(o anche Trimalchióne; lat. Trimalchio -onis) Personaggio del Satyricon dello scrittore latino Petronio (sec. 1° d.C.); è un ricchissimo rozzo liberto che imbandisce al protagonista Encolpio e ai suoi [...] amici uno spettacoloso banchetto ...
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Poeta dalmata (Starigrad, isola di Hvar, 1487 - ivi 1572). Scrisse in latino e in italiano e tradusse (1528) parte dei Remedia amoris ovidiani. Suo capolavoro è l'idillio peschereccio, in croato, Riban'je [...] i ribarsko prigovaran'je ("Pesca e discorsi pescherecci", 1556), che rientra nella tradizione bucolica, ma se ne distingue per un vivido senso realistico ...
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VESPA
Cesare Giarratano
. Sotto questo nome ci è arrivato un carme latino di 99 esametri dal titolo Iudicium coci et pistoris iudice Vulcano.
Prima parla il fornaio e dopo il cuoco, e ciascuno vanta [...] il suo mestiere come più utile e più nobile dell'altro. Vulcano dopo averli ascoltati li loda tutti e due e li dichiara di pari merito esortandoli a vivere d'accordo: altrimenti toglierà ad essi il suo ...
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Umanista (Barga 1517 - Pisa 1596). Ebbe giovinezza avventurosa; dal 1546 al 1548 insegnò latino e greco a Reggio Emilia; chiamato nel 1549 all'univ. di Pisa, v'insegnò fino al 1586 e poi di nuovo dal 1592. [...] Il Tasso, per aiuti nella revisione della Gerusalemme liberata, si rivolse (1575) anche a lui, che si era accinto a un poema latino sul medesimo argomento (Syrias, in 11 libri, 1591; ma i primi due erano già stati pubblicati nel 1582 e il terzo e il ...
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("La commedia degli spettri") Commedia (forse del 188 a.C.) del commediografo latino Plauto (250 a.C. circa - 184 a.C.), che probabilmente deriva da Φάσμα del comico greco Filemone. È la commedia [...] degli spiriti (da mostellum, dim. di monstrum "spettro") da cui Tranione, il servo imbroglione, dice infestata la casa del vecchio Teopropide, tornato in Atene dopo anni di lontananza per affari; ma ...
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Storico e filologo (Tobbiana, Pistoia, 1810 - Firenze 1883); educato in seminario, insegnò latino a Prato, dove collaborò anche a una raccolta di classici latini. Di idee liberali, prese parte ai moti [...] storia a Lugano, accettò poi (1859) la direzione della Biblioteca Magliabechiana a Firenze, e poco dopo passò a insegnare letteratura latina in quell'Istituto di studî superiori. La sua opera maggiore è la Storia d'Italia dall'origine di Roma all ...
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GAZOLDO, Giovanni
Roberta Ridolfi
Non si conosce l'anno di nascita di questo poeta latino nato a Gaeta e attivo nella prima metà del sec. XVI. Le prime notizie riguardano il periodo in cui visse presso [...] sé, oltre a letterati di grande valore, buffoni, "poetastri" che adoperavano, come tutti i poeti del tempo, il distico latino e che rallegravano con lazzi, arguzie, maldicenze e satire personali i suoi banchetti luculliani. E forse il G. ottenne dei ...
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AMBROGINI, Angelo, detto il Poliziano
Emilio Bigi
Nacque a Montepulciano (sul cui nome latino Mons Politianus egli foggerà poi il proprio appellativo umanistico) il 14 luglio 1454 da Benedetto, egregius [...] . misc. Studi in onore di U. E. Paoli, Firenze 1956, pp. 539-562; e Contributi e proposte per la pubblicazione delle opere latine del P., nel vol. misc. Il P. e il suo tempo, Atti del IV convegno internazionale di studi sul Rinascimento, Firenze 1957 ...
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Verseggiatore (Bonnanaro, Sassari, 1746 - Bessude, Sassari, 1817). Gesuita, insegnò a Cagliari, scrisse in latino i poemetti De Sardoa intemperie (1772, 1774) e Coralliorum libelli duo (1770), in italiano [...] La sanità dei letterati (1774) e La coltivazione della rosa (1776) ...
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Letterato e pedagogista italiano (Piancastagnaio 1875 - Firenze 1942), barnabita. Dal 1898 prof. di latino e greco nel collegio alla Querce di Firenze, di cui fu rettore (1919-28); studioso di testi cristiani [...] e classici e autore di opere pedagogiche e religiose ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...