BRACCESI (Braccese, Bracci, Braccio, Braccia; Braccius, de Braccesis, Brachiensius), Alessandro
Alessandro Perosa
Nacque a Firenze il 10 dic. 1445 (Arch. di Stato di Firenze, Tratte, 41, f. 217) da [...] ci sono prove che il B. seguisse i suoi corsi universitari, ma è certo che a lui egli si ispirò nella composizione delle sue poesie latine, e che da lui derivò, in egual misura, l'interesse per le lettere e la poesia degli antichi e il culto per la ...
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BONCOMPAGNI LUDOVISI, Baldassarre
Vincenzo Cappelletti
Nacque a Roma il 10 maggio 1821, secondogenito di don Luigi, principe di Piombino, e di Maria Maddalena Odescalchi. Tra gli studiosi che ebbero [...] come lo aveva definito G. Libri nell'Hist. des sciences mathém. en Italie (I, Paris 1838, p. 168), malgrado il "latin barbare" imputato a Platone dal Delambre (Histoirede l'astronomie, p. 10). Platone tiburtino tradusse: un trattato di astronomia di ...
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LASCARIS, Costantino
Massimo Ceresa
Nacque a Costantinopoli in una data collocabile tra il 14 giugno 1433 e lo stesso giorno dell'anno successivo. Poco si conosce dei diciannove anni che il L. trascorse [...] , per lo più opere religiose; inoltre si cimentò in una nuova versione in greco classico di testi già tradotti dal greco in latino, come i due trattati di Plutarco, i Parallela minora e il De mulierum virtutibus (Matr., 4621, cc. 12-21, 24-34).
Poco ...
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COMMANDINO, Federico
Concetta Bianca
Nacque ad Urbino nel 1509 da Battista e Laura Bonaventura.
La sua famiglia, di nobile origine, aveva sempre mantenuto stretti legami con i duchi di Montefeltro: [...] stesso traduttore del Pneumatica di Erone. Anzi il Cervini spinge il C. a rivedere, in mancanza dell'originale greco, la versione latina di Moerbeke del De iis quae in aqua vehuntur di Archimede, tanto che gli regala una copia di quest'opera insieme ...
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PACINI, Antonio
Francesco Lucioli
PACINI, Antonio. – Nacque nel primo ventennio del Quattrocento a Castelvecchio di Todi (od. frazione di Massa Martana), da cui il soprannome di «Tudertino».
Si trasferì [...] 143; Id., Serie d’autori di opere risguardanti la celebre famiglia Medici, Firenze 1826, pp. 243 s.; G.A. Fabricius, Bibliotheca Latina mediae et infimae aetatis, I, Firenze 1858, p. 124; L. Leônij, Vita di Bartolommeo di Alviano, Todi 1858, pp. 139 ...
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PERETTI DAMASCENI, Alessandro
Simone Testa
– Nacque, primo di quattro figli, nel 1571 a Montalto, nelle Marche, da Fabio Damasceni, gentiluomo romano, e da Maria Felice Mignucci Peretti, figlia di Camilla, [...] , tranne che se ne occupò il papa stesso. Insieme con i fratelli studiò presso la casa di Lucrezia Salviati, moglie di Latino Orsini. Secondo la relazione di Lorenzo Priuli (1586), Peretti era il favorito del pontefice, che lo affidò alle cure di ...
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BOCCHI, Amedeo
Valerio Terraroli
Figlio del pittore Federico e di Cielia Cacciani, nacque a Parma il 24 ag. 1883. Dopo aver appreso dal padre i primi rudimenti dell'arte entrò all'Accademia di belle [...] mantenere stretti rapporti con la città natale e l'ambiente artistico parmense, in particolare con l'amico pittore Latino Barilli, mentre iniziava ad esporre a Milano, Roma, Bologna. Fu suggestionato dal gruppo dei "Venticinque della campagna romana ...
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APPENDINI, Francesco Maria
Armando Pitassio
Nacque a Poirino (Torino) il 6 nov. 1769, e a Torino compì gli studi umanistici. Recatosi a Roma a 17 anni, vesti l'abito degli scolopi il 15 apr. 1787: ammesso [...] da parte di Urbano contro il romanticismo a favore del purismo, trovò modo di affermarsi: una serie di carmi latini celebrativi della casa imperiale d'Austria usci dalla penna sia di Francesco Maria sia del fratello Urbano. L'orgamzzazione austriaca ...
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BARTOLOMEO da Ferentino
Peter Partner
Legato da vincoli di clientelismo con la famiglia Caetani, B. compare una prima volta in Inghilterra nel settembre 1276, quando agisce in qualità di procuratore [...] della sua età, inferiore a quella prescritta dal diritto canonico, ed anche a causa della sua scarsa conoscenza del latino e totale ignoranza dell'inglese. B. compare ancora come semplice canonico della chiesa di S. Pancrazio di Ferentino residente ...
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CORADO
Paolo Procaccioli
Vissuto a Padova nella seconda metà del Quattrocento, C. non è altrimenti conosciuto che per un poemetto macaronico in esametri, la Tosontea, dove si definisce "vir amaistratus".
L'opera [...] paterna, la abbandona alla morte del genitore per diventare sguattero di un medico (Mengo); ricevuti da questo i primi rudimenti di latino e di logica, e con ciò convinto di essere ormai padrone della materia ("quum vidisset logicam se scire", v. 94 ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...