. Sono parallelepipedi o prismi quadrangolari di metallo fuso, ordinariamente lega di piombo, antimonio e stagno. All'estremità superiore recano in rilievo le figurazioni delle lettere dell'alfabeto, i [...] : vennero così denominati i primi caratteri usati per la stampa in Italia, incisi e fusi sulle forme della scrittura umanistica; le odierne derivazioni del carattere latino sono innumerevoli. Romani: i caratteri che si riallacciano in certo modo ai ...
Leggi Tutto
DICTAMINUM Nel Medioevo l'arte del comporre ebbe per oggetto principale l'epistolografia, e la scuola mirò a rendere il giovane esperto a scrivere lettere. Tutti i precetti dati dagli antichi retori sull'invenzione, [...] secoli XI-XIV si svolge simile a una lingua viva, con caratteristiche proprie, per cui si distingue dal latino classico e umanistico.
Le artes dictaminum italiane, con la diffusione delle regole del Cursus, crearono un nuovo tipo di prosa, chiamato ...
Leggi Tutto
. Popolo di stirpe slava, trae la sua origine dalla patria comune degli Slavi in Transcarpazia, dalla quale immigrò probabilmente nel sec. VI d. C. nelle sue sedi odierne, non ancora come popolo unito, [...] Boemo fu usato pure in Boemia ufficialmente dai Cèchi nei documenti latini e non slavi fino al sec. XIX e soltanto in tempi decadenza sotto l'influenza del movimento illuministico e umanistico, trapiantato in Boemia dalla Francia e dalla Germania ...
Leggi Tutto
. Si suole indicare così una silloge di 71 componimenti poetici latini (di cui la maggior parte sono epigrammi in senso stretto) conservata un tempo in un manoscritto, oggi perduto, del monastero di s. [...] queste stampe, si perse ogni traccia finché nel 1950 A. Campana non ne ritrovò una copia in un codice umanistico miscellaneo (Vaticano latino 2836) appartenuto ad A. Colocci.
La silloge come oggi la possediamo comprende componimenti di varia natura e ...
Leggi Tutto
- Famiglia friulana, originaria di Pordenone - ad un ramo secondario della quale appartenne anche il pittore Pomponio Amalteo (v.) -, che per quasi due secoli offrì umanisti e letterati ragguardevoli, [...] e maestro di umanità in più luoghi dell'alto Veneto per quasi 50 anni, autore di numerose epistole e poesie latine, nonché di un poema di gusto umanistico su S. Paolo l'eremita (1512), morto nel 1558; e - figli di Francesco, pure umanista e maestro ...
Leggi Tutto
FLAMINIO, Marco Antonio
Bindo Chiurlo
Umanista nato nel 1498 a Serravalle (ora, con Ceneda, Vittorio Veneto), morto a Roma il 17 febbraio 1550. Ingegno precocissimo, fu accolto come "giovinetto prodigio", [...] cose dello spirito, è divenuto ammiratore fervidissimo della poesia davidica che cerca di combinare con lo splendore umanistico della forma latina (Paraphrasis in triginta psalmos, Venezia 1546, da non confondersi con l'altra "parafrasi" in prosa ...
Leggi Tutto
Nato a Melun il 30 ottobre 1513, morto il 6 febbraio 1593. Di famiglia povera, studiò a Parigi, si formò una solida cultura classica, insegnò greco e latino all'università di Bourges: quivi cominciò la [...] del testo greco (1517), col sussidio della versione latina "variorum", l'Amyot migliorò il suo metodo di traduzione, sotto l'aspetto sia filologico, sia artistico.
Ad attuare il programma umanistico di Guillaume Budé, che aspirava massimamente ad ...
Leggi Tutto
MARINEO, Luca (Lucio Marineo Siculo)
Pietro Verrua
Umanista italiano, che svolse la sua attività di maestro in Spagna: nacque a Vizzini (Catania) verso il 1460 e morì in Spagna non prima del 1533. Studiò [...] Noto, L. M., umanista siciliano, Catania 1901; id., Moti umanistici nella Spagna, Caltanissetta 1911; P. Verrua, Nel mondo umanistico spagnolo, Rovigo 1906; id., Cultori della poesia latina in Ispagna, ecc., Adria 1906; id., Precettori it. in Ispagna ...
Leggi Tutto
Basinio di Vincenzo nacque a Vezzano (Parma) nel 1424. Frequentò la scuola di Vittorino a Mantova, dove trovò anche Teodoro Gaza, stabilitosi colà sin dal 1442. Sotto questi due maestri formò la sua cultura [...] latina e greca, e quando Vittorino morì (2 febbraio 1446), riparò col Gaza a Ferrara, continuandovi gli studî greci. A Ferrara trascorse cinque anni in quel fecondo circolo umanistico che metteva capo all'operosità di Guarino e al mecenatismo di ...
Leggi Tutto
Umanista tedesco e poeta latino, nato il 1° febbraio 1459 a Wipfeld presso Schweinfurt, morto il 4 febbraio 1508 a Vienna. A diciassette anni fuggì dalla casa paterna, e studiò dapprima a Colonia (1477) [...] C. si recò a Roma; nell'Accademia Romana fondata da Pomponio Leto egli ravvisò la realizzazione pratica delle sue idee umanistiche cosicché si propose di creare in Germania istituzioni simili. Il plauso unanime della Germania l'accolse al ritorno, e ...
Leggi Tutto
t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione del segno dell’alfabeto fenicio, dove aveva...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...