Pittore e scultore (Vesoul, Alta Saona, 1824 - Parigi 1904). Allievo di P. Delaroche, dal 1847 presentò con successo ai Salons opere di gusto neoclassico (Giovani greci fanno combattere i galli, 1847, Louvre; Interno greco, 1848, Louvre; Il secolo di Augusto, 1855, Amiens, Museo). Compiuti alcuni viaggi in Egitto (1856), in Turchia (1871) e in Asia Minore (1875), affrontò temi esotici secondo la moda ...
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Scrittore argentino (Buenos Aires 1875 - ivi 1964). Si è occupato di problemi filosofici e artistici, pubblicando tra l'altro El arte de los argentinos (1937-40), Motivos de estética (1940). Nelle opere drammatiche ha sviluppato prevalentemente il tema del conflitto di coscienza derivante dalle crisi ideologiche della nostra epoca; tra le migliori sono da ricordare: Más allá de la vida (1902); Almas ...
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Pittore francese (Corenc, Grenoble, 1871 - Parigi 1947). Allievo di G. Moreau, risentì anche di P. Cézanne e M. Denis. Oltre paesaggi, ritratti, nature morte, dipinse composizioni ispirate ai balletti russi. Si dedicò anche all'incisione e alla litografia ...
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Pittore svizzero (Provence, Vaud, 1822 - Saint-Blaise 1892); studiò a Parigi e a Roma. Ammiratore della pittura di Claude Lorrain, ne serbò il ricordo nei suoi paesaggi di montagna (Museo di Neuchâtel). ...
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Pittore (Baiona 1833 - Mopchy Saint-Eloi 1922); allievo di L. Cogniet a Parigi. I suoi dipinti di soggetto religioso risentono della pittura spagnola del sec. 17º; i ritratti conobbero grandi successi ai Salons della Terza Repubblica (di cui il B. potrebbe dirsi il ritrattista ufficiale). Costituì un'importante raccolta d'opere d'arte d'ogni epoca che lasciò alla città di Baiona (Museo Bonnat) ...
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Pittore belga (Gand 1864 - ivi 1916), fu allievo di I. Mayers e L. L. Tijtgadt; viaggiò in Italia, trattò soprattutto il paesaggio, riallacciandosi alla corrente impressionistica belga, in particolare a É. Claus. Espose a Parigi, a Venezia, oltre che in patria; le sue opere sono nei principali musei belgi ...
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Pittore francese (m. León 1468), attivo in Spagna. La sua opera principale è la grande pala dell'altar maggiore della cattedrale di León (1427), smembrata nel 18º sec. e arbitrariamente ricomposta (rimangono [...] cinque pannelli), che rivela influssi italiani. Ancora nella cattedrale, nei cui documenti N. è chiamato pittore di vetrate, nel 1459 decorò la cappella del Dado e il chiostro. Gli sono inoltre assegnati ...
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Pittore (Guanajuato, León, 1886 - Città di Messico 1957). Insieme a J.O. Orozco e D.A. Siqueiros è considerato il fondatore della moderna pittura messicana. Con intenti monumentali, in cui singolarmente [...] confluiscono le sue esperienze europee, svolse una vasta attività, celebrando il Messico nella sua storia, nella sua bellezza, nei suoi costumi, nelle sue aspirazioni. L'esasperata plasticità e il senso ...
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Ávila Città della Spagna, nella Castiglia-León.
Storia
Di origine fenicia, colonia romana, fu sede vescovile dal 4° sec. e centro del movimento priscillianista (➔ Priscilliano); passata agli Arabi nel [...] sec. 8°, fu riconquistata dai Cristiani nel sec. 11°. Nel Medioevo ebbe un ruolo militare e strategico perché posta a dominio di una delle vie di transito fra Nuova e Vecchia Castiglia. Lo sviluppo economico, ...
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CASTIGLIA
A. Franco Mata
(spagnolo Castilla)
Fra le comunità autonome in cui è suddivisa l'od. Spagna si trovano Castilla-León e Castilla-La Mancha, con le prov., rispettivamente, di León, Salamanca, [...] 5, 1954, pp. 173-207; J.A. Maravall, El concepto de España en la Edad Media, Madrid 1954 (19813); C. Pescador, La caballería en León y Castilla, Cuadernos de historia de España 33-34, 1961, pp. 101-238; 35-36, 1962, pp. 56-201; 37-38, 1963, pp. 88 ...
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leona1
leóna1 agg. f. [prob. der. di leone, per la grandezza]. – Formato di carta per stampati dello Stato, oggi in disuso, nelle dimensioni di cm 37 × 49 e cm 49 × 74; doppia l., nelle dimensioni di cm 50 × 76; quadrupla l., nelle dimensioni...
leona2
leóna2 s. f. [da leone]. – Forma ant. o pop. per leonessa, anche in senso fig., per indicare una donna forte e aggressiva: perfino nell’intimità era diventata una leona (Pratolini).