Nome latinoumanistico del teologo e polemista luterano A. Schultes (Grünberg, Slesia, 1566 - Emden 1624). Dopo aver iniziato la carriera ecclesiastica a Heidelberg come cappellano del principe elettore [...] Federico IV del Palatinato, svolse fervida attività in parecchie città della Germania. Prof. a Heidelberg (1618), più volte ascoltato consigliere dei principi elettori del Palatinato, difese la propria ...
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Nome latinoumanistico (dal gr. πολιός "grigio", ted. "grau", e ἀνήρ ἀνδρός "uomo", ted. "Mann") del riformatore luterano Johann Graumann (Neustadt sul Meno 1487 - Königsberg 1541). A Lipsia divenne rettore [...] della Thomas-Schule; intervenendo ai colloquî tra Lutero e J. Eck, fu conquistato alla causa della Riforma che egli contribuì largamente a diffondere, soprattutto nella Prussia (onde Lutero lo chiamò Prussorum ...
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COLONNA, Francesco
Giovanni Pozzi
Nacque a Venezia nel 1433 o 1434; né il luogo né la data sono documentati per via diretta. Sulla patria non dovrebbero esistere dubbi, poiché nei documenti conventuali [...] e volgare con non infrequenti forme greche. La sua radice è da cercare nel latinoumanistico, nelle frange estreme di quel latino cui R. Sabbadini diede il nome di eclettico; il volgare è tipicamente settentrionale, ma con un vigile controllo delle ...
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CORRADI D'AUSTRIA, Alfonso
Albano Biondi
Nacque in Mantova nel 1498, ultimo di cinque figli del nobile Bernardino e di Barbara Agnelli.
La famiglia Corradi godeva di un solido stato in città sin dagli [...] opere esterne, financo senza templi. È l'utopia della prima generazione di esuli italiani, espressa in limpido latinoumanistico: si pensa alla posizione di Celio Secondo Curione, ma va notato che il Commentarius rifiuta la dottrina millennaristica ...
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Umanista e teologo (Portico di Romagna 1386 - Firenze 1439), noto anche come Ambrogio Camaldolese. Entrò quattordicenne tra i camaldolesi nel monastero di S. Maria degli Angeli; la sua conoscenza delle [...] lettere greche e latine, il suo gusto umanistico, le sue traduzioni (come quelle di Diogene Laerzio) e la sua acribia nel correggere manoscritti greci lo posero al centro dell'ambiente letterario fiorentino, dove ebbe discepoli e amici famosi. La sua ...
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ALESSANDRO VII, papa
Mario Rosa
Nacque Fabio Chigi a Siena il 13 febbr. 1599, da Flavio, discendente del "magnifico" Agostino, e da Laura Marsili. Trascorsi a Siena in un fecondo fervore intellettuale [...] con i suoi collaboratori, espressione di un gusto culturale umanistico e di tendenze ascetiche che agivano profondamente nella sua N. S. P. le Pape Alexandre VII, Et traduit de Latin en François par F.Martial Religieux Penitent du tiers Ordre de S. ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] ritorno alla Chiesa primitiva continuò a essere alimentata dallo studio umanistico dei testi sacri e dallo sforzo di una loro del parroco dalla sua comunità era accentuata dall'uso del latino sia nella lettura dei libri sacri, sia nella liturgia, ...
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Pio II
Marco Pellegrini
Enea Silvio Piccolomini nacque il 18 ottobre 1405 a Corsignano, in Val d'Orcia, primogenito dei diciotto figli di Silvio Piccolomini e Vittoria Forteguerri. Uno dei principali [...] i suoi modelli, divenne a sua volta autore di poesie in latino e in volgare, di argomento per lo più erotico e profano; 'antichità, pagana e cristiana. Nonostante la sua vocazione umanistica, fu nel complesso poco incline a premiare i letterati ...
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Paolo III
Gino Benzoni
Terzogenito - prima di lui sono nati Angelo e Girolama; dopo di lui nasceranno Beatrice e Giulia - di Pierluigi di Ranuccio Farnese e di Giovannella figlia del signore di Sermoneta [...] apostolico Jacopo Caetani. Donde l'accurata istruzione di netta impronta umanistica - e questa segnerà per sempre il futuro del papa: scriverà elegantissime lettere in latino, si diletterà di comporre in greco; proteggerà i letterati; attingerà ...
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APOCALISSE
P. K. Klein
L'A. è un genere letterario giudaico-protocristiano che ha per contenuto la rivelazione (in gr. ἀποϰάλυψιϚ) di eventi passati, presenti e futuri: in particolare la predizione [...] S. Cecilia, S. Maria in Trastevere, S. Giovanni a Porta Latina, S. Sebastiano al Palatino, S. Clemente; per quanto riguarda il Rinascimento e a una concezione di stampo borghese e umanistico, una forza di persuasione visionaria e un'immediatezza ...
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t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione del segno dell’alfabeto fenicio, dove aveva...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...