LATINI
Giuseppe CARDINALI
Dalle origini alla fine della monarchia romana. - È il nome del popolo che in tempo storico abitava la vasta pianura chiamata Lazio (v.). La sua lingua appartiene al ceppo [...] colonie fondate da quelli che erano stati i due principali centri politico-religiosi del Lazio, e cioè il santuario di Venere tra Lavinio e Ardea e quello di Giove sul Monte Albano, e, per fondere queste leggende con quelle della venuta di Enea, si ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] scopo, istituendo relazioni tra tali concetti e accostandoli gli uni agli altri per similarità o per contrasti (Werlich 19822: 40; Lavinio 2000: 127):
(5) La poesia è (pare un assurdo) quanto di meno irrilevante, di più terrestre e di maggior tenuta ...
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Vedi ROMANA, Arte dell'anno: 1965 - 1997
ROMANA, Arte (v. vol. VI, p. 939)
M. Cristofani
P. Zanker
W. Raeck
dalle ORIGINI fino all'età medio-repubblicana. - Appare problematica, fino al momento della [...] .C. Solo intorno al 400 a.C., in concordanza con l'esperienza classica di area tiberina (Chiusi, Volsinii, Veio), si creano a Lavinio tipi nuovi, di grande finezza (inv. 77.104.28.07.33), fra i quali va inclusa anche la testa femminile dall'Ara Coeli ...
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Ascanio
Clara Kraus
Secondo la tradizione adottata da Virgilio, A. è il primogenito di Enea, nato a Troia da Creusa, figlia di Priamo; tratto in salvo dal padre assieme al nonno Anchise durante l'incendio [...] della città, segue Enea nelle sue peregrinazioni fino in Italia.
Secondo altri A. sarebbe stato figlio di Enea e di Lavinia e avrebbe avuto a sua volta un figlio di nome Iulo. Per Virgilio A. e Iulo sono la stessa persona: il secondo nome è usato ...
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OSTIENSE, VIA
Giuseppe Lugli
. Una delle più antiche vie del Lazio, che conduceva alla foce del Tevere, e quindi alle saline del popolo romano e dei popoli finitimi, tra cui in primo luogo i Sabini. [...] Perfetta, valicato da un ponte in pietra ancora in efficienza, si staccava a sinistra la via che conduceva a Lavinio (Pratica di Mare), erroneamente detta Via Laurentina, mentre la vera Laurentina si dipartiva quattro miglia più verso Ostia, segnata ...
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COLONNA, Prospero
Franca Petrucci
Nacque da Lorenzo Onofrio e da Sveva Caetani all'inizio del XV secolo. Scelse la carriera ecclesiastica che, essendo nipote di Martino V, percorse di un balzo. Protonotario [...] di Cave, San Vito, Serrone. Sotto il diretto dominio del C. pervennero Ardea, Frascati, Marino, Molara, Rocca di Papa, Montecompatri e Lavinio.
Nel medesimo anno al C. veniva concessa, insieme con i fratelli, per un atto di omaggio al pontefice, la ...
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Mitici figli di Zeus (Διὸς κοῦροι), di nome Castore e Polluce, generati insieme con Elena dall’uovo di Leda, congiuntasi con Zeus trasformato in cigno. Compivano le loro gesta sempre uniti: Castore domatore [...] feste in tutta la Grecia. Furono venerati anche in ambiente latino-romano col nome di Castori (Castores): ebbero culto speciale a Lavinio, a Tuscolo e in Roma. La festa annua in Roma in onore dei D. si celebrava il 15 luglio, anniversario della ...
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SALÎ (Salii)
Giulio Giannelli
Si designava con questo nome uno dei più antichi e importanti sodalizî sacerdotali romani. Per l'importanza delle funzioni ad essi commesse nel culto pubblico, venivano [...] . Ciò trova riscontro nel fatto che la presenza di sacerdoti Salî è testimoniata per parecchie altre città latine; come per Alba, Lavinio, Tuscolo, Ariccia, Tivoli.
Il nome di Salii derivò ad essi ab salitando, come dice Varrone (De ling. lat., V, 85 ...
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COLONNA, Fabrizio
Franca Petrucci
Nacque con ogni probabilità tra il 1450 e il 1460 da Odoardo, duca dei Marsi, e da Covella (Jacovella) di Celano.
Nel 1465, alla morte del padre, Ferdinando d'Aragona, [...] . Non riebbe però la contea neanche alla fine della guerra (11 agosto) e si dovette accontentare di avere in cambio Lavinio. Il papa volle anche che si giungesse ad una riconciliazione e, ottenuta la consegna delle terre occupate dai Colonna, nominò ...
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LATINO
L. Rocchetti
Capostipite dei Latini, figlio di Fauno e della ninfa Manca, padre di Turno.
L'unica sua figurazione certa si ha sul coperchio della cista prenestina che raffigura la conclusione [...] è tesa in alto in un gesto invocante la pace; alla sinistra del re è una ninfa cui segue la figura di Lavinia che si libera da Amata, raffigurata in atteggiamento concitato; alla sinistra di Enea due guerrieri portano il cadavere di Turno seguito dal ...
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lavinio
lavìnio agg. [dal nome di Lavinia, personaggio della mitologia latina, figlia di Latino e sposa di Enea (dopo la sua vittoria su Turno), che da lei denominò la città di Lavinio], letter. raro. – Discendente da Lavinia ed Enea (quindi...
lavina
s. f. [lat. tardo labīna, der. di labi «cadere, scivolare»]. – Valanga di neve invernale o primaverile; talvolta col nome di lavine si indicano le frane di pietrame, mentre le valanghe di neve polverosa vengono dette slavine.