Si dice spesso che la lingua franca parlata dal X secolo negli ambiti marittimi e mercantili del Mediterraneo avesse una base italiana o spagnola nel bacino occidentale e una base veneziana in quello orientale [...] primo tenuto a Malta, nel 1532, contiene un lungo brano in italiano sui regolamenti della Marina. Dopo la consueta introduzione in latino si legge:
E primo. Che ’l venerando Capitano e patroni de gallere se debiano constituire et ponere in l’officio ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] 3) è forte come un leone → è un leone
(4) è forte come suo padre → *è suo padre
In più la tradizione latina vede nella metafora una figura per l’abbellimento del discorso in quanto è capace di creare circuiti di significato inattesi (inopinatum). Per ...
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lessico e formazione delle parole
Giulia Lemma
Maurizio Trifone
L’insieme sempre mutevole dei vocaboli di una lingua
Il lessico è il complesso di tutte le parole che le persone usano per comunicare [...] In questo caso la loro forma non si è ‘consumata’ e rimane molto simile a quella originale latina, come nel caso di condominio, ripreso dal latino condominium.
Un buon numero di parole italiane deriva infine dai dialetti, di cui l’Italia, per ragioni ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] nelle varie forme flesse da più allomorfi: pres-i, prend-emmo.
L’italiano presenta novità di tipo analitico rispetto al latino (lingua più decisamente flessiva), tra cui: l’impiego di preposizioni invece che di desinenze di caso (lat. pueris, it. ai ...
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FURLANETTO, Giuseppe
Gerardo Bianco
Nacque a Padova il 30 ag. 1775 da Sante e da Angelica Salvato. Dopo un periodo di educazione privata, nel novembre 1790 entrò nel seminario vescovile della città, [...] le quantità sillabiche e numerato i paragrafi all'interno delle voci.
Più ampio, rispetto al Forcellini, era l'elenco degli autori latini. Il F. riconobbe nella prefazione il contributo offerto, oltre che dal Mai, da B. Borghesi, da G. Labus e da G ...
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BESCHI, Costantino Giuseppe
Luciano Petech
Nato a Castìglione delle Stiviere (Mantova) l'8 nov. 1680 dalla famiglia dei conti Beschi, il 21 ott. 1698 entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù a Novellara, [...] di lingua parlata dell'epoca.
Il B. scrisse in latino due grammatiche della lingua tamil. La prima si riferisce alla il Saduragaradi ("Quadruplice dizionario"), nonché un dizionario tamil-latino della lingua parlata. Si attribuiscono infine al B. ...
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I prefissi sono ➔ affissi (tecnicamente morfi legati), cioè elementi che non possono occorrere da soli, che si aggiungono alla parte iniziale di una parola (tecnicamente, un lessema). Tale processo di [...] prefisso e una parola autonoma; ciò accade soprattutto nel caso di verbi (e loro derivati) di origine latina (per es., emergere, persuadere, presumere), in cui, benché i prefissi possano essere riconosciuti facilmente (immergere, dissuadere, assumere ...
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MAMBELLI, Marco Antonio, detto Cinonio
Cecilia Robustelli
Nacque a Forlì nel 1582, unico figlio maschio di Nicolò, di famiglia benestante del vicino paese di Fiordinano di Meldola, e della nobile Barbara [...] nella scia della tradizione grammaticale risalente a P. Bembo e Buonmattei. La terminologia è tradizionale, di derivazione latina, con qualche rara escursione sugli autori volgari (Bembo, L. Castelvetro). La scelta degli esempi, tutti tratti da ...
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I peggiorativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) ottenuti per ➔ derivazione, il cui significato implica una valutazione negativa da parte del parlante, che in questo modo prende le distanze rispetto [...] , soprattutto di colore (biancastro, giallastro, nerastro, verdastro, ecc.; ➔ colore, termini di). Sulla base dell’etimo latino -aster, che denotava somiglianza, si spiegano derivati lessicalizzati come figliastro, fratellastro, oltre che il valore ...
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FLAVIANO
Paolo Radiciotti
Grammatico, fiorì a Pavia al tempo del re longobardo Ratchis (744-749). Principale fonte su di lui è un luogo di Paolo Diacono (Historia Langobardorum, VI, 7) - Il breve capitolo [...] altomedioevale di grammatica, poté dimostrare che quei passi erano tratti dalla Ars grammatica scritta da Flavio Sosipatro Carisio, un grammatico latino della metà del sec. IV. D'altro canto, non a F. ma a Carisio vanno attribuiti i Libri Flaviani de ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...