CAMPESANO, Alessandro
Claudio Mutini
Nacque a Campese (Bassano) il 9 apr. 1521 da famiglia agiata che si era stabilita nella cittadina veneta verso la metà del sec. XIV. L'immagine del padre, Pietro, [...] il C. ebbe a Bologna. Ma prima di perfezionarsi negli studi giuridici aveva seguito a Padova le lezioni dell'umanista LazzaroBonamico. Questi era stato maestro e amico del bassanese, ne aveva riconosciuto il precoce ingegno letterario e a lui si era ...
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LUIGINI (Luisini, Lovisini), Francesco
Fiammetta Cirilli
Nacque a Udine nel 1524 dal nobile Bartolomeo e da Paola Manini. Ebbe come fratelli minori Luigi e Federico.
Luigi, nato a Udine nel 1526, compì [...] di Sebastiano Fausto da Longiano. Passò quindi all'Università di Padova, dove ebbe come maestro di eloquenza greca e latina LazzaroBonamico, del quale più tardi avrebbe ricordato la figura in quella che è considerata la sua opera più importante per ...
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CASOPERO, Giano Teseo
Mauro De Nichilo
Nacque a Cirò (l'antica Psychròn, donde il patrionimico Psicroneo) il 10 apr. 1509 da Agamennone, di famiglia un tempo ricca e nobile, originaria di Lecce, emigrata [...] , Mariano Socino e Giovanni Antonio de' Rossi, e continuò a coltivare i prediletti studi letterari, frequentando i corsi di LazzaroBonamico e partecipando alle vivaci polemiche pro e contro il volgare, pro e contro Cicerone. A Padova si sistemò, a ...
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FASOLO, Giovanni
Francesco Piovan
Nacque a Padova nel 1518 da Melchiorre di Giovanni Michele e da Margherita Aliprandi.
La famiglia, di origine chioggiotta (in una supplica ai Dieci Melchiorre e suo [...] fu allievo di Benedetto Lampridio (che a Padova insegnò privatamente per circa un decennio, fino al marzo del 1536) e di LazzaroBonamico; ma il maestro che più ebbe caro fu il filosofo Marcantonio Passeri Genova, di cui seguì i corsi per almeno otto ...
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CALCIA, Traiano
Giovanni Parenti
Nacque a Treviso agli inizi del sec. XVI. Fu a Napoli allievo di Pietro Summonte e membro dell'Accademia Pontaniana. Partecipò alle tre giornate di discussione sulla [...] a "cavarle fora delle fiamme all'assedio di Napoli" (nel 1528 era dunque ancora a Napoli) e a mostrarle a LazzaroBonamico e a Domenico Egnazio; e intende ora pubblicarle presso Paolo Manuzio. La conclusione della lettera ove il C. chiede di essere ...
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