Stato dell’America Meridionale. Confina a NO con il Panama, a SO con l’Ecuador, a S con il Perù, a SE con il Brasile, a E e NE con il Venezuela; ha in tutto 5240 km di frontiere terrestri e 2900 km di [...] Mendoza è noto anche in Europa, più che per il romanzo Años de fuga (1979), ambientato nel variopinto mondo dei rivoluzionari latino-americani esuli a Parigi, per essere una sorta di biografo del suo amico García Márquez, in testi in cui il ritratto ...
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X
. Lettera estranea all'alfabeto italiano; era la ventunesima e ultima dell'alfabeto latino sino al sec. I a. C.; come forma essa corrisponde alla Χ χ dell'alfabeto greco, ma come suono corrisponde [...] destri sono stati uniti, per poter eseguire la lettera di un solo tratto.
Il segno X che ha, nel sistema di numerazione latina il valore di 10, non sembra che abbia connessione con la lettera; esso esiste infatti presso gli Etruschi, nel cui alfabeto ...
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LINGUE, REGNO DI GERMANIA
EElda Morlicchio
Il periodo compreso tra il 1170 e il 1250 è indicato nella storia linguistica tedesca come '(alto) tedesco medio classico' o '(alto) tedesco medio cortese'. [...] nel Medioevo rappresentino in realtà il prodotto di una mediazione tra la cultura orale in volgare e la cultura monastica in latino. Né va peraltro dimenticato che spesso dietro la redazione di un testo in volgare vi era comunque un testo redatto in ...
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D'OVIDIO, Francesco
Lucia Strappini
Nacque da Pasquale e da Francesca Scaroina il 5 dic. 1849 a Campobasso, da dove la famiglia si trasferì nove anni dopo a Napoli. Qui compì gli studi secondari nel [...] , F. D. nella vita e nella scuola, in Nuova Antologia, 16 marzo 1926, pp. 105-28; P. Rajna, F. D. e la filologia neo-latina, ibid., pp. 119; G. Vitelli, F. D. e la filologia classica, ibid., p. 126; L. Russo, F. De Sanctis e la cultura napoletana ...
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La formazione di nomi a partire da nomi è, fra i processi derivazionali che non prevedono cambiamento di parte del discorso, il più ricco di forme e diversificato semanticamente, lasciando da parte l’➔alterazione, [...] del diminutivo -olo, ma dall’uso del suffisso per nomi di mestieri di poco conto;
(e) -iere. Di origine latina ma di provenienza francese, ha in -iero una variante italianizzante molto meno impiegata (scudiero) e usata principalmente come suffisso ...
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CLARICIO, Girolamo
Francesca Romana De' Angelis
Nacque a Imola intorno al 1470. Secondo le ipotesi di Dionisotti si recò a Pavia e a Milano, dove iniziò la formazione culturale e dove probabilmente [...] coloro che negano la paternità dell'opera "per il nuovo e inusitato stilo alquanto affettuoso per mescolatione di latino idioma e che per ciò trallignando digenerava dall'altre Certaldesi prose"; quelli che "agremente contendevano il medesimo Autore ...
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lingue morte
Emanuele Lelli
La memoria di antiche civiltà
Quando una lingua non è più parlata e neanche impiegata per i documenti scritti, si definisce lingua morta. Le lingue morte sono spesso misteriose [...] e la propensione al ragionamento.
C’è chi pensa, d’altra parte, che sia improprio definire morte le lingue classiche. Il latino, soprattutto, che è stato la lingua dei cattolici fino alla metà degli anni Sessanta del Novecento, continua a essere la ...
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DIACRITICI, SEGNI
Nella lingua scritta, i segni diacritici sono lettere che non corrispondono a un suono, ma servono soltanto a determinare (dal greco diakritikòs ‘che distingue’) la giusta pronuncia [...] iate dei verbi in ➔-gnare.
Storia
Per l’h del verbo avere si parla di h etimologica, perché ha un modello nelle forme del verbo latino habere.
Le forme ò (al posto di ho), ài (al posto di hai), à (al posto di ha), ànno (al posto di hanno), ancora in ...
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Ventesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Ha la stessa origine remota di v, w, y, da un’unica lettera dell’alfabeto fenicio; e con v ha una storia comune fino a tempi molto vicini ai nostri. [...] una u chiusa (l’originaria ū). Perdutosi il senso della quantità vocalica, la u chiusa conservò il suono della u del latino classico e lo trasmise inalterato all’italiano; la u aperta invece, già prima della fine dell’unità romana, si confuse con la ...
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In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] degli europeismi riflettono il divenire d’Europa; Petralli (1992: 119 seg.) parla del «ruolo standardizzante a livello europeo del latino nel medioevo e ancora nell’Umanesimo e nel Rinascimento, del francese nel XVII, XVIII e XIX secolo (e anche nel ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...