ADRIANI, Marcello, il Giovane
Giovanni Miccoli
Figlio di Giovanni Battista, nacque a Firenze nel 1562. Continuando la tradizione familiare studiò greco e latino e alla morte del padre (1579) gli successe [...] greco del trattato di Demetrio Falereo, Della locuzione, Firenze 1738; la traduzione degli Opuscoli morali di Plutarco, Firenze 1819-1820. Dal latino tradusse l'orazione tenuta da suo padre alle esequie di Cosimo I (G. B. Adriani, Orazione fatta in ...
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inferno
Maria Pia Ciccarese
Il luogo dell'eterna punizione dei malvagi
L'inferno, secondo il significato dell'aggettivo latino infernus ("che sta sotto", "inferiore"), è il luogo sotterraneo e tenebroso [...] dove dimorano i morti. Secondo la dottrina cattolica, è il luogo di punizione a cui sono condannati per tutta l'eternità i malvagi, morti in peccato mortale; è il regno di Satana e dei diavoli. Nell'immaginario ...
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FACINO, Galeazzo, detto il Pontico
Gino Pistilli
Nacque a Padova da Conte intorno al 1458, come si desume da un carme latino scritto nel 1478-80, in cui dice di aver appena raggiunto i vent'anni.
Il [...] 'ambiente del vescovo di Belluno, Bernardo Rossi, che frequentava in quegli anni lo Studio patavino seguendo le lezioni di latino e greco di Giovanni Antonio Panteo e trascurando l'episcopio bellunese, dove si faceva sostituire da suffraganei. Venuto ...
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(lat. numen) La presenza e la volontà onnipotente della divinità, il dio stesso e qualunque essere divino.
Il termine latino numen è stato al centro di una vasta discussione, che si riferisce all’originaria [...] configurazione delle divinità romane, ma investe e implica anche problemi generali circa la fenomenologia del politeismo e dell’esperienza del sacro. La discussione ha visto schierati da un lato i sostenitori ...
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Poeta lituano (Lelaiciai, Šiauliai, 1765 circa - Bardžiai, Kaũnas, 1830). Impegnato presso la corte distrettuale di Raiseiniai, tradusse dal polacco e dal latino (Virgilio, Orazio) e si occupò di lessicografia. [...] gleba (probabile l'influsso di K. Donelaitis). P. scrisse anche racconti di tono romantico (Mano darželis "Il mio giardino"), compì ricerche sulla storia lituana e iniziò a comporre (1895) un vocabolario polacco-lituano-latino, rimasto incompiuto. ...
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Poeta (Modena 1455 circa - Longiano 1527), il cui vero nome era Sasso de' Sassi. Seguace di Serafino Aquilano, scrisse in latino epigrammi ed elegie, e in volgare soprattutto sonetti e strambotti. Ebbe [...] anche interessi teologici e subì un processo per eresia ...
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Letterato (Lucca 1638 - Roma 1716). Gesuita dal 1652, insegnò al Collegio Romano. Scrisse molto, in versi e in prosa, in latino e in italiano; il suo Specimen didascalici carminis et satyrae (1672) è ritenuto [...] un antecedente del Giorno pariniano ...
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Nome, o più prob. soprannome, di un Fiorentino ricordato da Dante come autore di una canzone, contenuta nel codice Vaticano latino 3793 in cui è attribuita a un "messer Osmano"; è scritta per derisione [...] del parlare dei Marchigiani, di cui raccoglie le particolarità più vistose ...
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La Prosa del Duecento – Introduzione
Cesare Segre
I. Quando all'orizzonte della cultura italiana appaiono i primi albori d'una letteratura volgare, il paesaggio che si rivela, sempre più nitido, alla [...] Frate/ mio, questa è quella per eu' io muoio e quella che mi può dar vita, quando piaccia a te e a lei -» (in latino, soltanto: «Ex hac est michi mors et in hac est michi vita!»). Ed è tutta un'invenzione del traduttore la gara di altruismo fra i due ...
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Seneca, Anneo (detto il Vecchio o il Retore)
Seneca, Anneo
(detto il Vecchio o il Retore) Retore e storico latino (n. Cordova metà del sec. 1° a.C.- m. 37 d.C. ca.). Recatosi in gioventù a Roma, manifestò [...] subito la sua inclinazione agli studi retorici, sebbene non abbia mai esercitato la professione di oratore. Tornato a Roma in età matura, vi rimase fino alla morte, frequentando gli oratori celebri e attendendo ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...