Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] ricovro, scrignuto, soia, sudoroso», alcune delle quali erano già cadute in B (Segre 1966: 36-37), cultismi e latinismi, liberando dunque il volgare da quella soggezione alla lingua madre che persisteva soprattutto nelle koinè regionali e dalla quale ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] vivo il dibattito intorno alla grafia dei nessi contenenti z e delle parole con es- o ess- iniziale da ex- latino (Galileo scriveva, per es., sia essempio, sia esempio), mentre le oscillazioni nella grafia delle lettere doppie negli scritti di autori ...
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Secondo la tradizione grammaticale classica, il secondo caso della declinazione greca e latina. Si è dato poi il nome di g. anche a modificazioni flessionali nominali di altre lingue, che abbiano funzioni [...] g. di concorrere con altri casi: poteva funzionare da soggetto, da oggetto, sostituire il locativo, lo strumentale ecc. G. locativo In latino, g. in funzione di locativo. Le desinenze -i e -ae del g. singolare possono indicare anche lo stato in luogo ...
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LÖFSTEDT, Einar
Carlo Tagliavini
Linguista e filologo svedese, nato a Upsala il 15 giugno 1880, professore di lingua e letteratura latina all'università di Lund dal 1913.
Si è dedicato particolarmente [...] allo studio della tarda latinità e degli elementi volgari nel latino classico, seguendone lo sviluppo fino nelle lingue romanze.
Fra i suoi scritti più notevoli sono da segnalare: Beiträge zur Kenntnis der späteren Latinität, Upsala 1907; ...
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AMPISSIMO O AMPLISSIMO?
Si può dire e scrivere in tutti e due i modi.
• Ampissimo, forma un po’ meno frequente nell’uso, è il superlativo regolare dell’aggettivo ampio (come bello ▶ bellissimo ecc.).
• [...] Amplissimo è una forma dotta che deriva dal superlativo latino amplissimum e, rispetto ad ampissimo, è oggi la variante leggermente più diffusa.
VEDI ANCHE grado degli aggettivi ...
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Scrittore cinese (Changzhou, Jiangsu, 1899 - Zhangting 1935), noto anche sotto lo pseudonimo di Song Yang. Letterato e uomo politico, poeta, saggista, traduttore dal russo. Si batté per la diffusione della [...] lingua parlata e studiò l'adozione di una trascrizione fonetica fondata sull'alfabeto latino (Ladinhua). Scrisse libri di memorie e saggi varî (Luantan "Discorsi a vanvera", post., 1938). Nel 1935 fu arrestato dal Guomindang e fucilato. ...
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soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, s. ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente [...] a indicare il ‘soggetto’ a cui è attribuito, affermativamente o negativamente, il predicato. Quindi, nella terminologia logica latina, subiectum e subiectivus si riferiscono al carattere di realtà sostanziale delle cose; e per la filosofia scolastica ...
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OO-
Oo- è un ➔prefissoide derivato dal greco oon ‘uovo’, ed è usato in parole formate modernamente e appartenenti soprattutto al linguaggio scientifico e tecnico
oolite (‘agglomerato roccioso a forma [...] un gamete maschile’).
Usi
Esiste anche la variante latina ovo- dal latino ovum ‘ovo’. Sono accettate entrambe le forme
’)
Esiste anche un terzo prefissoide ovi-, sempre dal latino ovum
oviparo (‘che si riproduce deponendo uova’)
oviforme ...
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Glottologo e indianista (Roma 1899 - Como 1990); prof. univ. dal 1935, insegnò glottologia a Milano fino al 1969; socio corrispondente dei Lincei (1969). La sua copiosa produzione scientifica tocca numerosi [...] (1930-33); Studi sulla preistoria delle lingue indoeuropee (1933); Geolinguistica e indoeuropeo (1940); Manuale storico della lingua latina (4 voll., 1962-75); e varî manuali scientifici concernenti le lingue classiche, il sanscrito, il germanico e ...
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ARISTIPPO, Enrico
Ezio Franceschini
Ignoti sono l'anno, il luogo di nascita e la stessa nazionalità. Il primo è, comunque, da porsi con ogni probabilità nel primo ventennio del sec. XII; circa il secondo, [...] , lett. e arti, XCVII(1937), pp. 113-140; A. Vernet, Fragments du Phédon dans un manuscrit de Clairvaux, in Revue du M. A. latin, IV(1948), pp. 53-56; L. Minio-Paluello (in collaborazione con H. Klos), The Text of the Phaedo in W and in Henricus ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...