FAVRETTO, Giacomo
Rossella Leone
Nacque a Venezia l'11 ag. 1849, nella parrocchia di S. Pantaleone da Domenico, falegname, e da Angela Brunello. Con la famiglia, povera e numerosa, si trasferì nel 1862 [...] le limitatissime basi culturali (Molmenti, 1895, p. 11; Nani Mocenigo, 1901, p. 227) - in questo ambito di problemi dell'Ottocento, Milano 1968, ad Indicem; E. Beltrame-S. Lazzaro Morrica, Gabinetto naz. delle stampe. Disegni dell'Ottocento, Roma ...
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TATTI, Francesco (detto Sansovino)
Simone Testa
Naque a Roma nel 1521, primogenito dello scultore e architetto fiorentino Iacopo Tatti, ma era nato, forse, da una relazione extraconiugale della madre, [...] diritto a Padova dove però seguì anche le lezioni di Lazzaro Bonamico, noto classicista commentatore di Cicerone, Tito Livio e Tucidide provocò l’ira di Speroni che, scrivendo ad Alvise Mocenigo il 4 aprile 1562, espresse la sua volontà di togliere ...
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Architetto (Morcote, Lugano, 1630 circa - Venezia 1699). Attivo a Venezia, fece proprî gli insegnamenti di V. Scamozzi e B. Longhena, elaborandoli in una esuberanza decorativa che trova i suoi esiti più [...] S. Maria del Giglio (1678-83) e della chiesa degli Scalzi (1683-89). Altre opere: monumento funebre di Alvise Mocenigo (1654-55) in S. Lazzaro, di cui realizzò la facciata (dopo il 1673); scalone ovale dell'Ospedaletto di S. Maria dei Derelitti (1664 ...
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Scultore (n. forse a Londra 1630 circa - m. 1701). Trascorse un decennio circa sul continente: nel 1663 era a Venezia, dove scolpì il monumento a Alvise Mocenigo nella chiesa di S. Lazzaro dei Mendicanti. [...] Fu poi probabilmente a Roma, come sembra indicare il forte accento berniniano delle sue opere successive (statue di reali inglesi per Temple Bar, a Londra, 1670; tomba di Lord Mordaunt nella chiesa di ...
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TINTORETTO
Mary Pittaluga
. Iacopo Robusti, detto il T., pittore, nacque in Venezia nel 1518/1519, morì ivi il 31 maggio 1594. Giovinetto, entrò nella bottega di Tiziano, dove rimase, pare, pochissimo. [...] , lo Sposalizio di S. Caterina, il Doge L. Mocenigo dinnanzi al Redentore, alcune figure allegoriche). In questi ultimi Cristo al Limbo per S. Cassiano; del '76 la Resurrezione di Lazzaro nella chiesa di Santa Caterina a Lubecca; del '77 le Tentazioni ...
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MECHITARISTI
Giuseppe Frasson
. Congregazione monastica armena sussistente come un gruppo a parte dell'ordine benedettino. Mechitar (Mxithar) Pietro di Sïvas (v.), che le diede il nome, fu indotto [...] compatrioti e dei patrizî veneziani Angelo Emo e Sebastiano Mocenigo, la poverissima congregazione poté costruire una chiesa e attendere a lavori letterarî o scientifici. La comunità di S. Lazzaro è formata di 60 membri; è retta da un abate generale ...
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Dal manoscritto al libro
Marino Zorzi
Produzione e commercio del libro prima della stampa
Nel primo Quattrocento Venezia è una metropoli cosmopolita, ricca, in piena espansione. Le merci vi abbondano, [...] alle sue edizioni.
Nella dedica al doge Giovanni Mocenigo degli Elementa di Euclide, usciti nel marzo Roma 1992, p. 635 (pp. 633-640).
373. D.E. Rhodes, Annali di Lazzaro de' Soardi, pp. 84-85.
374. C. Marciani, Editori, tipografi, librai veneti ...
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Le rappresentazioni della comunità
André Jean
Marc Loechel
Introduzione
Questo lavoro si propone di analizzare in che modo la città veneziana rappresentasse se stessa, ai propri occhi e agli occhi [...] da Tintoretto, con lo schizzo del Doge Alvise Mocenigo presentato al Redentore del Metropolitan Museum di New York extra moenia incontravano dapprima un ospizio consacrato a san Lazzaro, quindi, nei paraggi della porta Sancti Peregrini, la ...
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Dal Medioevo al primo Rinascimento: l'architettura
Ennio Concina
Vincat Athenas maritimo
terrestri Lacedemonem imperio
fide Carthaginenses
concordia ordinum Romanos
religione in Deum omnes pene populos [...] 1422, tuttavia, con un gesto clamoroso, il doge Tommaso Mocenigo esborsa del suo mille ducati di ammenda per ottenere che venga provenienti dalle contrade circostanti. Il teler di Lazzaro Bastiani che rappresenta la donazione della reliquia ...
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La maturazione dello spazio urbano
Elisabeth Crouzet-Pavan
Introduzione
Agli inizi del XVI secolo Denis Possot, in viaggio verso i Luoghi Santi, sale, il giorno stesso del suo arrivo a Venezia, sul [...] 1488, fa un'offerta per l'appalto di una palizzata a S. Lazzaro o, nel 1490, per quello di una ripulitura nella laguna (475 'Arsenale di Venezia, Venezia 1869, pp. 18-19; Mario Nani Mocenigo, L'Arsenale di Venezia, Roma 1938, p. 27; Ennio Concina ...
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