– Nacque a Stia, nel Casentino, il 20 febbraio 1698 da Giuliano e da Lucrezia Tommasi.
La famiglia vi si era trasferita da Firenze nel XVII secolo. Tra i suoi avi figura Antonio Minucci da Pratovecchio, [...] in Sicilia l’aristocrazia riuscì ad accaparrarsi le terre espropriate. Ma fu l’unico antecedente alla frantumazione del latifondo del secondo dopoguerra del XX secolo.
Il conflitto con l’aristocrazia feudale continuò, anche se molte delle misure ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Ludovico Antonio Muratori
Francesco Boldizzoni
Capita di rado, nella storia della cultura economica, di imbattersi in intelligenze che coniughino in maniera assoluta passione scientifica e impegno civile, [...] più idonee a essere condotte in modo efficiente. Laddove infatti gli appezzamenti sono minuscoli o, viceversa, domina il latifondo, viene meno l’incentivo a sfruttare i suoli nel modo migliore. Soprattutto la legge deve purgarsi di ogni anacronistico ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2013)
Giustino Fortunato
Claudia Sunna
Tra i primi a cogliere con chiarezza e a inserire in un quadro unitario di riflessione l’analisi dell’arretratezza del Mezzogiorno, Giustino Fortunato rappresenta un [...] conduzione latifondistica nelle campagne, dato che la coltura estensiva richiede un livello più basso di investimenti. «Il latifondo sarà una necessità economica e tecnica presso che irreducibile» fino a quando «sia tanta quaggiù la sproporzione fra ...
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Cuba
Francesco Salina
Cinematografia
Il periodo del muto, 1897-1930
Nel gennaio 1897 un rappresentante e operatore dei Lumière, Gabriel Veyre, effettuò all'Avana le prime proiezioni, e in febbraio realizzò [...] 1976 Gutiérrez Alea realizzò una delle sue opere più significative, La última cena, sulle condizioni degli schiavi in un latifondo zuccheriero del 17° sec., originale omaggio al regista da lui più amato, Luis Buñuel. Con El brigadista (1977) Octavio ...
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LUCIFERO, Falcone
Paolo Soddu
Una famiglia di antiche origini nobiliari
Nacque il 3 gennaio 1898 a Crotone, allora in provincia di Catanzaro, da Armando e da Antonietta dei marchesi di Francia. Di [...] il romanzo giovanile Tonna – era il nome della domestica di famiglia della sua infanzia –, ambientato nella Calabria del latifondo e degli aspri conflitti di classe, con la copertina disegnata da Savelli. Lucifero fu sempre molto attivo, e ...
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LATERZA, Giovanni
Albertina Vittoria
Nacque a Putignano, presso Bari, il 27 apr. 1873, da Giuseppe, falegname, e Maria Pugliese, figlia di proprietari terrieri.
Fu il fratello maggiore del L., Vito [...] la responsabilità di una risposta definitiva" (ibid., p. 31). In una lettera a Croce aveva d'altra parte ribadito che "nel latifondo di casa Laterza, senza volere sfidare la volontà del Signore, c'è posto per la sinagoga e per i templi di tutte le ...
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L'Italia romana delle Regiones. Regio VII Etruria
Mariagrazia Celuzza
Regio vii etruria
La romanizzazione dell’Etruria, compresa nella VII regio della divisione augustea, procedette con modalità molto [...] di Ferento dove erano le proprietà di L. Mummius Niger Valerius Vegetus (CIL XI, 3003). Sulla costa ceretana si segnala il latifondo imperiale della villa Alsiensis (CIL XI, 3719, 3720, 3724) che comprende due ville (Palo e San Nicola) e tutte le ...
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CARANO DONVITO, Giovanni
Francesco Di Battista
Nacque a Gioia del Colle (Bari) il 30 giugno 1873 dal notaio Francesco Carano, discreto proprietario terriero di Palagiano, presso Taranto, e da Carmela [...] agrario in quegli anni e al suo riflettersi sui rapporti sociali, in primo luogo sul processo di erosione del latifondo. Già scettico sui risultati delle quotizzazioni, il C. è ora indotto dalla considerazione degli effetti della deflazione del '19 ...
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lavoro
Complesso delle energie fisiche e intellettuali che l’uomo traduce nella creazione di oggetti, beni o opere di utilità individuale o collettiva; rappresenta una delle principali chiavi di lettura [...] assunse notevole importanza il colonato, istituto in base al quale i coloni (in origine liberi contadini affittuari di un latifondista) si trasformarono in dipendenti di un dominus, e quindi in manodopera soggetta a prestazioni di l. gratuite.
L’Età ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Diego Davide
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Seicento l’Atlantico non è più un lago iberico. Le iniziative coloniali di Olanda, [...] e la Carolina, il contesto sociale ed etnico è completamente diverso. Si tratta infatti di colonie sin dall’inizio fondate su latifondo e piantagioni e quindi sul lavoro di servi o schiavi. Gran parte degli immigrati bianchi sono servi a contratto e ...
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latifondo
latifóndo s. m. [dal lat. latifundium, comp. di latus «vasto» e fundus «fondo, podere»]. – Grande estensione di terreno, incolta o estensivamente coltivata, caratterizzata dal fatto che il proprietario terriero trae un utile, più...
latifondista
s. m. e f. [der. di latifondo] (pl. m. -i). – Proprietario di uno o più latifondi: i l. siciliani. Più genericam., soprattutto come termine polemico, ricco proprietario di vasti terreni.