Il modo congiuntivo è uno dei modi del verbo italiano (➔ modi del verbo). Ha quattro tempi: due semplici (il presente e l’imperfetto) e due composti (il passato e il trapassato). Nella tradizione grammaticale, [...] diretta, ma salta agli occhi un divario analogo tra modo e implicazioni modali. Nell’ambito delle scelte, il congiuntivo latino esprime valori modali che in italiano migrano in parte verso altre risorse, in particolare verso il condizionale e i verbi ...
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Il termine parentesi (dal gr. pará «accanto», én «in» e títhēmi «porre») risale alla tradizione retorico-grammaticale antica, in cui indica una figura di pensiero chiamata in greco parénthesis e in latino [...] interclusio, interiectio o interpositio. L’uso come segno interpuntivo (➔ punteggiatura), invece, è attestato per la prima volta nel De nobilitate legum ac medicine dell’umanista Coluccio Salutati (1399), ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] vivo il dibattito intorno alla grafia dei nessi contenenti z e delle parole con es- o ess- iniziale da ex- latino (Galileo scriveva, per es., sia essempio, sia esempio), mentre le oscillazioni nella grafia delle lettere doppie negli scritti di autori ...
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Secondo la tradizione grammaticale classica, il secondo caso della declinazione greca e latina. Si è dato poi il nome di g. anche a modificazioni flessionali nominali di altre lingue, che abbiano funzioni [...] g. di concorrere con altri casi: poteva funzionare da soggetto, da oggetto, sostituire il locativo, lo strumentale ecc. G. locativo In latino, g. in funzione di locativo. Le desinenze -i e -ae del g. singolare possono indicare anche lo stato in luogo ...
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AMPISSIMO O AMPLISSIMO?
Si può dire e scrivere in tutti e due i modi.
• Ampissimo, forma un po’ meno frequente nell’uso, è il superlativo regolare dell’aggettivo ampio (come bello ▶ bellissimo ecc.).
• [...] Amplissimo è una forma dotta che deriva dal superlativo latino amplissimum e, rispetto ad ampissimo, è oggi la variante leggermente più diffusa.
VEDI ANCHE grado degli aggettivi ...
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soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, s. ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente [...] a indicare il ‘soggetto’ a cui è attribuito, affermativamente o negativamente, il predicato. Quindi, nella terminologia logica latina, subiectum e subiectivus si riferiscono al carattere di realtà sostanziale delle cose; e per la filosofia scolastica ...
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OO-
Oo- è un ➔prefissoide derivato dal greco oon ‘uovo’, ed è usato in parole formate modernamente e appartenenti soprattutto al linguaggio scientifico e tecnico
oolite (‘agglomerato roccioso a forma [...] un gamete maschile’).
Usi
Esiste anche la variante latina ovo- dal latino ovum ‘ovo’. Sono accettate entrambe le forme
’)
Esiste anche un terzo prefissoide ovi-, sempre dal latino ovum
oviparo (‘che si riproduce deponendo uova’)
oviforme ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] poi lingue in cui la posizione dell’accento è libera, ma prevedibile in base a fattori fonologici: per es., in latino l’accento può colpire la penultima o terzultima sillaba, in base alla struttura della penultima sillaba (cfr. «legge della penultima ...
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(o più che perfetto) Nella coniugazione verbale, il passato del perfetto, derivato dal tema di questo per mezzo delle desinenze secondarie e, dove esista, dell’aumento. Mentre in greco e in sanscrito [...] esso proietta semplicemente nel passato lo stato di cose indicato dal perfetto, in latino, grazie allo sviluppo della categoria di relatività temporale, indica cosa avvenuta prima di altra passata ed espressa con l’imperfetto o con il perfetto. ...
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Per quantità fonologica si intende il tratto distintivo di carattere prosodico (➔ prosodia) che oppone i segmenti fonici, sia vocalici sia consonantici, secondo la loro lunghezza. Essendo una proprietà [...] pertinenza del tratto di quantità sia per il consonantismo sia per il vocalismo è ulteriormente dimostrata dal fatto che in latino vocali lunghe potevano essere seguite da consonanti lunghe: per es. mīlle, corōlla. Viceversa, in italiano, se c’è una ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...