Uomo di chiesa e letterato (n. Treviso - m. 1549). Fu famigliare di Leone X. Lasciò, tra l'altro, versi encomiastici in latino e in volgare (De le cose volgari et latine del B., 1538) e un poemetto, Verona [...] (1524) ...
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Figlio (m. 1245) e successore (1218) di Goffredo I, si dedicò al rafforzamento del suo stato feudale e sostenne l'imperatore latino di Costantinopoli nella lotta contro i Bulgari e i Comneni di Nicea. [...] Alla sua morte il principato passò al fratello Guglielmo ...
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Avvocato napoletano (sec. 15º-16º), autore di 81 Novellas (1620), notevoli per varietà di temi e per la vivacità del loro latino pieno di parole dialettali. Attinte per la maggior parte alla tradizione [...] orale, costituiscono importante fonte folcloristica ...
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Linguista italiano (Alatri 1859 - ivi 1927), prof. dal 1892 all'univ. di Roma, socio nazionale dei Lincei (1920). Profondo conoscitore del latino, delle lingue italiche e delle antichità romane, dette [...] un'interpretazione personale, basata sulla tradizione liviana, della quale fu in genere acerrimo difensore contro la critica moderna, del Cippo del Foro Romano (1899). Studiò inoltre Le etimologie dei ...
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Africano (m. 199). La sua elezione (189) a vescovo di Roma, dopo Eleuterio, dimostrò l'affermarsi in questa comunità dell'elemento latino-africano. Abile organizzatore, volle uniformare le pratiche religiose [...] delle diverse chiese. Contro la consuetudine degli Asiatici di solennizzare la Pasqua nel 14º giorno dal plenilunio di marzo, impose la celebrazione della festa per la domenica successiva a quella data. ...
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Pensatore e predicatore spagnolo (Granada 1504 - Lisbona 1588) dell'ordine dei domenicani, il cui nome secolare era Luis Sarría. Scrisse in latino (Rhetorica ecclesiastica, 1576), in portoghese e in castigliano [...] biografie, opuscoli devoti e sermoni. Le opere fondamentali restano però quelle ascetiche: El libro de la oración y meditación (1554); Guía de pecadores (1556); Compêndio da doutrina cristã (in port., ...
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Botanico (Kusel 1771 - Erlangen 1849), prof. nell'univ. di Erlangen. Sua opera principale è la Synopsis florae germanicae et helveticae (1837), in latino e in tedesco. ...
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Filosofo francese (sec. 13º), maestro delle arti a Parigi, canonico di S. Martino in Liegi; è uno dei principali rappresentanti dell'averroismo latino, colpito come Sigieri di Brabante dalla condanna del [...] 1277. Appellatosi probabilmente al papa, pare sia stato assolto ...
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Nome umanistico di Biagio Pallai (n. Colleveteri - m. Roma 1550). Segretario di Clemente VII e Paolo III, vescovo di Foligno (1540); improvvisatore latino ed elegante poeta e prosatore. Col titolo di Coryciana [...] stampò (1524) una scelta delle molte poesie composte dai letterati di Roma in onore del mecenate tedesco Hans Goritz ...
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Gesuita messicano (Veracruz 1729 - Bologna 1788). Soppressa la Compagnia di Gesù negli stati della Spagna (1767), trovò asilo a Bologna. Tradusse in latino l'Iliade (1776) e scrisse opere teologiche e [...] storiche, tra cui l'Historia de la Compañía de Jesús en Nueva España (3 voll., 1841-42) ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...