Oratore e uomo politico romano (140 a. C. - 91 a. C.); console nel 95 fece approvare una legge sugli alleati che contribuì a far scoppiare la rivolta contro Roma. Console nel 92 fece espellere da Roma [...] i retori latini. Fu il più grande oratore romano prima di Cicerone, e anche dotto giurista. ...
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Nome umanistico del letterato Gianfrancesco Conti (Quinzano d'Oglio 1484 - ivi 1557), derivato dal suo luogo di nascita e dal nomignolo di Portico (gr. στοά) delle muse, col quale era chiamato sin da fanciullo [...] per i suoi versi latini. Professore a Pavia, fu coronato poeta a Milano nel 1509 da Luigi XII, che nel 1512 seguì in Francia. Lasciò molte opere latine, di poesia, di storia, di filosofia. ...
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Scrittore tedesco (Mansfeld, Sassonia, 1570 circa - Buchenbach, Württemberg, 1636 circa), figlio di un pastore luterano predicatore di corte a Mansfeld. Operò a Strasburgo nell'ambito degli stampatori [...] di tradizione umanistico-evangelica, facendosi un nome con traduzioni di drammi latini e greci. Accolto fra i maestri cantori, scrisse almeno 20 Meisterlieder, per lo più di contenuto biblico, e il dramma Singschul (1615 circa) sull'origine e sui ...
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Poeta tedesco (Lunden, Dithmarschen, 1618 - Schleswig 1669). Rettore delle scuole di Heide (1652), Norden (1660) e Schleswig (1667), fu con J. Lauremberg il poeta satirico più celebrato del tempo per le [...] sue Teutsche satyrische Gedichte (1664), concepite su modelli latini (Giovenale, Persio) secondo i dettami della poetica di M. Opitz. Spesso frenata da un eccessivo rigore formale, altrove la sua poesia si abbandona a espressioni popolareggianti non ...
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Letterato (Siracusa 1760 - ivi 1842); seguì nel 1798 il re Ferdinando IV in Sicilia, e ne divenne per breve tempo ministro della Guerra. Accademico della Crusca e grandemente stimato dai letterati suoi [...] contemporanei, spese la sua vita sui classici latini, alcuni dei quali (Odi di Orazio, Uffizi di Cicerone, Satire di Giovenale) tradusse con plauso; ammirò grandemente e imitò nei suoi versi V. Alfieri, G. Parini, U. Foscolo, G. Leopardi, che tentò ...
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Poeta tedesco (Henneberg, Prussia Orientale, 1569 circa - Königsberg 1620). Compì i suoi studî a Königsberg, Helmstedt e Wittenberg; nel 1602 fu rettore di ginnasio a Königsberg. Scrisse varie poesie religiose [...] e profane, e due libri di pietà in versi parte latini e parte tedeschi: Praxis pietatis (1611) e Prosopopeia veri et sinceri Christiani (1618). Si firmò anche, alla latina, Petrus Hagius. ...
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Umanista (Creta 1396 - Roma 1486). Volle essere detto da Trebisonda, sebbene cretese. Venuto giovanissimo, forse fin dal 1412, in Italia, vi studiò con Guarino e con Vittorino da Feltre; insegnò poi a [...] Napoli e Venezia; vi tornò definitivamente nel 1466. Meglio riuscì negli studî latini: largo successo conseguì con una Rethorica (1434); buona una grammatica latina (1471); ma molte polemiche sollevarono le sue critiche a Quintiliano le cui difese ...
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Notaio (n. Gemona sec. 13º); insegnò nello studio di Padova dal 1290 circa a dopo il 1307, epoca in cui pare si sia trasferito per un certo tempo in Lombardia presso i Della Torre. Appartenne al cenacolo [...] padovano di poeti latini e scrisse verso il 1300 un poemetto in distici sulla Festa delle Marie, nel quale descrive la cerimonia veneziana dello sposalizio del mare, e verso il 1304 un poema, in esametri di fattura virgiliana, sulla lotta dei ...
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Poeta inglese (n. forse a Londra - m. 1274), fu cappellano di Eleonora d'Inghilterra, moglie di Enrico III, e uno dei primi fondatori (1266) della chiesa collegiata di Hoveden nello Yorkshire; dopo morto [...] fu venerato come santo. Scrisse molti poemi latini d'argomento religioso, dei quali il più importante è il Philomela, narrazione epico-lirica della vita e passione di Gesù in circa 4000 versi, da non confondersi col poema di G. Peckam di uguale ...
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ZANCHI, Basilio
Luigi Fassò
Umanista, nato nel 1501 a Bergamo, di famiglia illustre nelle lettere e nelle arti; morì, pare in carcere, a Roma nel 1558.
Fece in patria buoni studî, che gli consentirono [...] pubblicò poi nel 1542. Recatosi a Roma, si acquistò la protezione di Leone X grazie ai suoi versi latini, che gli schiusero anche l'Accademia Romana. Morto Leone X, tornò a Bergamo, dove nel 1524 entrò nell'ordine dei canonici regolari lateranensi ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...