ISCRIVERE O INSCRIVERE?
Entrambe le forme sono corrette, ma si usano di solito con due significati distinti.
• Iscrivere si usa con il significato di ‘includere una persona o una cosa in un elenco, una [...] pensiero, un sentimento’ e inspirare ‘immettere aria dentro’.
La forma con il nesso -ns- è percepita come più vicina al latino, dunque riservata al significato più specifico e tecnico; oppure, se è usata con il significato più comune, è sentita come ...
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Nell’uso comune moderno, si dice della scrittura di singole lettere dell’alfabeto che per maggior altezza e per forma particolare si distinguono dalle comuni.
In paleografia la m. rappresenta la forma [...] usata di regola per il testo di interi manoscritti. In greco l’unica scrittura m. è la cosiddetta onciale; in latino se ne hanno invece diversi tipi: capitale romana, lapidaria, libraria e corsiva. Dalla m. è derivata la minuscola (➔ minuscolo). Nei ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] altre lingue romanze (fr. un, une, port. um, uma, spagn. un, una, ecc.).
Riguardo a due, i due generi del latino (maschile duo, femminile duae) non si sono invece conservati, ma erano largamente attestati in testi toscani antichi (ad es., in Ristoro ...
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La contrazione è un fenomeno fonologico di fusione di vocali adiacenti, che nel caso estremo porta all’➔elisione di una delle due. La fusione infatti può lasciare tracce nella vocale risultante, come nella [...] elisa: ciò è possibile solo se il tratto fonologico di lunghezza vocalica è distintivo in una certa lingua. In latino, ad esempio, la forma cōgo «costringo» risulta etimologicamente dalla sequenza cŏ + ăgo, con cancellazione della seconda vocale e ...
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I nomi dei giorni della settimana sono: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica. I nomi dei giorni da lunedì a venerdì sono di genere maschile e, in quanto tronchi, invariabili. [...] della Luna» e, a seguire: «di Marte», «di Mercurio», «di Giove», «di Venere»), con dies femminile che, nel passaggio dal latino all’italiano, è diventato dì maschile cambiando il genere anche ai nomi dei giorni.
Sabato è maschile (il plurale è sabati ...
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DERIVATE, PAROLE
Le parole derivate (dette anche complesse) sono parole che derivano da un altro vocabolo italiano. La derivazione può avvenire in diversi modi.
• Mediante ➔prefisso
educare ▶ diseducare
• [...] di aggettivi provenienti da nomi, si ricorre a una base latina o greca.
• Ciò può avvenire attraverso l’uso della equino ‘che riguarda il cavallo, che appartiene al cavallo’ (dal latino equus ‘cavallo’)
– ippico ‘che riguarda le corse dei cavalli’ ...
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Sotto l’etichetta di indefiniti si raggruppano una serie di determinanti o sostituti del nome che danno informazioni quantitative sul referente del nome a cui si collegano. È una classe che comprende elementi [...] e cumulo dei significati del lat. ălius «diverso, altro tra più di due», che non ha continuatori nelle lingue romanze. Dal latino volgare *ălt(e)ri (in luogo del nominativo alter, modificato per analogia con il relativo qui) si è formato il pronome ...
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CODARDIA O CODARDIA?
La pronuncia corretta è codardìa, con accentazione ➔piana come nel caso degli altri nomi astratti derivati tramite il suffisso -ia da aggettivi
codardo ▶ codardìa
allegro ▶ allegrìa
geloso ▶ [...] errata. Nel caso di termini scientifici come afasia, aritmia, embolia, però, la pronuncia con accentazione ➔sdrucciola è rara ma accettata sulla base della doppia accentazione diffusa nel latino scientifico a partire dal suffisso greco -ìa. ...
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botanica Forma perfetta (o stato p. o stadio p.) In certi funghi, la fase del ciclo di sviluppo che si riproduce per mezzo di spore aploidi, sessuali, originatesi, per es., nell’asco dei Funghi Ascomiceti; [...] , il p. già manca, o ne restano scarsissime tracce (come nelle lingue baltoslave), oppure si è fuso con l’aoristo (come in latino) o con l’aoristo e l’imperfetto (come nelle lingue germaniche), assumendo valore di passato (lat. vidi «ho visto, vidi ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] »] (Tekavčić 1980: 482-483). L’inventario degli elementi negativi è arricchito in italiano dalla profrase no, cristallizzatasi da usi di latino nōn in risposte con ellissi del verbo, come in sit autem sermo vester, est, est; non, non «ma il vostro ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...