PIANCIANI, Luigi
Maurizio Ridolfi
PIANCIANI, Luigi. – Nacque a Roma il 9 agosto 1810, primogenito di Vincenzo e di Amalia Ruspoli, figlia del principe Ruspoli di Cerveteri.
Discendente da una famiglia [...] ed. anastatica, a cura di F. Mazzonis, Spoleto 1981, p. 122).
Rispose alla chiamata garibaldina anche in a Quintino Sella, il quale avrebbe voluto farne la ‘città della scienza’, mentre egli pensava a una città anche industriale, per dare lavoro ...
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COLOMBO (Colón), Diego
Giovanni Nuti
Nacque verso il 1480 nell'isola di Porto Santo, vicino a Madera, da Cristoforo e Felipa Moniz, figlia di Bartolomeo Perestrello.
Il Perestrello, appartenente ad [...] ; si continuò, infine, a negargli il titolo di viceré (benché la moglie, donna Maria, fosse chiamata da tutti "la viceregina"). zucchero, nelle cui piantagioni lavoravano schiavi negri portati dall'Africa e soggetti a terribile sfruttamento. Proprio ...
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FACTA, Luigi
Giuseppe Sircana
Nacque a Pinerolo (Torino) il 13 sett. 1861 da Vincenzo e da Margherita Falconetto.
La volontà del padre, avvocato e procuratore legale, desideroso di trasferire quanto [...] (politica di salvataggio delle industrie, intensificazione dei lavori pubblici) non si spiegherebbero senza valutare e tenere decreto indusse il F. a rassegnare le dimissioni. Usciva così di scena un uomo "chiamato dalla sorte ad essere strumento ...
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BACCARINI, Alfredo
Gian Paolo Nitti
Nacque a Russi (Ravenna) il 6 ag. 1826 da famiglia di piccoli commercianti originari di Brisighella. Dopo aver compiuto gli studi secondari nell'allora noto seminario [...] Vincenzi e premiata con la medaglia d'oro all'esposizione di Vienna, gli valse la chiamataa Roma presso il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici. In tale scritto espose il risultato delle sue lunghe e pazienti osservazioni idrometriche sui corsi ...
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ACCIAIUOLI, Niccolò
Emile G. Léonard
Nato il 12 sett. 1310, a Monte Gufoni in Val di Pesa, da Acciaiuolo e da Guglielmina de' Pazzi, era di un ramo bastardo, essendo suo padre, come dice Filippo Villani, [...] andò bruscamente, da "uomo di vetro", come l'A. chiamava l'ospite troppo suscettibile, vendicandosi con la sua lettera al un monumento alla sua gloria, e, finché durarono i lavori, un rimedio contro la disoccupazione. Il Boccaccio poteva ben ...
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CIASCA, Raffaele
Alberto Monticone
Nacque a Rionero in Vulture (Potenza) il 24 maggio 1888 da Antonio e da Maria Donata Vucci, in una famiglia borghese. Compiuti gli studi liceali nel seminario di Melfi, [...] pure episodicamente, a collaborare a L'Unità del Salvemini.
L'intervento dell'Italia nella guerra e la chiamata alle armi, Ansaldo che sino al '35 aveva diretto Il Lavoro di Genova; pur atteggiati a contributi storici, gli, articoli del C. svolsero ...
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SALERNO
EErrico Cuozzo
Salerno, conquistata nel 1077 da Roberto il Guiscardo, dopo essere stata una delle città più importanti del ducato normanno di Puglia, ne divenne anche il centro amministrativo [...] porta che fu chiamata Portanuova, attestata per la prima volta nel 1202.
Negli anni della minorità di Federico II, Salerno fu governata da Diepoldo. Costui si oppose a Gualtiero di Brienne (v.), giustiziere di Apulia e di Terra di Lavoro per nomina ...
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Salvo Intravaia
La pagella ai professori
La formazione degli insegnanti e la loro valutazione sono obiettivi primari della UE, e in molti paesi europei scuole ed enti locali sono responsabili del reclutamento [...] sindacati e insegnanti: il ruolo del capo d'istituto, la chiamata 'diretta' dei docenti da parte di questi ultimi e dare risposte concrete a queste problematiche, attraverso opportunità di studio, formazione, esperienze lavorative o volontariato all ...
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FENOGLIO, Giuseppe (Beppe)
Francesco M. Biscione
Nacque il 1ºmarzo 1922 ad Alba (Cuneo), primogenito di Amilcare, trasferitosi nella città dalla campagna circostante, garzone di macellaio e presto macellaio [...] lo raggiunse la chiamata alle armi e fece il corso allievi ufficiali prima a Ceva poi a Pietralata (Roma), da ambientato nelle Langhe, La malora, sulla durezza dei rapporti di lavoro e delle relazioni umane in quel mondo contadino e in quella terra ...
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Leila El Houssi
Il modello Tunisia
La ‘primavera tunisina dei gelsomini’ non ha ceduto il passo al temuto ‘inverno’, anche grazie alla nuova Costituzione frutto della mediazione tra laici e islamici. [...] dei movimenti salafiti. In questo contesto, la Tunisia è stata chiamata alle urne per le elezioni legislative (26 ottobre 2014) e turismo che sino a oggi era in grado di garantire 400.000 posti assorbendo il 15% della forza lavoro. Accanto al comparto ...
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contratto a chiamata
loc. s.le m. Contratto di lavoro discontinuo o intermittente, che prevede un incentivo nella remunerazione qualora il lavoratore sia immediatamente disponibile al momento della chiamata da parte del datore di lavoro. ◆...
lavoro ripartito
loc. s.le m. Rapporto di lavoro distribuito tra due o più lavoratori a tempo parziale. ◆ Arriva anche il lavoro ripartito che prevede l’alternanza di due o più lavoratori (spesso appartenenti ad uno stesso nucleo familiare)...