Umanista francese (Muret, Limoges, 1526 - Roma 1585). Trascorse la sua vita nell'insegnamento, prima in Francia dove nel 1547, a Bordeaux, ebbe come allievo Montaigne, poi (dal 1554) in Italia: dapprima [...] (Variae lectiones, commentarî su Cicerone, Orazio, Tacito, Platone, Aristotele, il Digesto, ecc.); fu autore di versi latini d'ispirazione oraziana (Iuvenilia, 1552), di Hymni sacri, di Epistolae, di Orationes e della tragedia Iulius Caesar; commentò ...
Leggi Tutto
FLORIO, Lavinia
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Udine il 13 sett. 1752 dal conte Daniele, noto poeta friulano, e da Vittoria dei conti di Valvason-Maniago Arcoloniani, dama di notevole cultura e spiritualità. [...] figli, onde la F. ricevette in casa una formazione assai accurata e completa, che andava dai classici greci e latini al Canzoniere del Petrarca (che sapeva a memoria) e alle opere letterarie contemporanee (specie del Metastasio, amico personale di ...
Leggi Tutto
CERETO (Cereta, Cereti), Laura
Marco Palma
Nacque a Brescia nel 1469 dal giureconsulto Silvestro e da Veronica di Leno. All'età di sette anni fu affidata per l'educazione a un monastero, ma dopo qualche [...] a Brescia nel 1499 e fu sepolta nella chiesa di S. Domenico.
Il nome della C. è legato a una raccolta di lettere latine da lei inviate ai familiari e a una serie di personaggi, in verità di non eccezionale rilievo, del mondo culturale dell'Italia ...
Leggi Tutto
Tipografo bresciano (sec. 15º-16º), attivo a Venezia, associato con altri, dal 1483; il suo primo prodotto autonomo è del 1487 (Messale Romano). Stampò per lo più opere di teologia e di giurisprudenza, [...] De divina proportione (1509) di Luca Pacioli. Due opere teologiche del 1517 recano l'indicazione di Salò. Fu anche associato con il figlio Alessandro, che diede dal 1506 al 1525, a Toscolano del Garda, classici latini e italiani in piccolo formato. ...
Leggi Tutto
Erudito olandese (Leida 1722 - Aquisgrana 1771). Studiò matematica e diritto. Compì viaggi all'estero per raccogliere manoscritti inediti o dimenticati su materie giuridiche, che poi pubblicò nel Novus [...] in Gai Institutiones (1747). Raccolse una ricchissima biblioteca che contava, tra l'altro, i manoscritti greci e latini provenienti (1764) dal collegio dei gesuiti di Clermont. La raccolta, accresciuta successivamente dal figlio Johan (n. L ...
Leggi Tutto
Tipografo-editore e libraio originario di Ferrara. Iniziò l'attività di stampatore a Bologna nel 1503; nel 1505 era a Venezia, ove stampò fino al 1541 circa, anche associato con il tipografo Vincenzo de [...] ), è assai vasta: opere di autori italiani (Boiardo, Pietro Aretino, Ariosto, ecc.), traduzioni in volgare di autori latini (Apuleio, 1519; Virgilio, 1528), scritti di carattere popolare, come stampe religiose, operine da calligrafia, trattati di ...
Leggi Tutto
Poeta e scrittore spagnolo (n. probabilmente Penáguila tra il 1435 e il 1440 - m. Valenza 1516). È autore, oltre che di alcune composizioni poetiche che figurano nel Cancionero general di Hernando del [...] la passió de Nostre Senyor Deu Jesu Christ (1494). Principalmente sua è ritenuta una delle più antiche, se non la più antica opera stampata in Spagna in caratteri latini Obres e trobes les cuals tracten de laors de la sacratissima Verge Maria (1474). ...
Leggi Tutto
Scrittore e filosofo greco (sec. 3º a. C.) di Gadara, detto anche di Sinope, dalla città in cui visse schiavo prima di essere liberato. Fu tipico esponente della scuola cinica, con la sua critica demolitrice [...] preconcetta. È famoso per il particolare genere di satira, che da lui prese il nome di menippea. Delle sue opere, per noi perdute, si ha l'imitazione e il ricordo negli scritti di Luciano, e fra i Latini specialmente in Lucilio, Varrone e Orazio. ...
Leggi Tutto
Teologo e letterato (Ragusa, Dalmazia, 1646 - Roma 1719), gesuita; fu segretario per tutti i collegi tenuti dal suo ordine in Italia, oratore e pedagogo di gran fama. La sua opera principale è Dell'uno [...] , cioè alla beata e celeste unità del vivere puramente per Dio; 5 voll., 1697-1708), la cui prima parte fu dallo stesso R. tradotta in lat. (post., 1721). Pubblicò anche una grammatica italiana (1711) a lungo in uso, carmi latini, orazioni, ecc. ...
Leggi Tutto
Scrittore romeno (Fălticeni 1881 - Bucarest 1943). Autore di monografie su scrittori dell'Ottocento e di studî sul suo maestro T. Maiorescu, ha influito notevolmente sulla cultura romena, soprattutto con [...] moderne (3 voll., 1924-25), con Istoria literaturii române contemporane (5 voll., 1926-29; nuova ed. 1937). Ma l'opera sua più valida restano i tre volumi di Memorii, ricchi di efficaci ritratti. Notevoli anche le traduzioni dai classici latini. ...
Leggi Tutto
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...