lessico e formazione delle parole
Giulia Lemma
Maurizio Trifone
L’insieme sempre mutevole dei vocaboli di una lingua
Il lessico è il complesso di tutte le parole che le persone usano per comunicare [...] In questo caso la loro forma non si è ‘consumata’ e rimane molto simile a quella originale latina, come nel caso di condominio, ripreso dal latino condominium.
Un buon numero di parole italiane deriva infine dai dialetti, di cui l’Italia, per ragioni ...
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FRANCIOSINI, Lorenzo
Stefania Del Bravo
, Lorenzo. Sono scarsissimi i dati biografici di questo ispanista e grammatico attivo nella prima metà del XVII secolo; e ciò stupisce, se messo a confronto con [...] una sorta di "canovaccio", con azioni fissate in un canone.
Le ultime due opere del F. sono scritte in latino, e riguardano le strutture grammaticali della lingua italiana. Del 1637 è il De particulis Italicae orationis. Quibus accessit tractatus de ...
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BESCHI, Costantino Giuseppe
Luciano Petech
Nato a Castìglione delle Stiviere (Mantova) l'8 nov. 1680 dalla famiglia dei conti Beschi, il 21 ott. 1698 entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù a Novellara, [...] di lingua parlata dell'epoca.
Il B. scrisse in latino due grammatiche della lingua tamil. La prima si riferisce alla il Saduragaradi ("Quadruplice dizionario"), nonché un dizionario tamil-latino della lingua parlata. Si attribuiscono infine al B. ...
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FALSI ALTERATI
I cosiddetti falsi alterati (o alterati lessicalizzati) sono parole che presentano i suffissi tipici dell’➔alterazione, ma hanno un significato proprio, del tutto autonomo e diverso da [...] altro un rapporto di derivazione con la parola originaria:
– fattorino è un lavoratore (nell’accezione etimologica di fattore, dal latino factorem ‘che fa’, ma anche, ad esempio in Catone, ‘lavoratore al frantoio’) di basso rango (si veda anche il ...
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La dieresi è un fenomeno fonetico, di interesse soprattutto per la metrica (➔ metrica e lingua), per cui la vocale e la semiconsonante di un ➔ dittongo sono eterosillabiche (cioè si pronunciano in due [...] è ammessa solo la dieresi che ripristina la qualità vocalica originaria di una semiconsonante / semivocale in una parola di etimo latino, per es.: pazïenza [patːsiˈɛnʦa]. Uno degli esempi più famosi è il dantesco «Dolce color d’orïental zaffiro ...
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Alternanza non condizionata di vocali, diverse per timbro o quantità, nel vocalismo di una stessa radice o di uno stesso suffisso. È fenomeno largamente documentato nelle lingue sia semitiche sia indoeuropee. [...] , ma non un rapporto apofonico in quanto l’alternarsi di ă e ĭ è condizionato (ogni a breve in sillaba aperta del latino arcaico nel latino classico si è chiusa in ĭ); viceversa è incondizionato l’alternarsi di ă ed ē in făcit/fēcit e pertanto si può ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] le lettere ragionai fu solo per mostrarvi quai siano le varietà de’ suoni toscani, quai siano le forze de le lettere latine: che cosa l’Academia nostra pensasse, che giudicasse che deliberasse. Et s’ella che pur di molti et gentilissimi spiriti era ...
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AVOLIO, Corrado
Giorgio Piccitto
Nacque il 16 febbr. 1843 a Siracusa, dove il padre Corrado, netino, si trovava come ufficiale medico. A Noto, dove la famiglia poco dopo era ritornata, ricevette educazione [...] sua Noto, e aggiunge infine il riscontro con le forme parallele delle altre lingue romanze e la base da cui esse partono, latina o di altra lingua. Dell'opera ci resta, per così dire, l'ossatura generale, cioè la schedatura integrale di tutti i lemmi ...
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Il termine plurale (dal lat. plurāle, neutro, da plūs, pluris col suff. -ālis) indica uno dei valori che può assumere la categoria grammaticale del ➔ numero in italiano, insieme al singolare. In altre [...] i nomi uscenti al singolare in -o e al plurale in -i, tutti maschili (letto → letti) e continua la seconda declinazione latina in -o- (nomi per lo più maschili).
Per la sua regolarità esso ha assorbito anche nomi provenienti dalle altre declinazioni ...
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VEZZEGGIATIVI, SUFFISSI
I suffissi vezzeggiativi sono ➔suffissi che esprimono una connotazione affettiva.
Possono essere usati in combinazione con vari elementi:
– nomi
fratello ▶ fratellino
– aggettivi
piccolo [...] un significato vezzeggiativo o peggiorativo
Che bel calduccio!
Un povero impiegatuccio.
Storia
Attraverso l’uso vezzeggiativo, alcuni diminutivi latini – perduto il valore affettivo – sono diventati aggettivi di grado positivo, come orecchia dal ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...