CHIAPPINI, Filippo
Paolo Petroni
Nacque il 6 nov. 1836 da Francesco e Margherita Bosisio, nel cuore della vecchia Roma, dove il padre aveva una bottega di barbiere, vicino alla piazza in cui è la statua [...] F. Sabatini, Roma 1890, pp. 7-33). La voglia di saperne di più su quel personaggio gli era venuta imbattendosi nel carme latino di monsignor Rosani. Dalle pagine del C. prese poi spunto Augusto Iandolo per il soggetto che fece parte del repertorio di ...
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Studiosa (n. Groninga 1903 - m. 1988) della letteratura cristiana antica, soprattutto latina, prof. nelle univ. di Nimega (1952) e di Amsterdam (1955); socio straniero dei Lincei (1974). Fu tra i maggiori [...] iniziata da J.K.F.H. Schrijnen (del quale fu la principale allieva), ha studiato origine e caratteristiche del latino, e poi del greco, dei cristiani. Fondò, con altri, la rivista Vigiliae christianae (dal 1947). Opere principali: Die altchristliche ...
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Scrittore spagnolo (Osma 1423 - Siviglia 1492); in Italia fu al servizio del cardinale Bessarione (fino al 1453); tornato in patria, prese parte attiva alle lotte politiche ponendosi contro Enrico IV in [...] della principessa Isabella. Tra le sue opere principali: la Batalla campal de los perros y los lobos (1456), scritta in latino e da lui stesso poi volta in castigliano, e il Tratado de la perfección del triumfo militar (1460). Agli studî umanistici ...
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VANDALBERTO di Prüm
Fausto Ghisalberti
Monaco benedettino e scrittore, nato nell'813 non sappiamo dove, ma probabilmente nella regione gallica renana. Nell'839 era monaco a Prüm sotto l'abate Marcvardo, [...] e corrispondente di Lupo di Ferrières. Qui e in altre scuole, forse franche, si addestrò nell'arte dello scrivere latino e nelle forme più difficili della metrica classica, dedicandosi quindi interamente alla poesia profana. Trovandosi nell'847 a ...
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DATI, Agostino
Paolo Viti
Nacque a Siena da Niccolò e da Angela ai primi del 1420.
Il D. risulta infatti battezzato il 18 febbr. 1420 (Arch. di Stato di Siena, Biccherna 1132, c. 384v); la famiglia, [...] Repubblica: un incarico non politico e che non si esplicava nel governo diretto dello Stato, ma nel curare in bello stile latino la corrispondenza politica e ufficiale. Però la posizione che il D. in tal modo veniva a ricoprire nell'ambito della vita ...
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Erudito, greco di Calabria (sec. 14º), allievo di Barlaam Calabro. Nell'inverno 1358-59 conobbe a Padova Petrarca; nel 1360 Boccaccio lo chiamò a Firenze presso lo Studio, dove, primo maestro pubblico [...] anni, ascoltato da Boccaccio stesso e da pochi altri. In quegli stessi anni, su richiesta proprio di Boccaccio, tradusse in latino l'Iliade e l'Odissea. Recatosi poi a Costantinopoli (probabilmente nell'estate del 1363), con l'intento tra l'altro di ...
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1. Retore di Antiochia (seconda metà del 4º sec. d. C.); insegnò ad Atene, fu scolaro o amico di Libanio. Restano i suoi Progymnasmata, raccolta di esercitazioni con l'aggiunta di esempî, che ne favorirono [...] e i rifacimenti. È poco probabile appartenga a lui una scelta di favole esopiche che alcuni manoscritti gli attribuiscono. 2. Grammatico latino (lat. Aelius Festus Aphthonius; 3º-4º sec. d. C.), autore di un De metris in 4 libri (utilizzato da Mario ...
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Teologo, letterato e studioso di meccanica (Palermo 1567 - Padova 1640), canonico di S. Nicola di Bari. Si rese noto, come teologo, con le due opere De foecunditate Dei (1635) e Resolutio de modo evidenter [...] con quest'ultima varie polemiche. Ha lasciato inediti un poema (De casu lignei Pontis Panormi), oltre a rime in latino e in volgare. Al B. sarebbe dovuto il primo enunciato generale del principio d'inerzia (Demonstratio de motu corporum naturali ...
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FASANINI, Filippo (Fasianino, Philippus Phasaninus)
Floriana Calitti
Figlio di Bernardino, apparteneva ad una nobile famiglia bolognese. Non sappiamo con esattezza la sua data di nascita ma sappiamo [...] . Leandro Alberti lo cita tra gli uomini illustri in Oratoria e poesia (c. G 2r) e tra quelli "ornati di Greche, e Latine lettere" (c. C 2r) (Historie di Bologna: Deca prima e Libro primo della Deca seconda, Bologna, Bonardo e Grossi, 1541-1543) e ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito [...] finché (1316) il padre non lo mandò a studiare legge a Montpellier. Nel 1318 o nel 1319 perse la madre, pianta in versi latini che sono i più antichi rimastici di lui (Epyst. I, 7). Dal 1320, insieme con il fratello, continuò di malavoglia a Bologna ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...