L’espressione diritti linguistici si riferisce al diritto di singole persone o di collettività a usare la propria lingua nativa, anche nel caso di una lingua diversa da quella ufficiale o standard: per [...] scritto delle lingue parlate (volgari) al posto del latino nel medioevo dipese sia da fattori identitari ed cosiddetti Placiti campani, formule testimoniali del X secolo scritte in volgare (➔ origini, lingua delle), e in particolare i giuramenti ...
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Giudeo-italiano è un’etichetta ambigua perché può designare due fatti linguistici e culturali diversi, qualunque sia il rapporto ‘genetico’ tra loro, di continuità o di indipendenza. Da una parte c’è la [...] antichi sono redatti in ebraico, quelli moderni in caratteri latini.
Negli ultimi anni il numero delle fonti giudeo-italiane testimonianze di questa natura sono anche i più antichi testi in volgare finora noti: per es., per il salentino antico, le ...
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La tecnica della stampa a caratteri mobili, nata a Magonza prima dell’agosto 1456 (la data non compare nella Bibbia di Gutenberg, ma si ricava da un’indicazione manoscritta su di un esemplare dei quarantasei [...] 1999). Se la data del 1462 fosse certa per il Parsons fragment, il più antico libro italiano sarebbe dunque in volgare (non in latino), e si tratterebbe di un’opera di devozione popolare, non di un autore classico. Tuttavia i dubbi sulla datazione e ...
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CAIX, Napoleone
Tullio De Mauro
Nato a Bozzolo (Mantova) il 17 ag. 1845 da Giovanni e da Giovanna Azzolini, studiò presso il ginnasio di Cremona, ove ebbe tra gli insegnanti lo storico e latinista liberale [...] accostamenti sono ancora validi (cfr., per es., I. Baldelli, Medioevo volgare da Montecassino all'Umbria, Bari 1971, pp. 28 s. su II[1879], pp. 66-70) e di rumeno (IRumeni e le stirpi latine, in Nuova Antologia, 1º apr. 1878, pp. 509-21;perduto è ...
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Le affricate sono articolazioni consonantiche, sorde o sonore (➔ consonanti). Dal punto di vista fonetico, sono considerate come occlusive nelle quali il rilascio dell’occlusione sia particolarmente lento [...] ti e c+ti con ‹zi› (ad es., vizio). A partire dal latino di età imperiale, fino alla soluzione del Vocabolario, si sono osservate grafie diverse e quando le affricate palatoalveolari penetrarono nel volgare italiano fu necessario modificare anche la ...
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Al termine grafia (dal gr. graphḗ «scrittura») corrispondono, in realtà, due accezioni diverse: la prima si riferisce al ductus, cioè alle peculiarità dei caratteri della scrittura (tipologia, collegamenti [...] nella grafia. Le soluzioni adottate per rendere i nuovi suoni del volgare erano principalmente tre: combinazione di due o più lettere latine, uso di grafemi marginali nell’alfabeto latino (come, per es., ‹k›, frequente in alternativa al nesso ‹ch ...
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Un rimario è un lemmario ordinato in base alla vocale tonica di ogni vocabolo e ai suoni che la seguono (➔ rima). Nei rimari moderni le parole sono raccolte in gruppi così costruiti e ordinati al loro [...] 117). Il primo abbozzo oggi noto di rimario in un volgare italiano si trova in calce al Compendium del padovano Francesco Baratella stata applicata solo alle lingue morte (vedico, iranico, latino, greco, paleoslavo). Il primo dizionario inverso di una ...
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Le parole relative al corpo umano hanno un’importanza specifica nella lingua in quanto occupano un posto di rilievo in una varietà di ambiti specialistici, come la medicina (e più latamente le scienze [...] parte dei nomi delle parti del corpo proviene dal latino, per trafila ereditaria o tramite reintroduzione successiva in forma forma popolare (spesso di matrice dialettale) e volgare, passando per sfumature colloquiali impiegate in contesti familiari ...
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I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] sardo logudorese (➔ sardi, dialetti): è la conservazione delle velari latine davanti a vocale palatale: ad es., [ˈlɛːgere] nel Placito di Capua del 960 (considerato il primo documento di volgare italiano: ➔ origini, lingua delle) in cui si legge la ...
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L’espressione accusativo con l’infinito si riferisce propriamente a una costruzione della grammatica latina classica in cui un verbo di dire (o di pensare, giudicare, sentire, ecc.) regge una proposizione [...] in larga parte da testi tradotti, o volgarizzati, dal latino:
(2) non pertanto pensò una cosa di cotanto fatto impedire Enea pervenire in Italia, il congiunse con Dido (Andrea Lancia, Eneide volg. IV, 233)
(24) sostieni che ’l corpo mio sia coperto ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...