissa l'anno di nascita, si desume dal necrologio mantovano che dichiara il pittore [...] (Venturi, 1888) il C. era impegnato col Bonsignori nella decorazione del palazzo di San Sebastiano, distrutto nel 1630 dai lanzichenecchi, in cui risulterà attivo anche nel 1512 (lett. del 29 aprile e 8 maggio: Coddè, 1837; Venturi, 1888). Nondimeno ...
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COLLALTO, Rambaldo
Gino Benzoni
Nato in località imprecisata il 21 settembre del 1579 da Antonio (1548-1620) e dalla sua prima moglie, la contessa mantovana Giulia Torelli, che era già vedova di Collatino [...] Mantova, inclusa l'orrenda appendice del sacco. Egli è inoltre, come scriverà Cantù, il generale di quei "terribili lanzichenecchi che... regalarono la peste all'Italia". Solo il duca di Modena pare sentirne la "perdita con singular dispiacere, non ...
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ALEANDRO, Girolamo
Giuseppe Alberigo
Nacque a Motta di Livenza in Friuli il 13 febbr. 1480; il padre, Francesco, era medico; la famiglia aveva origini nobili, che l'A. difese e rivendicò energicamente [...] Raggiunse il sovrano in Piemonte all'inizio dell'anno successivo, e durante la battaglia di Pavia fu fatto prigioniero dai lanzichenecchi, ottenendo la libertà solo dietro il pagamento di un riscatto. Rientrato a Roma nell'agosto del 1525, dopo brevi ...
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lanzichenecca
lanzichenécca s. f. [der. di lanzichenecco]. – Spada (detta anche lanzighinetto) a lama larga, lunga circa 80 cm, con elsa a rami ritorti a spirale e piegati ad S e impugnatura di legno; era usata dai lanzichenecchi.
lanzichenecco
lanzichenécco s. m. [dal ted. Landsknecht, propr. «servo (Knecht) del paese (Land)»] (pl. -chi). – 1. Soldato (detto anche lanzo) appartenente alle milizie mercenarie tedesche costituite nel sec. 15°, largamente impiegate negli...