Commediografo latino (Sarsina 250 a. C. circa - forse Roma 184 a. C.). Una tradizione vuole che il cognomen originario fosse Plotus, poi urbanizzato in Plautus; il prenome e il nome sono incerti: probabilmente [...] , a sua volta, si doveva essere formato sulla metrica e musica greca. ▭ Per P., come e più che per gli altri autori latini, si è posto il problema dell'originalità rispetto ai modelli greci. Da questo punto di vista, P. è uno degli scrittori antichi ...
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Terza lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La sua forma deriva dal gamma dell’alfabeto greco occidentale (calcidese) che fu modello di quello romano. Qui inizialmente la C rappresentò sia la velare [...] a, o, u e a consonante, il valore fonetico di sc è rimasto identico in italiano e nelle altre lingue ad alfabeto latino. Davanti alle vocali e e i, invece, il nesso sc ha subito una palatalizzazione analoga a quella della semplice c, ma indipendente ...
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Ventiquattresima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
L’origine della y è la stessa delle lettere u, v, w, da una lettera fenicia che rappresentava la semiconsonante u̯. La lettera che da questa [...] alfabeto una Y di forma un po’ modificata, che fu la V. Quando poi, nel 1° sec. a.C., si volle introdurre nell’alfabeto latino un segno che rendesse il suono ü, di uso frequente nei grecismi, si accolse la lettera Y con la forma e la pronuncia che ...
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Ventitreesima lettera dell’alfabeto latino, usata in italiano in latinismi, grecismi e altri prestili non del tutto adattati.
Linguistica
La x corrisponde come forma alla lettera greca X (chi), che rappresentava [...] non fu sempre ks (da cui ss), ma in diversi casi fu ġʃ (da cui ʃ, non essendo possibile in italiano ʃʃ). Così, nei latinismi abbiamo s da x iniziale di parola, o preceduto o seguito da altra consonante (es., ansia, dal lat. anxia; esprimere, dal lat ...
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Sigla di Consejo Episcopal Latino-Americano, organismo istituito nel 1955 da Pio XII, aderendo alla richiesta della prima conferenza generale dell’episcopato latino-americano, riunita a Rio de Janeiro. [...] biennali si tengono in luoghi diversi. Tra i suoi compiti c’è quello di preparare le conferenze generali dell’episcopato latino-americano, convocate dalla Santa Sede. Dopo quella di Rio del 1955, ne sono state tenute altre 4: a Medellín (1968 ...
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Undicesima lettera dell’alfabeto latino.
linguistica Il nome italiano elle e quello latino el sono costituiti dal suono stesso della lettera con una vocale d’appoggio; il nome greco λάμβδα deriva invece [...] Ma anche davanti a i il nesso gl può avere pronuncia divisa, e l’ha di fatto nelle parole dotte, siano esse latinismi (per es. negligenza dal lat. negligentia), siano grecismi (per es. ganglio, dal gr. γάγγλιον), siano d’altra origine (per es. Viglio ...
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Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Nell’alfabeto fenicio la t. aveva, approssimativamente, la forma di una croce di s. Andrea; ma già nell’alfabeto greco questa si raddrizzò e il [...] e-, per es. platea passato a *platia), che in origine era vera vocale, sillabica. La pronuncia assibilata del ti atono prevocalico latino è continuata in italiano da una z sorda (per es., terzo, lat. tertius); quando il ti, oltre che seguito, è anche ...
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Nona lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La forma primitiva della lettera i nell’alfabeto fenicio era ✂ e il suo valore fonetico era quello di un i semiconsonante. La forma si venne via via semplificando: [...] , in via sperimentale e solo come segno ortofonico, per distinguere l’i non vocale dall’i vocale.
La lettera i del latino non era esclusivamente vocale come l’ι del greco, ma era comunque vocale sillabica in quasi tutte le posizioni, e semiconsonante ...
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Adattamento ital., attraverso il latino mediev. Alpetragius, del nome del filosofo e astronomo arabo-musulmano di Spagna Abū Isḥāq Nūr ad-Dīn al-Biṭrūgī, cioè di famiglia "originaria di Pedroche" a N di [...] secondo alcuni studiosi imitazione, se non addirittura plagio, di un trattato neoplatonico già tradotto dal greco in arabo, tradotta in latino da Michele Scoto nel 1217 col titolo di Liber de motibus celorum, in ebraico da Mosè ben Ṭibbōn nel 1259, e ...
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Scrittore latino di origine africana (Madaura 125 d. C. circa - Cartagine 180 d. C. circa). Narratore abilissimo, è una delle figure più singolari della letteratura latina; il suo stile, ricco di accorgimenti [...] di A. è il romanzo Metamorfosi, conosciuto anche come L'asino d'oro, che per i toni realistici si avvicina al suo precedente latino, il Satyricon di Petronio.
Vita
Madaura è fra la Numidia e la Getulia, per cui egli si diceva mezzo numida e mezzo ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...