Umanista e poeta (Montepulciano, dal cui nome lat. Mons Politianus deriva il soprannome, 1454 - Firenze 1494). In seguito all'uccisione del padre (1464) si trasferì a Firenze presso parenti; qui prese [...] del periodo che precedette il suo magistero più strettamente umanistico. In verità, se i suoi contemporanei e i posteri l'ed. a cura di I. Del Lungo, Prose volgari inedite e poesie latine e greche edite e inedite (1867), e le edd. critiche dovute a A ...
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Umanista tedesco (castello di Steckelberg, Fulda, 1488 - isola di Ufenau, Lago di Zurigo, 1523). Amico di Erasmo da Rotterdam e fautore del rinnovamento dell'Impero germanico e della sua indipendenza dal [...] Opere
All'esordio, e per varî anni, H. scrisse in latino (Querelarum libri duo, 1510; De arte versificandi, 1511). Epistolae obscurorum virorum (II parte), dove il partito umanistico prendeva posizione a favore di una lettura filologicamente corretta ...
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Genere di poesia caratterizzata da un’idealizzazione della vita dei pastori e in genere della vita campestre.
Quali che siano le origini della poesia p. (con termine greco bucolica), folcloristiche o connesse [...] ecc.); questa riappare naturalmente con il risorgere umanistico di tutti i generi letterari classici: d’ presto la poesia p. subirà lo stesso processo di tutto l’umanesimo dal latino al volgare, e si avranno egloghe in volgare (M.M. Boiardo); il ...
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Umanista tedesco (Pforzheim 1455 - Bad Liebenzell, Württemberg, 1522). Dotato di cultura poliedrica e di carattere equilibrato e più che altro disposto a una grande apertura verso le innovazioni nel campo [...] (1475). Fu famoso anche come poeta, in virtù soprattutto delle commedie in latino Scenica progymnasmata o Henno (1497) e Sergius (1507). Il nome R. fu grecizzato umanisticamente in Capnio (gr. καπνός = ted. Rauch "fumo"): si ricordi l'Apotheosis ...
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Cardinale e umanista (Beverly, Yorkshire, 1469 circa - Londra 1535). Studiò a Cambridge (1483), di cui nel 1497 diveniva master; prete nel 1491, confessore e consigliere di Margherita Beaufort, madre di [...] che nell'occamismo di Cambridge aveva trovato facile travestimento umanistico. Vescovo di Rochester (1504), dopo la morte in Eucharistia (1527), scritto contro Ecolampadio, in uno stupendo latino, è il suo capolavoro teologico; altrettanto nota è la ...
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(o ars dictandi) Titolo dei manuali (sec. 11°-15°) che insegnavano mediante regole ed esempi a scrivere lettere in latino. La denominazione proviene dall’abitudine tipica degli antichi di non scrivere [...] da Firenze, Boncompagno da Signa e altri. Le a. contribuirono a formare il latino medievale, lingua viva con caratteristiche che lo distinguono dal classico e dall’umanistico, e un nuovo tipo di prosa ritmica (cursus), con cadenze metriche, che s ...
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Erudito e poeta tedesco (Halgehausen, Assia, 1488 - Marburgo 1540). Studiò a Erfurt, entrando a far parte del locale circolo umanistico sorto attorno a Muziano. A Erfurt, nel 1517, ottenne una cattedra [...] 1533 fu ancora una volta a Erfurt, che abbandonò definitivamente, per trasferirsi a Marburgo, nel 1536. Scrisse quasi esclusivamente in latino, dominando la lingua in modo tale da meritare, da parte di Lutero, l'appellativo di rex poetarum. Al suo ...
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Collège de France Istituto d’alta cultura fondato nel 1530, con il nome Collège du roi, come collegio esterno all’università di Parigi da Francesco I, per suggerimento di G. Budé. Con l’insegnamento del [...] greco e dell’ebraico si voleva contrapporre la nuova cultura umanistico-riformatrice all’insegnamento scolastico dell’università. Divenuto Collège des trois langues con l’aggiunta del latino (1534), si dotò poi di cattedre di filosofia, lingue ...
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Nome umanistico del teologo protestante Gottschalk Schulz (Salzwedel, Magdeburgo, 1524 - Wittenberg 1573), formato sul latino praetor per il ted. Schulz e sul corrispondente ebraico Abdias di "servo di [...] Dio" per il ted. Gottschalk. Allievo di Melantone a Wittenberg, divenne prima rettore del Gymnasium di Salzwedel (1548), poi (1553) preside di quello di Magdeburgo. Prof. di lingua ebraica all'accademia ...
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Nome umanistico dell'agiografo tedesco Lorenz Sauer (Lubecca 1522 - Colonia 1578). Convertito dal protestantesimo da s. Pietro Canisio, si fece certosino (1540) e prete (1543). Tradusse in latino opere [...] di H. Suso, J. Tauler, J. Ruysbroeck e di altri mistici tedeschi; raccolse una Conciliorum collectio (4 voll., 1567). Ma la più nota, tra le sue numerose opere, è il De probatis sanctorum historiis (7 ...
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t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione del segno dell’alfabeto fenicio, dove aveva...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...